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Roma, rapinarono lo stesso minimarket due volte in un giorno: nei guai 5 giovani

7 gennaio 2021 | 12:23
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I fatti risalgono all’agosto scorso: dopo aver preso 18 bottiglie di birra in un minimarket di Mezzocammino, i giovani hanno preteso di pagare solo 10 euro

Roma – Si sono concluse con l’esecuzione di 5 misure cautelari le indagini della Polizia di Stato per una doppia rapina, ai danni di un minimarket, avvenuta nell’agosto scorso nel quartiere Mezzocammino.

In quel periodo 5 giovani, uno dei quali con il ruolo di “palo”, dopo aver preso 18 bottiglie di birra, hanno preteso di pagare solo 10 euro; alle rimostranze del titolare, avvalendosi della forza del branco, lo hanno minacciato aggiungendo “pure della Polizia non ce frega niente”. Impaurita da tale atteggiamento, la vittima, sul momento, non ha chiamato nessuno.

Lo stesso gruppo però, è tornato nella stessa serata rapinando altre bottiglie di birra con l’unica differenza che questa volta anche il “palo” è entrato all’interno portando con se anche un commesso che era sulla porta.

In quest’ultima occasione, la vittima ha chiamato il 112 Nue e sono subito intervenuti i poliziotti del commissariato Spinaceto, diretto da Silvia Agostini. Gli investigatori, già da una prima visione delle immagini della videosorveglianza, hanno individuato nel gruppetto alcuni appartenenti ad un noto clan della zona.

Acquisite le immagini complete e le varie testimonianze, gli agenti hanno dato un nome a tutti e cinque i rapinatori, fornendo alla Procura inquirente un quadro completo sulla base del quale il Giudice del Tribunale di Roma ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare, in regime di arresti domiciliari, per tutto il gruppo.

Sono stati gli stessi investigatori del commissariato Spinaceto ad eseguire le ordinanze. I poliziotti, nell’ambito di tale attività, hanno perquisito le abitazioni ed in quella di un 24enne hanno trovato circa 70 grammi di hashish, il necessario per il confezionamento delle dosi ed un quaderno usato per tenere la contabilità delle vendite: lo stesso è stato quindi arrestato per detenzione, ai fini di spaccio, di sostanza stupefacente. Una piccola quantità di droga è stata trovata anche a ad un 26enne, ed è stato segnalato al competente ufficio della Prefettura. La misura è stato notificata anche agli altri tre.

Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove di formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio.
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