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100 anni atletica Fiamme Gialle, da Michele Tito a Filippo Tortu: un Secolo di successi

13 gennaio 2021 | 10:00
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100 anni atletica Fiamme Gialle, da Michele Tito a Filippo Tortu: un Secolo di successi

Si sono aperte le celebrazioni per i 100 anni della celebre squadra della Guardia di Finanza. Comincia il viaggio de Il Faro online nella storia gialloverde

Roma – Non è un caso se la prima e l’unica (sino ad ora) medaglia d’oro olimpica nell’atletica leggera delle Fiamme Gialle è venuta dalla marcia. Chi non ricorda la cavalcata trionfante di Ivano Brugnetti, tacco e punta, alle splendide Olimpiadi di Atene 2004? Lui stesso lo ha detto. Anche a Radio Radio. Il campione olimpico di marcia dei 50 km ha dichiarato solenne che quella gara lì l’aveva sentita fortemente sulla pelle e aveva capito sin da subito che sarebbe salito sul primo gradino del podio. E fu così.

Ivano Brugnetti all’arrivo della 50 km ad Atene 2004

Un gioco del destino probabilmente. Un cerchio che si è chiuso 83 anni dopo. Dalla nascita del Gruppo Atletico gialloverde. Perché? Nel 1921 fu la marcia a dare il via alla storia del settore dell’atletica leggera. Uno  tra i più medagliati al mondo. Un prestigio per il Comitato Olimpico Italiano e per il Cio. Le Fiamme Gialle sono la squadra sportiva della Guardia di Finanza. Una delle più prestigiose. Una delle più amate e seguite. E plurimedagliate. Nel 2004 erano solo 83 anni da quel settembre del 1921. E nell’anno odierno, in cui il mondo si augura di rinascere e riprendere a godersi la vita di un tempo, ecco l’appuntamento del Secolo. Eh già. Sono 100 anni. Scintillanti, brillanti, emozionanti. Nel 2021, già entrato in calendario da circa due settimane, sono scattati i festeggiamenti del Centenario dell’atletica delle Fiamme Gialle. Nacque nel 1931 il Gruppo Atletico, ma il Secolo di successi si comincia a contare dal ’21.

Prima gara della squadra forte e veloce dei finanzieri al Trofeo Scudo Nelli. E poi per tre volte di fila, primi sul podio: 1921, 1925 e 1928. In questo ultimo anno la medaglia ‘gigante’ e di ferro storica, solenne e piena di significato è custodita nel Museo Storico della Guardia  di Finanza. All’interno di una grande teca di vetro, è appoggiato al muro lo Scudo dedicato al militare Alberto Nelli. Riporta in graffite le parole del Generale Diaz, al termine della Prima Guerra Mondiale. In onore della vittoria italiana nella Grande Guerra. Alla sua  base c’è l’elmo d’argento. Due trofei allora per le nascenti Fiamme Gialle dell’atletica di allora. La prima vera medaglia gialloverde.

Le Olimpiadi di Tokyo: i Giochi del Centenario gialloverde. Chi vincerà?

Antonietta Di Martino (foto@Colombo/Fidal)

Non immaginavano quei ragazzi del ’21 che un giorno sarebbero stati celebrati ancora, cento anni  dopo e con tutti  carismi  del  caso, accanto  ai nuovi nomi dei campioni del ventesimo e ventunesimo secolo. E non solo della marcia. Ma anche di tutte le altre specialità  dell’atletica leggera. Perché le  Fiamme  Gialle hanno vinto nel tempo tantissimo e in tutte le discipline. Salto in alto, 400 metri ostacoli, lancio del martello, salto triplo. E questi sport, nello sport regina delle Olimpiadi, riportano volti e medaglie. Antonietta Di Martino (un argento e due bronzi iridati), Fabrizio Mori (oro mondiale a Siviglia) (leggi qui), Nicola Vizzoni (vicecampione olimpico a Sydney e oro europeo nel 2010) e Fabrizio Donato (bronzo olimpico a Londra 2012 e due volte campione europeo outdoor e indoor). Solo alcuni dei tantissimi. E anche lei. L’erede di quei ragazzi del ’21, che nel 2021 sogna di salire sul primo gradino del podio olimpico nella marcia.

Antonella Palmisano bronzo a Londra 2017 (foto@Colombo/Fidal)

Antonella Palmisano ha due medaglie al collo in palmares. Un bronzo mondiale vinto nel 2017 e un terzo posto agli Europei del 2018. E qualificata già per i prossimi Giochi di Tokyo (leggi qui). Sarà accanto ai suoi compagni  di squadra gialloverde in Giappone, portandosi nel cuore i nomi solenni e leggendari protagonisti del Centenario. E vincerà le Olimpiadi di Tokyo della rinascita, nell’anno del Centenario dell’atletica delle Fiamme Gialle? Lei naturalmente lo sogna. Quante ricorrenze si susseguono.. lo sport dona emozioni anche per questo. Scandite nel tempo. Un lancio nel vento, gocce di sudore buttate in pista e impresse sulla pelle degli atleti. Impegno, sacrifici e respiro affannoso. Chissà se anche i ragazzi del ’21 fecero così. Anche loro probabilmente si allenarono per vincere il Trofeo Nelli. E una medaglia successiva e vinta lungo la linea della storia gialloverde è stata un pezzo di quel precursore alloro storico. Un pezzetto, ma anche una  conferma. La conferma di una storia che è andata avanti. La Nazionale Italiana ha risentito in modo positivo della presenza degli azzurri gialloverdi. Nicola Vizzoni e Fabrizio Donato, che punta alle prossime Olimpiadi con tanta voglia di sognare ancora (leggi qui), ne  sono stati i capitani tricolori.

Dal 1948 agli anni 2000: alcuni dei successi più importanti. Michele Tito alle Olimpiadi e Fabrizio Donato a Londra 2012

Michele Tito

Appena terminata la Seconda Guerra Mondiale, il mondo rinasceva anche grazie ai Giochi. E in quelli di Londra 1948 Michele Tito, finanziere, vinse il bronzo nella staffetta 4×100. Una specialità fortunata per le Fiamme Gialle. La stessa gara vanta un bronzo mondiale nel 1995, con Ezio Madonia, Giovanni Puggioni e Angelo Cipolloni. Agli Europei Indoor di Torino 2009, due atleti delle Fiamme Gialle conquistarono la medaglia più bella nella 4×400. Lo ha raccontato a Il Faro online Licciardello (leggi qui). Quest’ultimo, oggi allenatore del settore giovanile di una squadra Gaetano Simoni agguerrita con 500 talenti da far crescere e  dare allo sport del futuro (leggi qui), ha descritto sensazioni e momenti di quella vittoria. Insieme a Matteo Galvan, Claudio fu campione continentale, in casa. Da impazzire la  gioia. Per lui e per tutto il movimento azzurro. E quante volte si è visto quell’urlo liberatorio sul viso degli atleti? Dopo una misura conquistata in pedana, dopo un salto veloce nella sabbia. In estensione e in elevazione. Dopo il taglio deciso e forte sul traguardo. Giuseppe Gibilisco fu campione del mondo a Parigi. Nel 2009 l’attuale tecnico del talentuoso e ottavo re  del mondo dell’asta Claudio Stecchi (leggi qui), fu Re a sua volta. Festeggiando nel giro di pista con bandiera tricolore e cappello in testa. Con lui lo fece anche Gianmarco Tamberi a Portland nella primavera del 2016. L’ex atleta delle Fiamme Gialle, allora uno dei simboli della squadra gialloverde, vinse l’oro ai Mondiali Indoor e proseguì a collezionare titoli internazionali e primati nel salto in alto. Anche Fabrizio Donato  si è cinto e spesso le spalle con la bandiera. Due volte  agli Europei all’aperto in estate e al chiuso in  inverno. E poi a Londra 2012. Il terzo posto conquistato da Donato, che è colonna e  simbolo dell’atletica leggera delle Fiamme Gialle, ha scritto la  storia. Il Mondiale di Barcellona riporta le medaglie più numerose. Cinque allori messi al collo dai finanzieri del 2000 e in un  caldo mese di luglio.

Nicola Vizzoni (foto@Colombo/Fidal)

Nicola Vizzoni dieci anni dopo salì di nuovo sul podio, ma stavolta quello iridato. Argento per lui nel lancio del martello, insieme ad una gioia pazzesca che non riusciva a trattenere. Urlo anche per lui in pedana e in gabbia, mettendo ‘in gabbia’ avversari e medaglia  del  secondo posto. Anche Simona La Mantia è salita  sul  secondo  gradino in Spagna. Un  salto triplo femminile di grande talento, come un talento è stato anche Simone Collio. Atleta azzurro di una staffetta tricolore dalle grandi cronache televisive e dalle grande emozioni in  pista. Argento anche per lui. Sposo di Ivet  Lalova e modello per tanti giovani. Nel 2010 ecco la Panterita Libania Grenot. Si faceva avanti in staffetta vincendo un bronzo nella 4×400 e nei 400 metri. Poi sola e fiera campionessa europea negli anni successivi. Due medaglie per lei a Barcellona. Nel 2016 era Rosaria Console a salire sul  podio. Nella mezza maratona  a squadre e in un fondo e  mezzo fondo gialloverde corso con nomi altisonanti e importanti nel tempo, una delle donne dell’atletica leggera  gialloverde si prendeva l’argento. A Goteborg nel 2013 Veronica Borsi compilava il tris azzurro nella competizione continentale targata nuovo corso ‘Giomi’. Nei 100 metri ostacoli arrivava uno splendido argento.

I record italiani: Filippo Tortu nei 100 metri e Antonietta Di Martino nel salto in alto

Fabrizio Donato (foto@Colombo/Fidal)

Alessia Trost metteva l’argento continentale al collo a Praga nel 2015 e Fabrizio Donato due anni dopo si confermava campione ed eterno lottatore della pedana del triplo, vincendo l’argento agli Europei Indoor. La  storia scrisse nella storia gialloverde già importante. Erano gli anni della nascita sportiva di Filippo Tortu. L’attuale primatista italiano dei 100 metri e settimo velocista al mondo(leggi qui) era celebrato giovane e non ancora diciottenne dalle  sue  Fiamme  Gialle. A Castel Porziano Tortu festeggiò l’argento under 20 nei 100 metri mondiali. L’erede di Pietro Mennea e di Livio Berruti non ha  smesso  di  firmare grandi risultati. Nel 2021 sogna le Olimpiadi e vorrebbe scrivere una pagina importante ai Giochi. E basta almeno una medaglia oppure un tempone sul traguardo. Lo ha detto a Radio Radio.  Sorridente e pronto a battere  il record personale sui 100 metri di 9”99. Era estate quella  sera  a Madrid. Il 22 giugno del 2018 Filippo stupiva tutti, anche se in odore di primato nelle settimane precedenti, e diventava il nuovo Mito dei 100 metri. Scrivendo il suo  nome accanto a quello del  Grande Pietro (leggi qui). Un record allora per le  Fiamme Gialle. Da aggiungere agli altri, sono 16 in totale quelli conquistati dagli atleti gialloverdi. E attualmente sono due i primatisti italiani  del I Nucleo Atleti  della Guardia di Finanza.

Davide Re – Campionati Europei a squadre di Lille (foto@Colombo/Fidal)

Insieme a Tortu, c’è anche Davide Re. 400 metri di talento e di una velocità che punta alla finale  olimpica di specialità. 44”77 in Francia nel 2019 per Davide (leggi qui). Con pass per Tokyo già in tasca. Ester Balassini ha firmato due record per le  Fiamme Gialle. E’ stata una delle prime  donne arruolate nel  settore sportivo e ha strappato il primato nel lancio del martello con 73 metri e 59. Agli Assoluti di Bressanone nel 2005. Antonietta  Di Martino è stata alta, altissima. A due metri e tre. Più  su di Sara  Simeoni.  Di ritorno da un infortunio sofferto, l’atleta che mai ha fatto mancare un  suo successo su un podio internazionale in carriera, conquistata il nuovo  record nel  salto  in alto. All’aperto. Aggiungendo un centimetro di 2,04, 4 anni dopo, nell’inverno del 2011.

I campioni storici delle Fiamme Gialle: Pasquale Giannattasio e Giulio Chiesa

Pasquale Giannattasio

Ma chi c’è stato prima di loro?Gianni Corsaro, nella marcia, fu settimo ai Giochi di Londra nel 1948, Giulio Chiesa  fu decimo a Melbourne nel 1956 nel salto con l’asta. E nello stesso anno arrivò il Primo Scudetto gialloverde della storia dell’atletica. Pasquale Giannattasio, uno  dei campioni più amati e ricordati con maggiore emozione, al quale è  stato dedicato lo Stadio di Ostia Lido  del quartiere  Stella Polare, arrivò ottavo alle Olimpiadi del 1964, aggiungendo un oro europeo indoor nel 1967 sui 50 metri. Nel 1969 Erminio Azzaro vinse la medaglia di bronzo agli Europei di Atene. Nel 1972, Gianni Gola divenne Comandante del I Nucleo Atleti, diventando negli anni uno dei Generali più amati, fino al vertice del Centro Sportivo della Guardia di Finanza di Castel Porziano (fino all’estate del 2010) e presidente del Cism. Come lui anche l’attuale Comandante dei Gruppi  Sportivi Fiamme Gialle Vincenzo Parrinello ha iniziato con l’atletica leggera. Parrinello fu Comandante  del I Nucleo, diventando nel tempo ‘presidente’ della squadra gialloverde a livello nazionale.

Il palmares di medaglie e i campioni dell’atletica paralimpica: Martina Caironi la più vincente

In totale sono 232 medaglie internazionali gli allori vinti dall’atletica delle Fiamme Gialle. Sei medaglieolimpiche, 15 medaglie mondiali (estivi e in sala), tre medaglie vinte ai Mondiali di marcia, 41 allori europei e una cascata di medaglie nazionali. E anche nell’atletica paralimpica le Fiamme Gialle tracciano la strada. Con i migliori.

Martina Caironi (foto@Mantovani)

Martina Caironi (leggi qui), Oxana Corso (leggi qui) e Simone Manigrasso (leggi qui). Martina è plurimedagliata paralimpica e mondiale. Europea e con tanti record iridati nei 100 metri e nel lungo. Oxana ha vinto due argenti a Londra e importanti medaglie ai Mondiali. Simone è primatista e campione italiano nei 100 e 400 metri. Atleti e simboli. Modelli da seguire per tanti  giovani,  soprattutto per i componenti della  Fiamme Gialle Simoni.

Nella culla di un Centro Sportivo modello e valore aggiunto del territorio romano e lidense per tanti impianti sparsi  per il mondo, gli atleti delle Fiamme Gialle costruiscono nuovi successi per il futuro, partendo da quelli  del passato, che sempre devono evidentemente essere la forza del domani. E domani ci sono le Olimpiadi di Tokyo.

Lo Scudo Nelli e l’elmo d’argento al Museo Storico del Comando Generale della Guardia di Finanza

Nel nuovo mondo post Covid Antonella Palmisano tenterà di scrivere la storia. E  la  storia ne è forte testimone. Ivano  Brugnetti ad Atene e i ragazzi del ’21. Tutti dentro al Trofeo Scudo Nelli gli atleti delle Fiamme Gialle Atletica. Tutti pronti a scrivere ancora la leggenda  gialloverde. Buon compleanno Fiamme Gialle. Start.

(Il Faro online)(fotocopertina@Colombo/Fidal)