L'incontro

Concorso Irc, elenchi aggiuntivi Gps, terza fascia Ata, Dsga: Anief incontra il Ministero

15 gennaio 2021 | 13:03
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Concorso Irc, elenchi aggiuntivi Gps, terza fascia Ata, Dsga: Anief incontra il Ministero

Marcello Pacifico: “E’ urgente garantire personale specializzato e abilitato ai nostri alunni”

Scuola – Una delegazione Anief ha incontrato il Ministero dell’Istruzione sulle bozze elaborate dall’Amministrazione per il concorso Irc, l’aggiornamento della terza fascia Ata, le procedure selettive per la progressione degli assistenti amministrativi che hanno svolto per 3 anni scolastici funzioni di Dsga e per l’elaborazione degli elenchi aggiuntivi delle Gps docenti per quanti abbiano conseguito l’abilitazione all’insegnamento o la specializzazione sul sostegno.

“Urgente garantire personale specializzato – dichiara Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief –  e abilitato ai nostri alunni, urgente stabilizzare i precari della scuola e pensare anche alle progressioni Ata da profilo A a B e la creazione dei profili As e C”.

All’incontro, l’Anief era presente con la sua delegazione composta da Chiara Cozzetto, membro della Segreteria Generale Anief, Martino Todaro, membro del gruppo di lavoro nazionale Anief dedicato al personale Ata e Alessandro Manfridi, referente Anief per Irc. “Durante l’incontro – spiega Marcello Pacifico  – la nostra delegazione ha avuto modo di confrontarsi approfonditamente sui tanti temi posti all’ordine del giorno e come sempre si è distinta per aver portato all’attenzione del Ministero argomenti utili per un corretto svolgimento di tutte le procedure. Serve, però, non dimenticare che sono urgenti anche le procedure per garantire accesso snello alle abilitazioni e al ruolo per tutto il personale precario e lavorare immediatamente anche per favorire le progressioni dal profilo A al profilo B per il personale Ata e la creazione dei profili As e C, indispensabili per le nostre scuole soprattutto in questo momento”.

Elenchi aggiuntivi Gps

Anief chiede priorità per i docenti di ruolo con riserva che non si erano inseriti in Gps, per gli specializzati nelle differenziazioni didattiche Montessori, Agazzi e Pizzigoni o per le scuole speciali e inserimento del personale abilitato all’estero in attesa di riconoscimento in Italia. Richiesta, anche, l’integrazione della seconda fascia Gps per chi ha raggiunto i 3 anni di servizio sul sostegno in questo anno scolastico e procedure chiare e univoche per consentire l’inserimento in seconda fascia del personale cancellato dalla prima fascia Gps, in particolare per i docenti ITP.

La bozza ministeriale presentata ai sindacati non prevede ancora una data certa di inizio della presentazione della domanda e la durata del periodo utile per la procedura, ma orientativamente le domande dovrebbero essere presentate entro la prossima estate. “Questi elenchi – spiega il capo delegazione Anief Chiara Cozzetto – sono quelli previsti dall’Ordinanza Ministeriale n. 60/2020, art 10 e rivolti a quanti abbiano conseguito l’abilitazione/specializzazione dopo l’inserimento nelle GPS avvenuto lo scorso anno. Come Anief abbiamo segnalato la necessità che il decreto ministeriale preveda esplicitamente l’inclusione in questi nuovi elenchi prioritari di quanti abbiano conseguito il titolo all’estero o siano in attesa di riconoscimento dello stesso in Italia: non è possibile che ritardi da parte dell’Amministrazione nel riconoscimento dei titoli vadano a esclusivo discapito del personale precario.

Abbiamo, inoltre, evidenziato la necessità che anche il personale che ha conseguito o conseguirà entro il termine di presentazione delle domande la specializzazione alle differenziazioni didattiche o per le scuole speciali debba potersi inserire in questi elenchi aggiuntivi: le scuole speciali o con differenziazioni didattiche come Montessori, Agazzi e Pizzigoni necessitano di personale espressamente specializzato e che un decreto ministeriale che istituisce elenchi aggiuntivi di abilitati/specializzati non preveda anche le differenziazioni didattiche, a nostro avviso non ha senso”.

Tra le proposte, c’è anche quella volta a permettere l’inserimento negli elenchi aggiuntivi dei docenti di ruolo “con riserva” che non avessero presentato domanda di inserimento in Gps lo scorso anno. “Siamo consapevoli – sottolinea il Capo delegazione – che i docenti di ruolo ‘con riserva’  potevano già lo scorso anno inserirsi in Gps anche per la classe di concorso per cui attualmente sono in servizio a tempo indeterminato, ma alcuni docenti non lo hanno fatto e non solo per colpevole disinformazione. Non dimentichiamo che le operazioni di inserimento in Gps sono partite la scorsa estate in fretta e furia e non tutti i docenti di ruolo che potevano essere interessati, sono stati informati di questa nuova procedura.

Interesse delle Amministrazioni è reclutare prioritariamente personale abilitato, è proprio questa la ratio degli ‘elenchi aggiuntivi’ e i diplomati magistrale, perché soprattutto di loro stiamo parlando, sono assolutamente e senza ombra di dubbio il personale che professionalmente in questi anni ha dato di più nella scuola infanzia e primaria”.

Le proposte Anief sono al vaglio dell’Amministrazione e vedremo se sarà accolta insieme alle altre proposte del giovane sindacato che non ha dimenticato la paradossale situazione del personale Itp cancellato dalla prima fascia che non ha ancora regole certe e univoche per l’inserimento nella corrispondente seconda fascia GPS e per il personale che ha raggiunto il terzo anno di servizio da non specializzato nel corso di quest’anno scolastico: “Anche per loro – conclude la Cozzetto – sarebbe opportuno prevedere elenchi aggiuntivi, stavolta di seconda fascia Gps, in modo da garantire agli alunni, con disabilità se non personale specializzato, come sarebbe auspicabile, almeno docenti con pluriennale esperienza sui posti di sostegno. Siamo fiduciosi che molte nostre proposte saranno valutate positivamente dall’Amministrazione”.

Aggiornamento graduatorie terza fascia Ata

Anief propone graduatorie di terza fascia provinciali anche per il personale Ata, la possibilità di rimanere in prima fascia pur chiedendo il cambio di provincia, l’aggiornamento annuale dei punteggi e regole certe per riconoscere quale titolo di accesso sempre il più favorevole al candidato. Richiesto, inoltre, per il profilo Cs l’accesso con l’attestato di maturità ottenuto a seguito di corso quinquennale facilitato.

La bozza ministeriale presentata ai sindacati per l’aggiornamento della terza fascia delle Graduatorie d’Istituto per il personale Ata ricalca in linea di massima i precedenti decreti degli scorsi anni, probabile la presentazione delle domande in primavera. “Ma serve un “aggiornamento” vero e non solo formale – chiarisce Martino Todaro del gruppo Ata nazionale Anief – le graduatorie di terza fascia Ata hanno bisogno di procedure più snelle per sgravare le segreterie scolastiche già oberate dalle troppe incombenze e abbiamo proposto delle novità non indifferenti sulla gestione di queste graduatorie: aggiornamento annuale dei punteggi, inserimento diretto nella prima fascia G.I. in caso di cambio provincia e regole certe per la valutazione del titolo di accesso in caso di possesso di più titoli utili. Per noi queste sono delle novità necessarie e indispensabili”.

Nel periodo di aggiornamento delle graduatorie Ata, infatti, ogni candidato presente in prima fascia, che vuole trasferirsi nella terza fascia di un’altra Provincia, deve prima cancellarsi dalla precedente prima fascia e attendere 4 o 5 mesi per poi rientrare, solo successivamente, nella prima fascia della nuova provincia grazie all’aggiornamento della graduatoria “24 mesi”.

“È una procedura farraginosa – continua il delegato Anief – che non fa bene a nessuno e rallenta tutta la procedura, sarebbe il caso di allineare i cambi di provincia del personale Ata immediatamente per garantire ai lavoratori continuità nella possibilità di ottenere incarichi lunghi di supplenza”.

“In caso di più titoli utili per l’accesso al medesimo profilo – continua Todaro – abbiamo chiesto di mettere nero su bianco nel decreto ministeriale di prossima emanazione che l’amministrazione deve sempre valutare quello più favorevole per il candidato e attribuire, dunque, il miglior punteggio possibile. Questo è indispensabile per evitare disparità di valutazione e trattamento dei candidati e per garantire l’imparzialità dell’azione amministrativa”. Proposto dall’Anief, anche, l’inserimento come titolo utile all’accesso per il profilo di Collaboratore Scolastico, dell’attestato di maturità ottenuto a seguito di corso quinquennale facilitato. “In tal modo potranno accedere al profilo di Collaboratore Scolastico – conclude Todaro – coloro che sono in possesso di licenza media e attestato di maturità ottenuto a seguito di percorso quinquennale facilitato poiché Dsa, Bes o con disabilità certificata. Non dimentichiamo che tale attestato è assolutamente utile per l’accesso all’università e deve poter essere utilizzato anche per l’accesso al mondo del lavoro”.

Progressione professionale Dsga

Prova unica teorico-pratica, ma accesso alle graduatorie solo per chi rientra nel numero dei posti banditi. Anief: “Bene soglia di 48/80, ma tutti coloro che supereranno la prova devono poter essere inseriti nelle graduatorie finali e chiediamo accesso dei facenti funzione con 3 anni di servizio anche se sprovvisti del titolo richiesto”.

Le procedure selettive per la progressione all’area D relativa al profilo professionale di Direttore dei servizi generali e amministrativi (Dsga), in base alle previsioni ministeriali saranno indette su base regionale nel limite del 30 per cento dei posti previsti nei piani dei fabbisogni come nuove assunzioni consentite per il profilo di Dsga e le relative graduatorie saranno utilizzate in subordine a quelle del concorso. Il Ministero dell’Istruzione ammetterà a partecipare alle procedure gli assistenti amministrativi di ruolo che, a decorrere dall’anno scolastico 2011/2012, abbiano svolto a tempo pieno le funzioni di Dsga per almeno tre interi anni scolastici e che siano in possesso del titolo di studi utile per l’accesso al profilo di Dsga.

“La nostra delegazione – chiarisce il presidente Anief – ha segnalato la necessità e l’urgenza di ammettere gli assistenti amministrativi con almeno tre anni di servizio nel profilo professionale di Dsga pur se sprovvisti del titolo richiesto per l’accesso dall’esterno. Per noi questa è una priorità perché non si possono sfruttare gli assistenti amministrativi come facenti funzione DGSA pur se sprovvisti di titolo e poi non consentire loro l’accesso a queste procedure”.

La bozza di decreto ministeriale, invece, esclude questa categoria. Gli aspiranti che presenteranno l’istanza di partecipazione alla procedura dovranno sostenere una prova teorico-pratica, consistente nella risoluzione di un caso concreto attraverso la redazione di un atto su un argomento previsto dal programma ministeriale. La prova unica durerà 180 minuti, fermi restando gli eventuali tempi aggiuntivi necessari per chi beneficia delle previsioni di cui alla legge 104/92. Il punteggio utile per superare la prova scritta sarà quello di 48/80, gli ulteriori 20 punti saranno attribuiti dai titoli posseduti. Il punteggio finale, su base 100, sarà dato dalla somma della votazione conseguita nella prova scritta e del punteggio attribuito nella valutazione dei titoli.

“Siamo soddisfatti del fatto che il limite per ritenere la prova superata sia stato fissato dal Ministero a 48/80, che sono i 6/10 che noi abbiamo sempre segnalato come unico criterio oggettivo per valutare le prove selettive – commenta Marcello Pacifico – ma ancora una volta rileviamo la problematica del limite previsto nelle bozza ministeriale di inserire nelle graduatorie finali solo gli aspiranti che rientrino nel numero dei posti messi a bando regionalmente: non ha senso e lo abbiamo visto più volte con le graduatorie dei docenti e anche con il precedente concorso Dsga. Tutti coloro i quali supereranno la prova teorico-pratica devono essere inseriti nella graduatoria di merito finale”.

Concorso Irc

Sul concorso riservato agli insegnanti di Religione Cattolica non esiste ancora una bozza di bando, ma l’amministrazione ha sentito le organizzazioni sindacali sull’argomento. L’Anief ha ricordato la necessità di immettere in ruolo tutti i docenti già inseriti nelle Graduatorie del concorso 2004 e ha chiesto esplicitamente una procedura riservata a quanti abbiano già svolto 36 mesi di servizio come insegnante di religione.

“Abbiamo chiesto di non dimenticare che esistono precari che possono vantare una idoneità ventennale e che sono in possesso di titoli pregressi a quelli previsti dal DPR n. 175/2012 – spiega Alessandro Manfridi, referente Anief per Irc – per loro deve essere espressamente prevista la possibilità di partecipare al futuro concorso”. Indispensabile, inoltre, per l’Anief la conferma della quota del 70% dei posti d’insegnamento complessivamente funzionanti nel territorio di pertinenza di ciascuna diocesi da rendere disponibili per il concorso in ogni regione ed è stato anche proposta l’Istituzione di una graduatoria ad esaurimento che possa essere utilizzata fino all’emanazione di un ulteriore bando di concorso, oltre l’immissione in ruolo dei posti messi a bando per il concorso del triennio 2021/2024.

“Gli insegnanti di religione cattolica sono stati dimenticati per troppo tempo – conclude Manfridi – ed è necessario adesso dedicare particolare attenzione ai precari ‘storici’ di Irc che devono poter accedere a procedure snelle per l’immissione in ruolo. Abbiamo ricordato, inoltre, l’urgenza di dover istituire una classe di concorso dedicata agli insegnanti di Religione Cattolica con eventuale distinzione tra primo e secondo ciclo d’istruzione”.
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