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Formia e quell’ala progressista a caccia di un candidato sindaco credibile

15 gennaio 2021 | 20:56
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Formia e quell’ala progressista a caccia di un candidato sindaco credibile

Marciano annuncia: “Alle prossime elezioni non mi candiderò per nessuna posizione.”

Formia – Mentre Formia si prepara ad accogliere il Commissario prefettizio, la dottoressa Silvana Tizzano, la politica locale continua a fare le sue mosse.

Ma se i civici cercano di riacquistare consensi e il centrodestra è impegnato a trovare una sintesi che sia capace di non trasformare l’unità in una mera utopia, è lecito chiedersi: cosa fa la sinistra?

Per ora, la notizia che arriva dall’ala progressista e che sta creando scompiglio è quella di una non candidatura. A dire di no alla possibilità di sedere sullo scranno più alto della città è stato Claudio Marciano, da molti considerato il “delfino” del quattro volte sindaco Sandro Bartolomeo e che, a sua volta, è stato il candidato sindaco, nel 2018, della coalizione formata da “Formia bene comune” e Pd.

Marciano: “Alle prossime elezioni non mi candiderò per nessuna posizione”

Ad annunciare la sua volontà di lasciare, almeno momentaneamente la vita politica in maniera attiva, è stato lo stesso Marciano, lui, che, nel 2003, a soli 19 anni era già assessore (alle politiche giovanili), con l’allora sindaco Bartolomeo. Lui che a 20 anni era già diventato assessore all’ambiente, un tema a lui da sempre caro. Lui, che una volta cresciuto, è riuscito a convincere i formiani che avere una gestione “in house” della raccolta rifiuti (da qui la nascita della Formia Rifiuti Zero) era una scommessa vincente. Lui, che, a 35 anni, ha accettato la sfida di provare a diventare sindaco, nonostante, all’epoca, Formia fosse finita in mano al Commissario proprio per mano dell’ala progressista locale. Lui che, due anni e mezzo più tardi, annuncia di voler vivere la politica in una forma più “privata”, lontano dalle luci della ribalta che le urne sanno regalare.

Eppure, nonostante, i tanti traguardi raggiunti in gioventù, quella di non ricandidarsi appare una scelta ben ponderata, capace anche di nascondere colpi di scena in un futuro più lontano delle prossime elezioni. “Con l’imminente scioglimento del Consiglio Comunale – ha fatto sapere Marciano-, volge al termine anche la mia esperienza politica a Formia.”

E ancora: “Alle prossime elezioni non mi candiderò per nessuna posizione.” Il motivo? Marciano fuga ogni dubbio e spiega: “L’unica ragione per cui prendo questa decisione è personale.Vivo lontano dalla mia città per necessità ma anche per scelta. Nell’immediato futuro intendo rivolgere le mie energie alla ricerca, all’insegnamento. Farò quindi politica, ma in altre forme.”

L’arrivederci di Marciano e lo scollamento con il Pd

Certo, la sua non deve essere stata una scelta facile. E le sue parole lo confermano: “Partecipare all’amministrazione civica di Formia è stata indubbiamente una delle esperienze più significative della mia vita. Non è questa la sede per fare un bilancio, ma posso senz’altro dire di aver imparato molto occupandomi, per dieci anni in Giunta e per quasi tre in Consiglio, di gestione dei rifiuti, di mobilità, di politiche giovanili, di innovazione.”

E ancora: “Ho avuto delle soddisfazioni immense. La Formia Rifiuti Zero è solo una di queste. La raccolta differenziata, l’officina culturale, il Parco de Curtis e tutte le altre realizzazioni delle amministrazioni a cui ho partecipato, mi hanno dato gioia e conoscenza.”

Eppure, nelle sue parole si nasconde l’amarezza. Un’amarezza che sembra dimostrare ancora una volta lo scollamento che l’aspirante candidato del Pd – ma non del Pd – ha dimostrato, soprattutto in questi ultimi mesi, rispetto alle posizioni intraprese dai circoli locali dei dem.

Non sempre – sottolinea lo stesso Marciano -, tuttavia, questa esperienza è stata edificante. Molte volte mi ha fatto soffrire. In alcuni casi, è stata terribile. Tuttavia, mi porto dietro anche questo: gli insulti, le calunnie, le pugnalate alle spalle, le paranoie, le manipolazioni, le bugie, la mediocrità, i deliri di inferiorità e di onnipotenza. Un’intensa palestra che mi ha sicuramente aiutato a guardare la realtà con una prospettiva complessa, a diffidare da chi esalta la propria limpidezza.”

La sinistra a rischio

Una decisione difficile e ben ponderata quella di Marciano, ma che porta sul tavolo della discussione anche diversi dubbi e domande. Chi potrà rappresentare l’alternativa a Paola Villa, che, ha già annunciato, più o meno velatamente, di volerci riprovare? E quale sarebbe la ricetta vincente per battere un ipotetico centrodestra unito, ora che lui è fuori dai giochi?

La consapevolezza da cui dovranno partire i due dirigenti locali – Luca Magliozzi e Gennaro Ciaramella – è quella di non potersi permettere passi falsi e non solo perché questo significherebbe regalare voti ai civici…

Ma soprattutto perché il vero “nemico” potrebbe essere proprio l’ex sindaco del Pd, Sandro Bartolomeo, che, di recente, è finito sotto i riflettori per aver difeso Maurizio Costa (additato dalla Villa come regista della crisi interna alla sua maggioranza). Una mossa questa che, secondo alcuni, farebbe pensare alla possibilità di una ricandidatura di Bartolomeo. Una ricandidatura, però, in cui il Pd avrebbe un ruolo marginale, se non del tutto inesistente.

Una possibilità questa, che rischierebbe di condannare definitivamente la sinistra locale. Condannarla a una vita da spettatore passivo di quanto accade in città.

La ricetta per vincere

 Ma allora quale sarebbe la ricetta per vincere? A suggerirla è stato, neanche troppo tempo fa, lo stesso Marciano, quando commentò le dimissioni (poi ritirate) di Paola Villa: “Per vincere bisognerà capire chi potrà interpretare credibilmente il cambiamento radicale di cui ha bisogno Formia. Quindi, bisognerà rafforzare la coesione del campo progressista locale e trovare una sintesi sulla visione di città.”

E sul nome del candidato sindaco? Marciano chiosa: “Bisognerebbe avere il coraggio di aprirsi a chi ha interpretato il proprio ruolo con coerenza e con passione, sia nel campo civico che in quello del centrodestra. Saremo credibili solo se avremo i soggetti giusti con cui poter attuare le nostre proposte…”

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