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“Black out challenge”, che cos’è la nuova folle sfida di Tik Tok dove si gioca con la morte

21 gennaio 2021 | 19:58
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“Black out challenge”, che cos’è la nuova folle sfida di Tik Tok dove si gioca con la morte

In Italia una bimba di dieci anni è in stato di morte cerebrale. Si indaga sul cellulare della piccola ritrovata in bagno con una cinta attorno al collo

Roma – Un’altra – folle – sfida dove si gioca con la morte: è la “Black out challenge”, una prova di resistenza che sta spopolando su Tik Tok e che consiste nel restare il maggior tempo possibile senza respirare con una cintura stretta intorno al collo. Una sfida senza senso che in Italia ha già fatto una vittima, una bimba di 10 anni ricoverata all’Ospedale dei Bambini di Palermo, dove era arrivata ieri sera in arresto cardiocircolatorio. I medici hanno constatato alle 13.30 lo stato di morte cerebrale.

La piccola si trovava ricoverata in terapia intensiva pediatrica in coma profondo e irreversibile a causa di “una prolungata anossia cerebrale”. “Vado a fare la doccia” avrebbe detto ai genitori. Quando la sorellina l’ha trovata in bagno, però, la bimba era cianotica e priva di sensi. Aveva un’estremità della cintura dell’accappatoio legata al collo e l’altra al portasciugamani. Adesso ci sono due inchieste aperte. Una della Procura dei minori, coordinata dal procuratore Massimo Russo e dalla sostituta Paoletta Caltabellotta, l’altra dal procuratore aggiunto Laura Vaccaro. Fascicoli contro ignoti per istigazione al suicidio.

I magistrati, infatti, vogliono capire se la morte della piccola sia il tragico epilogo della sfida estrema di TikTok. Un aiuto alle indagini potrebbe arrivare dal cellulare della bambina, sequestrato dalla Polizia. Quando la bimba è arrivata ieri sera al pronto soccorso dell’ospedale, accompagnata dai genitori, era in arresto cardiocircolatorio e le sue condizioni sono apparse subito critiche. I medici sono riusciti a rianimarla e il suo cuore ha ripreso il battito. La tac, però, ha evidenziato “una situazione di coma profondo da encefalopatia post anossica prolungata”. Ricoverata in terapia intensiva pediatrica, le sue condizioni sono rapidamente peggiorate e per lei non c’è stato niente da fare.