“Cambiare mentalità, seguire il modello di Dio e non del mondo: questa è la conversione”

24 gennaio 2021 | 13:47
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“Cambiare mentalità, seguire il modello di Dio e non del mondo: questa è la conversione”

All’Angelus la preghiera di Papa Francesco per i clochard morti di freddo e per le famiglie in difficoltà a causa della crisi: “Coraggio, andiamo avanti”

Città del Vaticano – “Cambiare mentalità e cambiare vita: non seguire più i modelli del mondo, ma quello di Dio, che è Gesù, seguire Gesù, come aveva fatto Gesù e come ci ha insegnato Gesù. Questa è la conversione”. Lo sottolinea Papa Francesco durante la preghiera dell’Angelus, svolta, ancora una volta, dalla biblioteca del Palazzo Apostolico al termine della celebrazione della Santa Messa nella basilica di San Pietro (leggi qui).

Nel commentare la pagina odierna del Vangelo, (cfr Mc 1,14-20), il Santo Padre si sofferma sul concetto di conversione che altro non è se non “un cambiamento decisivo di visione e di atteggiamento. Infatti, il peccato, soprattutto il peccato della mondanità che è come l’aria, pervade tutto, ha portato una mentalità che tende all’affermazione di sé stessi contro gli altri e anche contro Dio”.

“Qual è la tua identità?”, domanda il Papa: “Tante volte sentiamo che si esprime la propria identità in termini di ‘contro’. È difficile esprimere la propria identità nello spirito del mondo in termini positivi e di salvezza: è contro sé stessi, contro gli altri e contro Dio. E per questo scopo la mentalità del mondo non esita a usare l’inganno e la violenza”. Per Bergoglio, infatti, “inganno e violenza” portano a “cupidigia, voglia di potere e non di servizio, guerre, sfruttamento della gente… Questa è la mentalità dell’inganno che certamente ha la sua origine nel padre dell’inganno, il grande bugiardo, il diavolo. Lui è il padre della menzogna, così lo definisce Gesù”.

Il messaggio di Gesù, invece, ammonisce Francesco, è l’esatto opposto: “Cristo ci invita a riconoscersi bisognosi di Dio e della sua grazia; ad avere un atteggiamento equilibrato nei confronti dei beni terreni; a essere accoglienti e umili verso tutti; a conoscere e realizzare sé stessi nell’incontro e nel servizio agli altri. Per ciascuno di noi il tempo in cui poter accogliere la redenzione è breve: è la durata della nostra vita in questo mondo”. E aggiunge: “La vita è un dono dell’infinito amore di Dio, ma è anche tempo di verifica del nostro amore verso di Lui. Perciò ogni momento, ogni istante della nostra esistenza è un tempo prezioso per amare Dio e per amare il prossimo, e così entrare nella vita eterna”.

“La Vergine Maria ci aiuti a vivere ogni giorno, ogni momento come tempo di salvezza, in cui il Signore passa e ci chiama a seguirlo, ognuno secondo la propria vita. E ci aiuti a convertirci dalla mentalità del mondo, quella delle fantasie del mondo che sono fuochi d’artificio, a quella dell’amore e del servizio”, conclude il Papa.

Dopo la benedizione, il Papa ricorda Edwin, un clochard nigeriano trovato morto a causa del freddo a pochi metri da piazza San Pietro: “La sua vicenda si aggiunte a quella di tanti altri senzatetto recentemente deceduti a Roma nelle stesse drammatiche circostanze. Preghiamo per Edwin. Ci sia di monito quanto detto da San Gregorio Magno, che, dinanzi alla morte per freddo di un mendicante, affermò che quel giorno non si sarebbero celebrate Messe perché era come il Venerdì santo. Pensiamo a Edwin. Pensiamo a cosa ha sentito quest’uomo, 46 anni, nel freddo, ignorato da tutti, abbandonato, anche da noi. Preghiamo per lui”.

La preghiera del Papa è anche per “le famiglie che fanno più fatica in questo periodo. Coraggio, andiamo avanti! Preghiamo per queste famiglie, e nella misura possibile siamo loro vicini”. Quindi l’immancabile saluto: “A tutti auguro una buona domenica. Per favore non dimenticatevi di pregare per me. Buon pranzo e arrivederci!”.

(Il Faro online) Foto © Vatican Media – Clicca qui per leggere tutte le notizie di Papa & Vaticano
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