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Covid-19, tamponi anali per chi è a rischio: è più sicuro

27 gennaio 2021 | 18:49
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Covid-19, tamponi anali per chi è a rischio: è più sicuro

Esperimento in Cina, tra basi scientifiche e perplessità

Pechino – Tamponi anali per le persone ad alto rischio di contrarre il coronavirus. L’esperimento è partito in questi giorni in Cina, ed ad annunciarlo sono proprio i media locali. L’emittente televisiva statale China Central Television  ha interpellato un medico dello Youan Hospital di Pechino, Li Tongzeng, secondo cui il ricorso a questo tipo di test “può aumentare il tasso di rilevamento delle persone contagiate”, in quanto le tracce del virus rimangono più a lungo nel canale rettale rispetto al tratto respiratorio.

La metodologia è già stata applicata, la settimana scorsa, ai residenti delle aree di Pechino dove si sono verificati casi di contagio accertati, e anche a coloro che si trovano in strutture per la quarantena. Le autorità sanitarie non avrebbero intenzione di fare un uso esteso della pratica del tampone anale, come avviene per gli altri tipi di tamponi, perché giudicata “sconveniente”, spiega l’emittente televisiva statale cinese.

La notizia del tampone anale ha suscitato ironie ma anche una certa repulsione tra gli utenti di Weibo, la piattaforma social più popolare in Cina.

Negli ultimi giorni il nord-est della Cina – compreso la provincia dello Hebei, che confina con Pechino, e la stessa capitale – ha registrato una ripresa dei contagi, e le autorità hanno condotto test di massa sulla popolazione delle aree dove si è concentrato il maggiore numero di casi.

Le autorità hanno stabilito che chi entra nel Paese dall’estero deve fornire prova di test negativi al coronavirus, e Pechino ha recentemente adottato una politica tra le più rigide, che prevede, oltre ai 14 giorni di quarantena in alberghi designati dopo l’ingresso, anche altri 14 di osservazione domiciliare.

(Il Faro online)