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Terracina in Azione: “Quale futuro turistico per la nostra città?”

28 gennaio 2021 | 18:36
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Terracina in Azione: “Quale futuro turistico per la nostra città?”

Palmacci ritiene fondamentale un confronto tra amministrazione comunale e le altre forze politiche

Terracina – “L’amministrazione Comunale e le forze politiche, economiche e sociali dovrebbero interrogarsi sul futuro della nostra città alla luce della recente sentenza della Corte Costituzionale che ha annullato le norme del Piano Territoriale Paesistico Regionale (PTPR) approvato dalla Regione Lazio e vigente dal 2 agosto 2019, accogliendo il ricorso del Governo, in funzione di una tutela del paesaggio unitariamente con il Ministro per i beni e le attività culturali”. A sollecitare attenzione verso questo argomento è Arcangelo Palmacci di Terracina in Azione.

“Tale sentenza – prosegue Palmacci – ha direttamente influito nel recente sequestro cautelativo da parte dell’autorità giudiziaria nei confronti dell’edificio della Colonia Marina Bastianelli (Pronfantia), fatto costruire sul lungomare Circe dal Professore Raffaele Bastianelli (medico chirurgo e primario dell’Ospedale Romano di Santo Spirito), donato all’Opera ed inaugurato nel luglio del 1930.

Tale immobile è stato oggetto di permesso edilizio di demolizione e ricostruzione con cambio di destinazione d’uso residenziale ai sensi dellart.4 legge regionale numero 7 del 2017 (Disposizioni per la rigenerazione urbana e per il recupero edilizio).

Senza entrare nel merito delle motivazioni giudiziarie sull’argomento specifico, è importante segnalare come ulteriori richieste di permessi edilizi per cambi di destinazione d’uso (ai sensi della legge regionale sopracitata) sono in corso per altri edifici già realizzati o in corso di realizzazione, destinati a strutture ricettive e ‘vogliosi’ di essere trasformati in residenze”.

Preoccupato per il futuro turistico della città l’esponente di Terracina in Azione sottolinea: “Tali situazioni impongono all’amministrazione comunale un confronto serio, non più rinviabile, con le altre forze politiche, sociali ed economiche, sui minimi requisiti fondamentali che la Città vuole avere perché si possa ancora considerarla ‘Città Turistica’.

Tra questi, vanno evidenziate alcune priorità, quali:
• La conservazione e recupero dei principali monumenti storici e delle bellezze paesaggistiche;
• L’incremento di standard di più verde pubblico e parcheggi e servizi in genere, non monetizzabili con scambi ai privati;
• Una viabilità non più caotica che necessità di alcune infrastrutture e di un serio Piano Urbano di Mobilità Sostenibile.
• Uno studio attento di utilizzo di quelle aree di grande valore strategico per la loro destinazione pubblica, che le previsioni urbanistiche del P.R.G. e dei Piani Esecutivi che ora appaiono dimenticate”.

Palmacci prosegue evidenziando gli sforzi fatti negli anni passati. “L’amministrazione comunale aveva iniziato un tentativo di rinnovamento e rigenerazione della fascia costiera con alcuni interventi quali:
• L’approvazione del Ppe ‘C2’ di variante al Prg che aveva previsto l’insediamento di 5mila posti letto (differenziati in varie categorie ricettive Hotel – Pensioni- Case Vacanze)
• La pista ciclabile nell’intero lungomare di ponente ed una viabilità a senso unico che ha alleggerito il traffico su Viale Circe
• La realizzazione della Piazza Aldo Moro tra viale Circe e Viale Della Vittoria

Il tutto per favorire un diverso turismo di qualità.

Migliaia di cittadini ritengono che le poche aree libere su viale Circe e vincolate dal Prg a parcheggi, verde pubblico debbano restare nella loro destinazione originaria contribuendo cosi, con le aree a verde pubblico già realizzate, a costituire finalmente un unicum turistico della Provincia di Latina, che molte città costiere della nostra provincia non possono vantare.

Come correttamente evidenziato nella lucida analisi fatta dal dottor Erasmo Fiumara (già Segretario Generale della Camera di Commercio di Latina) nell’articolo pubblicato nella rivista culturale Terracinese ‘Piazza Palatina’ – spiega ulteriormente Palmacci -, riguardante le occasioni perdute per lo sviluppo dell’economia della città, dove sintetizzava il quadro economico di Terracina con il seguente pensiero ‘un’agricoltura con molta qualità e poco mercato; un turismo con molto mercato e poca qualità’, o come ‘nel cruciale comparto turistico, le ondate di afflussi stagionai si sono in prevalenza indirizzate verso le seva delle seconde case o i fine settimana sporca e fuggi, senza cercare quella caratterizzazione qualitativa’.

Dopo questa analisi, il Coronavirus, è un’occasione – conclude – per riflettere sulle politiche e prospettive di rilancio economico, di come ripensare la nostra Città, e, non farsi trovare impreparati al termine di questa pandemia”.

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