Seguici su

Cerca nel sito

Sacra Rota, Papa Francesco: “I processi di nullità del matrimonio siano gratuiti”

Da #PapaFrancesco il monito ai membri del Tribunale a giudicare ricordando che le "vittime innocenti" dei divorzi sono i figli

Città del Vaticano – “Siano rese più accessibili e agili, possibilmente del tutto gratuite, le procedure per il riconoscimento dei casi di nullità”, tenendo presente che “vittime innocenti di tante situazioni di rottura” sono “i figli. Spesso si pensa alla dichiarazione di nullità matrimoniale come a un atto freddo di mera ‘decisione giuridica’. Ma non è e non può essere così: coniugi e figli costituiscono una comunità di persone, che si identifica sempre e certamente col bene della famiglia, anche quando essa si è sgretolata”.

Lo ribadisce Papa Francesco agli officiali del Tribunale della Sacra Rota, ricevuti in udienza nella Sala Clementina del Palazzo Apostolico in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario. Accolto tra gli applausi, il Pontefice, ancora dolorante per la sciatalgia (leggi qui), si scusa subito con i presenti: “Dovrei parlare in piedi ma voi sapete che la sciatica è un ospite un po’ molesto. Vi chiedo scusa e vi parlerò seduto”.

Nel suo discorso il Santo Padre pone l’accento sul tema “che tocca buona parte delle decisioni rotali nei tempi recenti”, ovvero “una carenza di fede, che non illumina come dovrebbe l’unione coniugale”, elemento già “denunciato per tre volte pubblicamente” dal “mio predecessore Benedetto XVI”. Poi un focus sugli “aspetti fondamentali di questa unione che, oltre al connubio tra l’uomo e la donna, comprendono la nascita e il dono dei figli e la loro crescita”.

Francesco ricorda la figura del bonum familiae, che “va ben al di là del riferimento ai capi di nullità”, sottolinenando come, “nonostante che in passato si fosse aperto un certo spiraglio a un ipotetico capo di nullità connesso al bonum familiae”, “tale possibilità fu opportunamente chiusa, rafforzando così la figura teologica della famiglia, in quanto effetto del matrimonio come prefigurato dal Creatore”.

E precisa: “Da parte mia, non ho mancato di raccomandare che il bonum familiae non sia visto in modo negativo, quasi possa ritenersi come uno dei capi di nullità. Esso, infatti, è sempre e comunque il frutto benedetto del patto coniugale; non può estinguersi in toto con la dichiarazione di nullità, perché non si può considerare l’essere famiglia come un bene sospeso, in quanto è frutto del progetto divino, almeno per la prole generata. I coniugi con i figli donati da Dio sono quella nuova realtà che chiamiamo famiglia”.

Ma “di fronte a un matrimonio che giuridicamente viene dichiarato nullo, la parte che non è disposta ad accettare tale provvedimento è comunque con i figli un unum idem”. Occorre, quindi, “che alle affermazioni di principio seguano adeguati propositi di fatto, sempre ricordando che la famiglia è la base della società e continua ad essere la struttura più adeguata per assicurare alle persone il bene integrale necessario per il loro sviluppo permanente”.

“Quando si parla del bene integrale delle persone è necessario domandarsi come può questo avverarsi nelle molteplici situazioni in cui vengono a trovarsi i figli”, sottolinea Bergoglio, ricordando che il prossimo 19 marzo inizierà l’“Anno della Famiglia Amoris laetitia” (leggi qui): “Anche voi, col vostro lavoro, date un prezioso contributo a questo cammino ecclesiale con le famiglie per la famiglia”.

E sulla riforma del processo breve ammonisce: “Ha avuto e ha tante resistenze. Dopo questa promulgazione ho ricevuto lettere, tante, non so quante ma tante. Quasi tutti avvocati che perdevano la clientela. E lì c’è il problema dei soldi. In Spagna si dice: ‘Por la plata baila el mono’: per i soldi balla la scimmietta. È un detto che è chiaro. E anche questo con dolore: ho visto in alcune diocesi la resistenza di qualche vicario giudiziale che con questa riforma perdeva, non so, un certo potere, perché si accorgeva che il giudice non era lui, ma il vescovo. Il giudice è il vescovo. Va aiutato dal vicario giudiziale, va aiutato dal promotore di giustizia, va aiutato, ma lui è il giudice, non può lavarsene le mani. Tornare a questo che è la verità evangelica”.

(Il Faro online) Foto © Vatican Media – Clicca qui per leggere tutte le notizie di Papa & Vaticano
Clicca qui per iscriverti al canale Telegram, solo notizie sul Papa e Vaticano