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Enti Regionali, Corrado (M5S): “Preoccupante la gestione anomala dell’I.R.Vi.T.”

30 gennaio 2021 | 10:00
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Enti Regionali, Corrado (M5S): “Preoccupante la gestione anomala dell’I.R.Vi.T.”

La Consigliera: “Ci troviamo di fronte a diverse violazioni di norme regionali e nazionali per le quali mi auguro la magistratura contabile e penale possa risalire ai responsabili”

Regione Lazio – “Le anomalie che presenta l’Istituto Regionale per le Ville Tuscolane lo configurano ben oltre uno dei tanti carrozzoni a cui siamo abituati. L’Istituto, sulla carta, dovrebbe assicurare la conservazione, la valorizzazione, la più idonea utilizzazione e la migliore conoscenza delle Ville Tuscolane e dei relativi parchi e giardini, mentre in realtà registra una pressoché totale inattività rispetto alla funzione istitutiva che una legge regionale gli ha conferito ed una situazione di bilancio a dir poco non soddisfacente. Una condizione che perdura da diversi anni, da sempre alla base della mia proposta di soppressione dell’ente, per la quale è lecito domandarsi se sia il caso di mantenere ancora in piedi una struttura chiusa nel proprio immobilismo che però spende denaro pubblico per mantenere dipendenti e soggetti gestori”.

Lo ha dichiarato Valentina Corrado, consigliera regionale M5S e membro del Comitato Regionale di Controllo contabile che ieri si è riunito per l’audizione del Commissario straordinario dell’I.R.Vi.T, a seguito dell’attività ispettiva finanziario-contabile presso l’Ente, disposta dalla Direzione regionale Bilancio, Governo Societario, Demanio e Patrimonio.

“La relazione del Commissario straordinario – ha dichiarato Corrado – ha confermato le criticità intraviste e quello che preoccupa non è tanto la situazione del bilancio dell’Ente, quanto piuttosto la gestione atipica e anomala dello stesso, che da un lato vede spese di governance e di personale e dall’altro mancanza degli interventi previsti dalla Legge. Ma ciò che è veramente inquietante è l’assoluta leggerezza, a voler usare un eufemismo, con la quale il precedente Commissario dell’Ente, con una esternalizzazione e senza alcun bando di gara, ha affidato ad una società esterna la gestione dell’Istituto, demandando a questa i compiti e le funzioni che la Legge ha attribuito allo stesso IRViT.

E come se non bastasse, dopo aver affidato la conduzione ad una società terza, concedendo al titolare della stessa libero accesso al conto corrente dell’ente oltre ad affidargli la gestione dei beni mobili, ha assunto a tempo indeterminato, addirittura con Decreto commissariale straordinario, dipendenti dell’impresa esterna, nonostante la direzione regionale avesse rilevato l’anomalo inquadramento degli stessi all’interno dell’istituto, ai quali da anni venivano rinnovati contratti a carattere temporaneo.

Ci troviamo di fronte a diverse violazioni di norme regionali e nazionali, oltre che a comportamenti illeciti e sperpero di denaro pubblico, per le quali mi auguro la magistratura contabile e penale possa risalire ai responsabili. Sulle azioni intraprese dalla Regione e sulla iniziale proroga dei rapporti tra IRViT e società esterna da parte del nuovo Commissario, poi annullata con un decreto in autotutela, ho chiesto chiarimenti che spero arrivino esaustivi nella prossima seduta di Lunedì.

“Già nella precedente legislatura, nella quale rivestivo la carica di Presidente del CoReCoCo – ha continuato la consigliera del Movimento 5 Stelle – erano emersi gravi problemi di gestione: zero investimenti, zero attività rispetto ai compiti istituzionali e, al tempo stesso, uno squilibrio contabile legato a spese difficili da giustificare, come l’aumento dei costi per il personale e spese per stampe e pubblicazioni delle quali non vi era alcuna contezza. Non a caso, nel 2017 il CoReCoCo della Regione Lazio bocciò all’unanimità i Bilanci dell’Irvit. Tra le altre cose, l’ente non ha mai trasmesso al Consiglio le relazioni dovute ai fini dell’espletamento dei poteri di controllo e vigilanza in capo alla direzione competente e al Consiglio stesso”.

“Condizioni queste, che purtroppo ci pongono di fronte al frequente problema delle scatole vuote, nate per soddisfare qualche bisogno di poltrona, foraggiato da denaro pubblico. Auspico che questa attività ispettiva sia il primo passo verso una revisione complessiva della ragion d’essere di questo ente e di una riforma mirata a salvaguardare e valorizzare il patrimonio regionale di ville e dimore storiche, da rendere fruibile alla collettività” – ha concluso la consigliera grillina.
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