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Italia quasi tutta in zona gialla ma è allarme per gli assembramenti: esperti preoccupati

1 febbraio 2021 | 09:34
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Italia quasi tutta in zona gialla ma è allarme per gli assembramenti: esperti preoccupati

Molte le immagini circolate nel weekend che mostrano folla in strada, da Milano a Bologna fino a Roma. Speranza: “Non è scampato pericolo”

Roma – Da oggi quasi tutta Italia è ormai di nuovo in zona gialla: sono solo 5 le regioni ancora in zona arancione. Ma è già scattato l’allarme assembramenti. Sono infatti circolate immagini nel weekend che mostrano tante persone in strada in diverse città, da Milano a Bologna fino a Roma.

“Sono un po’ preoccupato. Non è facile, nel momento in cui si dà il via libera, trovare modalità per contingentare gli ingressi nelle zone più frequentate. Tutti dobbiamo continuare ad essere attenti, è fondamentale per non ricadere in un rischio di terza ondata”, ha affermato il virologo dell’università degli Studi di Milano, Fabrizio Pregliasco, ospite della trasmissione ‘L’Italia s’è desta’ su Radio Cusano Campus. “Il lockdown più efficace sarebbe quello duro, lungo ed impietoso, ma impossibile da attuare, anche perché ci sono dei rischi di ribellione sociale. Si tratta di trovare un meccanismo per modulare le restrizioni, sperando che la vaccinazione possa andare alla grande e proceda più velocemente possibile”, ha concluso il virologo.

“Penso che queste immagini siano comprensibili ma non accettabili. Comprensibili perché dopo settimane e mesi di restrizioni c’è un grande desiderio di normalità ma inaccettabili perché il virus è tra noi, non siamo fuori dall’emergenza. Ci sono paesi intorno a noi che sono in condizioni peggiori”, ha commentato Agostino Miozzo, coordinatore del Cts.

“Il sistema dei 21 indicatori ci dice che siamo gialli ma se cominciamo con gli assembramenti resteremo gialli per una o due settimane e poi torneremo a misure più dure”, ha detto il commissario straordinario all’emergenza Covid Domenico Arcuri, ospite di Fabio Fazio a ‘Che tempo che fa’. ‘‘Le misure introdotte a Natale hanno sortito gli effetti auspicati – ha spiegato – i contagi si riducono relativamente, scende la pressione sulle terapie intensive e dei malati negli ospedali. Allo stato attuale il comportamento dell’epidemia in Italia è sostanzialmente sotto controllo. Ma se noi dopo che ci siamo colorati di giallo ricominciamo a far finta di niente e assistiamo a scene come quelle che ho guardato in tv e sui siti con terrore perderemo di nuovo il controllo dell’epidemia perché il virus non è stato sconfitto”.

“E’ un problema” dice Walter Ricciardi, consigliere scientifico del ministro Roberto Speranza, a Domenica In, riferendosi a un’Italia quasi completamente gialla. Per contrastare la diffusione del coronavirus non serve “un lockdown come marzo 2020 ma una zona rossa adeguatamente rispettata. A ottobre avevo detto di fare un lockdown a Milano, non è stato fatto. Poi siamo stati costretti ad adottare misure più dure a Natale e per questo oggi possiamo permetterci qualche timida riapertura. Le cose vanno fatte prima, il virus va preceduto. Ma agire prima significa essere impopolare”. Da domani zona gialla quasi ovunque “ed è un problema. La gente si prende giustamente tutti gli spazi che vengono concessi. Se si può andare nei centri commerciali, la gente ci va. Gli operatori economici dovrebbero pretendere il tracciamento dal governo e dalle regioni. I paesi che hanno fatto questo, non si fanno più sfuggire il virus”.

“Tanti non hanno ancora capito, soprattutto i più giovani, e questa è una grande sconfitta collettiva della nostra società”. Lo ha affermato la sottosegretaria alla Salute, Sandra Zampa, in un’intervista al quotidiano ‘La Stampa’ sottolineando che “sappiamo che le restrizioni della zona rossa e arancione sono molto efficaci ma non si può dire lo stesso della zona gialla. Anche se, con i nuovi criteri più stringenti, ci si arriva in condizioni migliori a livello di contagi e ricoveri”. (fonte Adnkronos)