L'intervento

Cattura M57, Enpa e Oipa: “L’orso sta pagando per colpe non sue”

2 febbraio 2021 | 12:09
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Cattura M57, Enpa e Oipa: “L’orso sta pagando per colpe non sue”

“Non abbiamo mai contestato i poteri di ordinanza della Pat, ma il modo in cui sono stati esercitati”

Animali – Il caso dell’orso M57 è stato gestito in modo critico. Questa è stata la motivazione primaria che ha spinto ’Ente nazionale protezione animali (Enpa) e l’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) a presentare al Consiglio di Sato in sede collegiale la richiesta di sospensiva dell’ordinanza cautelare del Tar di Trento, in relazione alla cattura e alla cattività permanente per l’orso M57 . La richiesta avanzata dai due enti rappresentati dall’’avvocato Valentina Stefutti, è stata, però respinta.

“Il Consiglio di Stato con questa ordinanza ha fatto luce su delle criticità importanti – commentano Enpa e Oipa –  relative alla gestione degli orsi in Trentino che speriamo possano essere affrontate nell’udienza di merito di primo grado prevista per il 25 marzo 2021″.

Questo è quanto si legge nell’ordinanza si legge: “Ritenuto che, sul piano cautelare, l’avvenuta esecuzione del provvedimento, peraltro valutata unitamente al probabile stato di letargo dell’animale, ha già prodotto effetti tali da non consentire l’adozione di una misura di sospensiva e che comunque risulta già fissata la data dell’udienza di merito in primo grado (sede nella quale potranno essere approfonditi a cognizione piena i temi sopra indicati), va rigettata la domanda cautelare proposta dalla parte appellante”.

“E’ fondamentale – sottolineano Enpa e Oipa –  che siano state riconosciute le numerose criticità emerse durante la discussione come le condizioni del Casteller o le modalità con cui la Pat ha agito. L’ordinanza afferma che ‘il provvedimento è stato adottato, peraltro in assenza della necessaria valutazione dell’Ispra, senza aver raccolto le dichiarazioni del soggetto che risulterebbe aggredito’. Inoltre, il Consiglio di Stato ha sottolineato come ‘la relazione dell’Ispra prodotta per estratto dalla Provincia contiene valutazioni sulla pericolosità dell’orso M57 che prescindono dall’episodio in questione, in quanto relative a condotte pregresse’. Noi non abbiamo mai contestato i poteri di ordinanza del presidente della Pat, Maurizio Fugatti, ma il modo in cui sono stati esercitati. In conclusione, M57 sta pagando per colpe non sue”.

“Abbiamo denunciato tante volte le anomalie nella cosiddetta gestione dei grandi carnivori, in particolare degli orsi, da parte della Provincia Autonoma di Trento, e questa è davvero la storia, il simbolo, il paradigma di più anomalie – proseguono Enpa e Oipa -. Un tema importante che è emerso durante l’udienza è la cattiva gestione dei rifiuti. I bidoni dei rifiuti alimentari sono la radice prima della abituazione degli animali in libertà al cibo degli umani, la radice prima della loro assuefazione alla ricerca di questo cibo e della conseguente criminalizzazione con galera a vita o uccisione”.

Come sottolineato nell’ultima e recentissima relazione dell’Ispra, “obiettivo principale per la Provincia di Trento deve essere quello di sostituire entro 24 mesi tutti i cassonetti per l’umido presenti sul territorio frequentato dagli orsi dando priorità a quelli presenti nei confronti nei contesti periurbani”.

“Invece, – concludono Enpa e Oipa – ancora oggi vi sono bidoni accessibili alla fauna selvatica.  La sostituzione, tempestiva e irrinunciabile, dei cassonetti non può davvero essere un problema per le floride condizioni della Provincia, dati la particolare fiscalità di cui gode e i notevoli introiti assicurati dalle tasse di soggiorno sui turisti”.

(Fonte: Agenpet)
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