L'intervento

Vaccino Russo, Galli e Locatelli: “Sputnik? Dati molto interessanti”

6 febbraio 2021 | 08:00
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Vaccino Russo, Galli e Locatelli: “Sputnik? Dati molto interessanti”

Sia l’Infettivologo, che il Presidente del Consiglio superiore di sanità, hanno una visione positiva nei confronti del vaccino sperimentato in Russia

Salute e Benessere – “Il vaccino russo Sputnik? E’ molto interessante”. A definirlo così, è Massimo Galli, infettivologo dell’ospedale Sacco-università degli Studi di Milano. “Se i dati del vaccino russo sono quelli riportati dall’ultimo articolo pubblicato sul Lancet, – ha dichiarato l’Infettivologo –  e non abbiamo motivo di ritenere che non lo siano, ha una performance molto interessante. Una volta autorizzato non vedo motivo di preclusione al suo utilizzo”.

“In ambito scientifico – ha continuato Galli – le uniche preclusioni possibili possono essere rispetto a qualcosa che non è stato rigorosamente sperimentato. E quindi ha portato a dati discutibili. In questo caso sui dati che sono stati messi a disposizione non c’è da eccepire. Fuori dal pregiudizio, dunque, che non mi pare giustificato, questi dati ci dicono che lo Sputnik è un vaccino molto interessante”.

Locatelli: “Accostarsi a ogni vaccino con un atteggiamento laico”

“Per il vaccino russo anti-Covid Sputnik, la pubblicazione apparsa giorni fa su ‘The Lancet’ è significativamente interessante”. Anche la visione di Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità (Css), intervenuto a ‘Buongiorno’ su Sky Tg24, nei confronti del vaccino russo è positiva.

“Io credo – ha spiegato il Presidente- che ci dobbiamo accostare a ogni vaccino con un atteggiamento che definirei laico, cioè valutare quello che è il profilo di sicurezza ed efficacia attraverso analisi rigorose, come quelle che garantiscono l’autorità regolatoria europea e quella italiana, e fare valutazioni sulle pubblicazioni scientifiche che verranno a essere prodotte”.

“La disponibilità di vaccini anti-Covid entro il mese di giugno è quantificabile nell’ordine più o meno dei 40 milioni di dosi. Quindi dovremmo arrivare largamente a una cifra importante di persone che vengono a essere vaccinate. Siamo nell’ordine dei 20 milioni di persone almeno per il mese di giugno”.

“Entro giugno contiamo 20 milioni di vaccinati – conclude Locatelli – possibili sulla base dei numeri di dosi disponibili. Abbiamo avuto 2 milioni di dosi a gennaio  e parlando solo dei vaccini per ora approvati avremo 4 milioni per febbraio, 8,3 per marzo e poi 25 milioni per il trimestre successivo. E’ chiaro che, se arriveranno ulteriori dosi di vaccini o ci saranno vaccini che verranno approvati, questo numero si può incrementare. Oggi questi sono i numeri rispetto ai tre vaccini Pfizer/BioNTech, Moderna, AstraZeneca e in funzione di quella che è la previsione di fornitura”.
(Fonte: Adnkronos)