Il Caso

I residenti di Passo della Sentinella: “Non siamo abusivi, vogliamo un tavolo di confronto”

9 febbraio 2021 | 15:18
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I residenti di Passo della Sentinella: “Non siamo abusivi, vogliamo un tavolo di confronto”

Il Comune ha acquisito alcuni terreni di proprietà della Regione Lazio, ma non quelli di Passo della Sentinella, scatenando la protesta dei suoi abitanti

Fiumicino – All’inizio di febbraio il Comune di Fiumicino ha acquisito alcuni terreni fino a quel momento di proprietà della Regione Lazio (leggi qui).

Un importante traguardo che, come sottolineato dal sindaco Esterino Montino, permetterà di “regolarizzare le aree a verde e di servizi già utilizzate dal Comune” e, al contempo, di “fissare le modalità per l’utilizzo di aree ancora da valorizzare“. Non tutti, però, ne sono soddisfatti.

“Ancora una volta, Comune e Regione si sono dimenticati di noi“, protestano i residenti di Passo della Sentinella, che da anni sono in lotta per vedere riconosciuti i loro diritti. Passo della Sentinella è, infatti, da decenni al centro di numerose e intricate controversie, le cui origini risalgono agli inizi del secolo scorso.

La storia (giuridica) di Passo della Sentinella

L’appezzamento, espropriato dal governo italiano nel 1930 in favore dell’Opera Nazionale Combattenti, è rimasto di proprietà dell’ente fino al suo scioglimento, avvenuto alla fine degli anni settanta. Nel 1979, dunque, l’area è divenuta di proprietà della Regione Lazio perché considerata, in virtù delle sue caratteristiche “naturali”, parte del demanio statale.

Le istituzioni hanno inoltre sempre considerato l’area di Passo della Sentinella – che sorge fra il Tevere, il mare e la via del Passo della Sentinella – una golena, vale a dire una zona che, nei periodi di piena, rischia di essere sommersa (e, pertanto, non abitabile): proprio per questo motivo, nel 2015, l’Amministrazione comunale ha offerto alle circa trecento famiglie che vi abitano la possibilità di essere trasferite altrove, in alloggi sicuri e idonei all’uso abitativo. Case popolari, appartamenti in città che, per gli abitanti di Passo della Sentinella, non reggono certo il confronto con le case in cui vivono e che hanno costruito con tanti sacrifici.

Le rivendicazioni, però, sono tutt’altro che infondate. Esistono, infatti, tre sentenze – due del 1994 e una del 1995 – del Ctu che stabiliscono che Passo della Sentinella, da sempre “inclusa in parte della particella originaria n. 15 della mappa n. 17”, non può per questo essere considerata come appartenente al demanio.

Ma c’è di più: anche la definizione di “golena” risulterebbe infondata, perché “la foce del Tevere, coincidente con il mare Tirreno, non crea zone disseccate in periodi di minimo livello idrico”. L’area, dunque, non sarebbe a rischio esondazione, e i suoi residenti non avrebbero alcun bisogno di trasferirsi altrove.

I residenti: “Non siamo cittadini di serie B, pretendiamo un incontro con le istituzioni”

E’ con queste carte in pugno che le famiglie di Passo della Sentinella chiedono a Regione e Comune un incontro: l’obiettivo, spiegano, è quello di poter mettere finalmente un punto ad una questione andata avanti per anni.

Da troppo tempo, infatti, i residenti dell’area vengono considerati “cittadini di serie B”: pur avendo regolarizzato le loro abitazioni, infatti, non godono degli stessi servizi del resto della città (come la raccolta dei rifiuti porta a porta). Eppure, stando a quanto dimostrato dalle tre sentenze del 1994 e del 1995, l’area può a tutti gli effetti essere trasferita nelle mani del Comune – come avvenuto, di recente, con tante altre – e, successivamente, in quelle di coloro che vi abitano da decenni.
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