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Salviamo i ricci: “La Ninna” e l’amore per tutti gli animali, anche i più indifesi

La filosofia di vita del centro recupero ricci - "La Ninna" è proprio questa: aiutare e soccorrere i ricci in difficoltà

Animali – Un nasino buffo, occhietti dolci e tanti aculei. I ricci sono animali molto amati proprio per le loro caratteristiche peculiari. Purtroppo, però, non tutti sembrano ricordare che il riccio non è assolutamente un animale domestico: è un mammifero selvatico e come tale, non deve essere tenuto in casa alla pari di cani, gatti o criceti.

L’habitat naturale dei ricci è la campagna o i margini dei boschi, nonostante sia sempre più frequente vedere un riccio vivere nei parchi cittadini o all’interno dei giardini. Questi spostamenti, comportano che sia sempre più facile imbattersi in un riccio ferito, affamato o trovare dei cuccioli senza la propria mamma: molti di loro vengono investiti dalle auto in corsa mentre attraversano la strada, altri vengono mutilati dai decespugliatori, oppure possono essere aggrediti dai cani o restare intrappolati nelle trappole per topi. In generale, l’uomo e le sue abitudini possono essere molto dannosi per i ricci e, in casi estremi, letali. Aiutare e soccorrere i ricci in difficoltà è la filosofia di vita del centro recupero ricci “La Ninna”, situato a Novello in provincia di Cuneo, che ogni giorno accoglie e dà assistenza a moltissimi ricci in difficoltà.

“La Ninna” è un vero e proprio quartier generale dove i volontari lavorano senza sosta h24, per salvaguardare i nostri piccoli amici. Lo scopo perseguito dal centro recupero è riportare i ricci feriti in condizioni di poter essere liberati in natura. Dietro il raggiungimento di questo obiettivo, c’è un duro lavoro che viene messo prima di ogni altra cosa, c’è il buon cuore di chi decide di aiutare il centro facendo una donazione e l’aiuto delle persone che, tramite delle staffette, riescono a far arrivare al centro, ricci in difficoltà provenienti anche da zone piuttosto lontane.

Cosa fare se si incontra un riccio ferito?

I volontari de “La Ninna”, oltre a lavorare assiduamente per salvare i ricci in difficoltà, offrono risposte e consigli immediati a chiunque abbia bisogno di aiuto, in caso di ritrovamento di ricci feriti. Soccorrere un riccio non è semplice e devono essere seguite alcune scrupolose regole e precauzioni, proprio perché si tratta di animali molto delicati. Come riporta il sito ufficiale de “La Ninna” – centro recupero ricci, possiamo renderci conto che il riccio abbia bisogno di aiuto in diversi casi:

• Se lo troviamo fermo in mezzo alla strada. In questo caso, dobbiamo accertarci che non abbia ferite da cui fuoriesce del sangue. Se al nostro avvicinarsi si chiude formando un palla tonica, significa che il riccio sta bene. Se, invece, rimane aperto vuol dire che è in stato di shock, causato probabilmente da un investimento.

• Se lo troviamo in giro di giorno. Essendo il riccio un animale notturno, se lo vediamo di giorno ha quasi sempre bisogno di aiuto. In questo caso, bisogna far attenzione alla presenza di uova di mosca carnaia, che rendono il caso molto urgente. Una volta schiuse, infatti, le larve si cibano dei tessuti dell’animale, mangiandolo vivo. E’ necessario intervenire e rimuoverle con una pinzetta.

• Se lo troviamo intrappolato. Recinzioni e imballaggi di plastica possono essere mortali per i ricci. In questo caso, spesso capita che, crescendo, la plastica si conficchi nei tessuti, cute e muscoli, creando dolore e infezione.

• Se lo troviamo ustionato. Le ustioni possono essere causate dall’uomo quando brucia cumoli di rami e foglie o sterpaglie. La raccomandazione de “La ninna”, è infatti quella di non accendere mai fuochi senza prima controllare l’eventuale presenza di nidi di ricci o di altri animali.

Nel caso in cui si sta soccorrendo un riccio ferito, i volontari del centro raccomandano sempre di raccoglierlo immediatamente, usando un panno per non pungersi, e di metterlo in uno scatolone con accanto una boule d’acqua calda avvolta da un asciugamano di spugna. Il riccio deve essere poi portato il più in fretta possibile ad un centro di recupero di fauna selvatica, coprendo la scatola con una rete antimosche per evitare che depositino le uova sulla ferita.

Con il suo costante impegno, il centro recupero ricci – “La Ninna” resta un vero e proprio esempio di dedizione e puro amore per gli animali, di tutti gli animali, soprattutto quelli più piccoli ed indifesi che spesso vengono crudelmente dimenticati dall’uomo.
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