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Stefanelli in stand-by, tutta colpa del Pd

Stefanelli: “Ho chiesto ai miei di fare un passo in avanti. Di manifestare idee e progetti, e di dire soprattutto con chi li vogliono realizzare"

Minturno – Gerardo Stefanelli, attuale sindaco di Minturno, nei giorni scorsi, sui suoi canali social, ha annunciato di aver messo in stand-by la propria ricandidatura (leggi qui). Il motivo? La risposta che ci ha dato, quando gliel’abbiamo chiesto durante l’intervista rilasciataci, ha il sapore della provocazione: “In questi mesi, il Pd (con cui lui, ora renziano, vinse le elezioni nel 2016) non ha preso posizione in merito alla mia candidatura. Per questo ho deciso di fare un passo di lato, per capire se il problema sono io.”

Ma, se i dem glielo chiedessero, lui sarebbe disposto a “giocare” (in quest’invocato patto trasversale e intergenerazionale) in un ruolo diverso da quello attuale?  Quando gliel’abbiamo chiesto, ha chiosato con un “non lo so” che sembra dirla lunga: è ancora lui il volto della Minturno rinnovata, di quel Comune che non è più (come lui stessa l’ha definita, parlando di com’era nel 2016) “una città stanca a livello sociale, anarchica a livello amministrativo e con grandi problemi a livello economici.”

La Minturno di Stefanelli (per sua stessa ammissione) è un Comune con i conti in ordine, è una città più viva, capace di affrontare con coesione e responsabilità anche quel nemico invisibile che è il Covid-19, che tanto ha stravolto le nostre vite (ricordiamo che Minturno, ad oggi, non ha avuto bisogno di essere sottoposta ad ulteriori misure restrittive rispetto a quelle nazionali, regionali e provinciali).

Quando l’abbiamo ereditata era una città “sdraiata”, noi – sottolinea il Primo cittadino – l’abbiamo rimessa in piedi.

Non solo. Se c’è una cosa di cui Stefanelli va fiero (e lo ammette con candore) è quello di aver ridato ai minturnesi la speranza nel futuro. “Se dovessi descrivere con una sola parola questi cinque anni di mandato? Luce. Noi – afferma – abbiamo ridato luce a questa città.”

Parole queste che non sembrano quelle di uomo che vuole lasciare il timone in mano a qualcun altro, tutt’al più, di uno che vuole sondare il terreno su cui si muove. “Ho chiesto ai miei di fare un passo in avanti. Di manifestare idee e progetti, e di esprimere soprattutto con chi li vogliono realizzare. Ho chiesto loro, insomma, di assumersi la responsabilità. La responsabilità del nostro futuro.”

Stefanelli: “Opposizione senza idee e progetti”

Per questo, lui, l’uomo che ha fatto un passo di lato e ne ha chiesto uno in avanti alla coalizione che, in teoria, dovrebbe sostenerlo, non poteva non criticare l’assenza di dibattito politico che circola nell’opposizione locale, in quella che dovrebbe rappresentare l’alternativa “ma che si muove senza idee e progetti, improntando il tutto in una campagna elettorale contro la mia persona, piuttosto che in una campagna per Minturno.

Ad oggi, per esempio, non hanno ancora illustrato ai nostri concittadini una visione di città, la loro visione di città, qualunque essa sia.”

Il Primo cittadino: “Ecco la mia Minturno del futuro”

Ma come sarà la Minturno del futuro? Tra le cose di cui va più fiero, oltre a quello di aver saputo ricreare un senso di fiducia e serenità, oltre all’aver rimesso in piedi la città e, in qualche modo, anche il senso di appartenenza, c’è quella di aver riaperto il castello baronale, rendendolo un fiore all’occhiello, pieno di eventi.

Tra le cose che avrei voluto fare, ma su cui, dopo 5 anni, invece stiamo ancora lavorando, c’è sicuramente il recupero delle Sieci, con relativo sviluppo economico dell’area (che, lo ricordiamo, è situata nel cuore di Scauri).”

E, ancora: “Immagino una Minturno dove sia stata riqualificata la sponda destra del Garigliano (con annessa portualità). Come immagino un salto di qualità, attraverso un rilancio culturale, del centro storico e dell’Antica Minturnae.

E immagino il nostro lungomare andare oltre il semplice luogo d’incontro per la balneazione. Lo vedo trasformarsi in un “salotto”, in un vero e proprio centro di aggregazione.”

Ma la Minturno del futuro è fatta anche dalle frazioni, da quegli angoli forse meno noti, ma che, proprio per questo sanno conservare intatta la propria magia. Per questo, in merito, ai suoi detrattori, Stefanelli risponde: “E’ un luogo comune quello che ci siamo occupati più del lungomare, o, comunque, della zona centrale di Minturno. Lo dimostrano i fatti. Abbiamo riqualificato, ad esempio, la piazza di San Leonardo a Tufo e quella di Capo Trivio a Tremensuoli. Abbiamo riaperto la villa comunale, che verrà riqualificata.”

Tornando poi al presente, Stefanelli conclude: “Tra le ultime cose portate a termine, c’è la chiusura, per un totale di 800mila euro, della gara per l’asfaltatura dei nostri marciapiedi, in particolare nella parte alta di Scauri e nella parte centrale della città.”

La parola al Pd

Minturno, insomma, secondo le parole del Primo cittadino è una città in salute. Una città piena di luce. Una città viva e coesa.

Una città che, superato lo scoglio delle urne, potrebbe continuare ad essere tutto questo, con uno Stefanelli bis al comando… Ora, la parola passa al Pd.

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