L'iniziativa

Giorno del Ricordo, Roma e il litorale commemorano i massacri delle foibe

10 febbraio 2021 | 12:52
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Giorno del Ricordo, Roma e il litorale commemorano i massacri delle foibe

Roma – Nel “Giorno del Ricordo”, Roma e le citta del litorale laziale si fermano per commemorare le vittime delle foibe e l’esodo degli italiani di Venezia Giulia, Istria e Dalmazia. “Avvenimenti che fanno parte della nostra storia. Una storia alla quale, per troppo tempo, non è stato riservato il rilievo che le sarebbe spettato ma che fa riflettere sulla responsabilità e sulla necessità di essere testimoni per non dimenticare”, afferma il presidente dell’Assemblea Capitolina, Marcello De Vito.

“Le sofferenze subite, infatti, devono servire da insegnamento perché non vengano mai negati i diritti delle persone e perché ognuno, nel proprio quotidiano, combatta l’indifferenza rafforzando la difesa della democrazia e della pace e creando reti tra persone che sanno e vogliono dialogare camminando nella stessa direzione”, aggiunge De Vito.

Il Giorno del Ricordo è una solennità civile nazionale italiana, che si celebra il 10 febbraio di ogni anno, che ricorda i massacri delle foibe e l’esodo giuliano dalmata. Istituita con legge 92 del 30 marzo 2004, vuole “conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale”. La data prescelta è il giorno in cui, alle ore 11.35 del 10 febbraio 1947, furono firmati i trattati di pace di Parigi, che assegnavano alla Jugoslavia l’Istria, il Quarnaro, la città di Zara con la sua provincia e la maggior parte della Venezia Giulia, in precedenza facenti parte dell’Italia.

Ladispoli

A Ladispoli, in occasione della Giornata del Ricordo, il 10 febbraio alle ore 18.30 in streaming sulla pagina facebook Visit Ladispoli sarà portato in scena, il reading “Urla dalle Foibe, Voci da non Dimenticare” ideato e diretto da Agostino De Angelis, promosso dal Comune di Ladispoli e sostenuto dall’Assessore alla Cultura Marco Milani, organizzato dall’Associazione Culturale ArchéoTheatron.

In occasione del 10 febbraio di ogni anno, viene donata una medaglia commemorativa, ai parenti delle vittime delle stragi delle foibe di Fiume, della Dalmazia, dell’Istria e delle province dell’attuale confine orientale dell’8 settembre 1943. Come di consueto il regista Agostino De Angelis, sempre attento alle tematiche culturali e sociali del nostro paese, propone, attraverso il teatro, una doverosa e attenta riflessione sull’eccidio delle Foibe, per indurre alla consapevolezza di conservare e rinnovare “la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo degli istriani, dei fiumani e dei dalmati italiani dalle loro terre, durante la seconda guerra mondiale e nel secondo dopoguerra”.

Nel reading saranno coinvolti, con lo stesso De Angelis, alcuni attori di Associazioni Culturali e Compagnie Teatrali del territorio e della Lombardia, con le quali si sono già svolte attività di scambio culturale. In scena Leonardo Imperi attore e regista dell’Associazione “La Valigia dell’Attore” di Ladispoli, Gabriele Tempesta dell’Accademia del Cinema “Santa Marinella Viva” di Sonia Signoracci, Silvia Sironi, Antonio Simonetta e Maria Lo Presti dell’Associazione Libertamente di Monza, Presidente Stefano Colombo, Maurizio Corva e Jolanda Di Adamo della Compagnia Teatrale “Legati ad Arte” e Marco Vimercati della Compagnia Teatrale “Il Volto e la Maschera” di Monza, che interpreteranno testimonianze di infoibati e testi riguardanti le varie interrogazioni parlamentari negli anni passati sul tema, intervallati dalla forza comunicativa dei filmati sulle drammatiche storie delle vittime delle foibe di diversa età e condizione sociale. Il montaggio video sarà curato dalla RoadShine Production.

Anzio

Il Sindaco di Anzio, Candido De Angelis, nella mattinata, ha deposto un omaggio floreale, presso l’area verde antistante il Cimitero Comunale di Anzio, che assumerà la definizione di Parco Martiri delle Foibe. Presenti all’iniziativa gli Assessori, Laura Nolfi e Velia Fontana, diversi Consiglieri Comunali, tra i quali Flavio Vasoli, che segue da vicino il progetto per l’intitolazione dell’area ai Martiri delle foibe, le autorità militari del territorio e due studenti, che hanno partecipato attivamente alla significativa manifestazione.

Il Sindaco De Angelis, nel suo sentito intervento, ha ricordato il professor Ettore De Franchi, nativo di Fiume, punto di riferimento culturale ed umano per tanti giovani dell’epoca, rispetto all’importanza di mantenere sempre viva la memoria sui fatti della storia e sulle drammatiche vicende di tanti italiani.

La Città di Anzio ogni anno organizza momenti di riflessione, con l’obiettivo di conservare la memoria sulla tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, per ricordare la complessa vicenda del confine orientale della nostra penisola e per promuovere iniziative volte a diffondere la conoscenza dei tragici eventi, che costrinsero centinaia di migliaia di italiani, abitanti dell’Istria, di Fiume e della Dalmazia, a lasciare le loro case, spezzando secoli di storia e di tradizioni.

Con l’atto di Giunta Comunale n. 8 del 28/01/2021, la Città di Anzio ha ratificato la deliberazione di Consiglio Comunale n. 48 del 30/09/2020, avente per oggetto l’intitolazione di uno spazio pubblico ai Martiri delle Foibe e la creazione di un’opera d’arte attraverso un concorso di idee.

Gaeta

“La città di Gaeta – spiega il Sindaco Cosmo Mitrano – ha un filo ideale molto forte con la terra giuliana. Fu ospitale e amica come sempre fece nella sua storia. A partire dal 1948 la nostra città accolse tantissimi profughi giuliano dalmati che trovarono sicuro rifugio presso le ex caserme dismesse presenti in Gaeta e con il tempo si integrarono con la popolazione locale. L’Amministrazione Comunale, pertanto invita, la città a ricordare quei terribili avvenimenti perché se ne tragga un forte invito a lavorare insieme per la Pace, la Giustizia e, nel ricordo delle vittime, celebrare i valori del rispetto delle diversità, dell’integrazione e della convivenza civile”.

In segno di memore omaggio alle vittime, le bandiere del Palazzo Comunale in Piazza XIX maggio sono state disposte a mezz’asta. Il Sindaco di Gaeta Cosmo Mitrano, unitamente all’Assessore alla pubblica istruzione Gianna Conte, hanno promosso inoltre un evento culturale a distanza, rispettoso delle norme anticovid trasmesso dall’emittente televisiva Telegolfo canale digitale 810. Mercoledì 10 febbraio, in prima serata alle 21 e in replica il giorno dopo giovedì 11 febbraio alle 15, andrà in onda un programma d’approfondimento dedicato al tragico evento, con regia di Giuseppe Capuano e ricco corredo iconografico a cura di Franchino Lombardi.

Fiumicino

Per ricordare con i giovani studenti questa ricorrenza l’Assessorato alla Scuola e Politiche Giovanili del Comune di Fiumicino, in collaborazione con l’Aned, Associazione Nazionale Ex Deportati nei Campi Nazisti, ha organizzato videoconferenze con testimonianze e relazioni storiche.

“Le classi quinte degli istituti superiori di Fiumicino Leonardo Da Vinci e Paolo Baffi – spiega l’assessore Calicchio – saranno invitate a partecipare, rispettivamente nelle giornate di lunedì 15 febbraio e martedì 16, all’incontro con Marino Micich e Giusy Mellace. Micich è il direttore del Museo Archivio Storico di Fiume a Roma e figlio di esuli della Dalmazia, mentre la professoressa Mellace è autrice del libro “Una grande tragedia dimenticata – La vera storia della Foibe”, nel quale compie una ricostruzione dei fatti che segnarono una delle pagine più oscure della seconda guerra mondiale”.

“Ai giovani – prosegue – sarà data opportunità, anche, di poter visitare virtualmente il Museo Archivio Storico di Fiume di Roma e dedicato al ricordo dei giuliano-dalmati caduti per la patria italiana. La mostra, infatti, racchiude un’ampia panoramica documentale sull’esodo, con la storia fiumana dalle origini romane al secondo conflitto mondiale, approfondendo gli aspetti urbanistici, monumentali, associativi, scolastici, religiosi e culturali della città di Fiume e del suo territorio. L’archivio dispone, anche, di una biblioteca con documenti dell’epoca e opere storiche”.

“Il ricordo delle foibe – conclude Calicchio – costituisce un elemento fondamentale di conoscenza e approfondimento da offrire ai nostri studenti più grandi, che attraverso l’approfondimento didattico formativo della prossima settimana saranno messi a conoscenza della realtà storica e dei tragici avvenimenti accaduti”.

Pomezia

Bandiere a mezz’asta in piazza Indipendenza, a Pomezia, in memoria delle vittime delle foibe, dell’esodo giuliano-dalmata e delle vicende del confine orientale. “Una pagina dolorosa che il nostro Paese ha il dovere di ricordare – commenta il Sindaco Adriano Zuccalà – Il ricordo è l’unico strumento che abbiamo per ripercorrere gli anni bui della nostra storia, conoscerla e utilizzarla per contrastare odio, discriminazione e violenza. La cultura che dobbiamo trasmettere alle giovani generazioni, istituzioni in primis, è quella della convivenza pacifica tra i popoli e della condivisione dei territori. Un pensiero particolare va oggi alle vittime e ai famigliari dell’eccidio delle foibe: che da questa atrocità possa nascere un messaggio di speranza per il futuro”.

Nettuno

“Ricorre oggi la Giornata del Ricordo, istituita per permettere a tutti noi di ricordare una tragedia italiana, un capitolo buio della nostra storia. Le Foibe sono state un orrore vissuto dalle popolazioni dell’Istria, della Dalmazia, della Venezia Giulia segnate da un destino crudele in anni di profonda sofferenza e mancanza di umanità, costrette a passare in pochi anni dalle crudeltà del nazifascismo a quelle della dittatura comunista. Ogni totalitarismo è da condannare perché esercita il proprio potere attraverso il controllo, la persecuzione, la repressione e l’eliminazione dei dissidenti, metodi ingiustificati e ingiustificabili in una società civile. Per la nostra comunità nazionale e per le generazioni future il Ricordo è un’arma fondamentale e potentissima, l’unica che permette di capire quanto orribile e sbagliato siano l’odio e la discriminazione, sentimenti che hanno portato, nel caso delle Foibe, all’eliminazione di migliaia di persone che non avevano colpa alcuna, se non quella di essere italiani. Oggi abbiamo il dovere umano e morale di condannare ogni tipo di violenza e di discriminazione basato su razza, orientamento sessuale, orientamento politico o credo religioso e dobbiamo assumerci l’impegno, nel nostro agire quotidiano, di lavorare per far sì che tali episodi disumani non accadano mai più”; il messaggio del Sindaco della Città di Nettuno, Alessandro Coppola.

“Le Foibe sono una tragedia nazionale che per troppo tempo è stata sottaciuta. Un crimine di cui sono state vittime migliaia di istriani, dalmati e fiumani. Furono circa duecentocinquantamila i profughi costretti a disagi, sofferenze e privazioni per il solo motivo di essere italiani. Questa giornata del ricordo, istituita nel 2004, ha avuto ed ha tuttora il compito di attestare la verità di una pagina nera della nostra storia che per anni è stata coperta da un velo di silenzio che, finalmente, è stato squarciato rendendo alle famiglie delle vittime delle Foibe almeno il conforto della memoria. Momenti di disumanità e crudeltà che appartengono ad un passato non lontano e che, coltivando la memoria storica e assumendo la consapevolezza di ciò che è stato, dobbiamo evitare che si ripetano in futuro. La nostra è una società democratica, basata sulla pace e sull’uguaglianza e nella quale non dovranno mai trovare spazio parole come oppressione e discriminazione, espressione proprie di barbarie che rifiutiamo così come rifiutiamo qualsivoglia tipo di totalitarismo”, il commento  dell’Assessore alla Cultura e alla Pubblica Istruzione, Camilla Ludovisi.

Ostia

Oggi in centinaia di città italiane il Blocco Studentesco ha ricordato con un semplice striscione le vittime delle Foibe.
“Ogni anno – inizia la nota del movimento – sulla scia della giornata del 10 febbraio arrivano notizie dal sapore di tragica beffa: conferenze annullate, relatori faziosi, negazionismo diffuso tra i docenti delle scuole e le istituzioni democratiche. Una forma nuova di omertà mafiosa, perché se è vero che il ricordo ufficiale delle Foibe è stato da lungo tempo istituzionalizzato, è ancora ben lungi dall’essere accettato e condiviso, almeno in quell’angolo d’Italia occupato dalla sinistra: scuole, università, cattedre, consigli comunali”.

“Le Foibe – continua la nota – non sono un’opinione. Così le vorrebbe chi è sempre pronto a categorizzare i morti e monopolizzare la memoria in senso unico, chi vuole una guerra civile permanente e caricare di negatività l’opposizione politica con lo stigma del male assoluto. Noi non siamo come loro, vediamo la necessità di costruire l’Italia e di ricordare, per il bene di tutti, anche i morti della sconfitta”.

“La storia – conclude la nota – non è finita nel 1945. L’Italia ha bisogno di uno sforzo nuovo per rigenerare sé stessa. Lo diciamo a tutti: a chi nega, a chi minimizza, a chi non fa né caldo né freddo. Finitela con lo sciacallaggio della morte, accettate, il ricordo va coltivato nella grandezza della comunità nazionale non nel recesso di una memoria di parte. Altrimenti le Foibe resteranno sempre aperte e l’Italia intera sarà l’ultima vittima”.

Civitavecchia

Il Sindaco Ernesto Tedesco ha dato lettura questa mattina, durante la cerimonia per la Giornata del Ricordo, dei nomi di sette civitavecchiesi vittime dei massacri avvenuti sul confine orientale tra il 1944 e il 1946. Si tratta di Luigi Avellino, maresciallo della Polizia di stato di anni 42, scomparso il 2 maggio 1945 a guerra terminata (prelevato a Gorizia e deportato); Antonio Benedetti, militare del Genio di anni 20, scomparso il 28 aprile 1945 a guerra terminata (in zona Capodistria); Emidio Gorgoretti, carabiniere di anni 22, infoibato a Santa Caterina presso Pedena e Pisino; Cesare Guglielmotti, ferroviere di anni 54, prelevato a Lubiana, internato nel carcere e massacrato il 6 gennaio 1946, a guerra terminata (matricola 1790); Vittorio Nicolai, tenente di anni 32, massacrato a Villa Decani (presso Pola) il 7 agosto 1944 insieme ad altri quattro commilitoni; Fernando Rossetti, della Guardia di Finanza di anni 22, massacrato a Pozarevac; Giovanni Sportiello, militare di anni 23, catturato in autocolonna a Rifembergo (Gorizia) e massacrato il 2 febbraio del 1944 insieme ad altri 70 commilitoni. I nomi sono frutto di una ricerca storica che lo Staff del sindaco ha acquisito dall’associazione Volontariato-Per non Dimenticare, in collaborazione con l’ufficio servizi demografici del Comune.

“Conoscere questi nomi – ha detto il sindaco – ci aiuta a comprendere le dimensioni della tragedia avvenuta in quegli anni, che ha visto praticamente ogni città d’Italia perdere propri figli non solo per gli eventi bellici, ma anche per cancellare l’italianità da quelle terre. Troviamo così ferrovieri, agenti di polizia, finanzieri e carabinieri: servitori a vario titolo dello Stato. Da quegli eventi di sangue è poi scaturito l’esodo, di cui abbiamo avuto dolorosa e commovente testimonianza grazie alla signora Annamaria Pellis, che voglio ringraziare di cuore”.

La cerimonia si è aperta con la deposizione della corona al Monumento ai Martiri delle Foibe, ad opera del generale di divisione Claudio Minghetti (comandante del Ce.Si.Va.) e del Sindaco. Sul palco si sono poi appunto succedute Simona Pellis (coordinatore regionale per il Lazio dell’Unione degli Istriani) che ha rievocato la congiura del silenzio che per troppi anni ha coperto il dramma dell’esodo giuliano-dalmata e sua mamma Anna Maria, che ha portato la toccante testimonianza della pulizia etnica anti-italiana operata dai partigiani titini a Parenzo, il comune istriano da cui proviene.

Il Vescovo di Civitavecchia e Tarquinia, monsignor Gianrico Ruzza, ha recitato con le autorità civili e militari, le associazioni combattentistiche e d’arma e tutti i presenti una preghiera. Infine il sindaco, il Presidente del consiglio comunale Emanuela Mari e il Vicesindaco Manuel Magliani hanno porto un omaggio floreale alle signore Pellis e ad Annina Cistriani (vedova Zonta). Il Sindaco ha ricevuto, a nome della città, in dono dalle ospiti, il volume “La Venezia Giulia”.

I messaggi del mondo della politica

“Per troppo tempo le vittime della brutalità titina sono rimaste dimenticate, come lo sono stati i cittadini giuliano dalmati, costretti ad abbandonare la propria terra. Ricordare coloro che non solo hanno perso la vita in modo orribile, ma la cui memoria ha subito anche l’onta di decenni di negazionismo, è un obbligo cui nessuno deve più sottrarsi. Non esistono distinzioni tra le vittime di simile ferocia: perpetuarne la memoria è l’unica arma che abbiamo per scongiurare che questi atti possano nuovamente verificarsi”. Lo dichiara il vicepresidente del Consiglio regionale del Lazio e consigliere Lega, Giuseppe Emanuele Cangemi.

“Oggi è la Giornata del Ricordo delle vittime delle Foibe. Una tragedia barbara e triste, una pagina nera della storia italiana. È nostro dovere ricordare quegli orribili eventi, indelebilmente scolpiti nella memoria collettiva, e spronare la comunità a combattere contro ogni forma di disuguaglianza e violenza affinché la diversità sia un valore aggiunto anziché una discriminante. I principi della pace e della tolleranza sono la vera base della nostra democrazia”.
Così, in una nota, il consigliere regionale del Lazio e responsabile nazionale “Organizzazione” di Cambiamo con Toti, Adriano Palozzi.

(Il Faro online)