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Ostia, cuochi si rifornivano di coca e hashish nelle pause dal lavoro: in manette due pusher

12 febbraio 2021 | 10:57
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Ostia, cuochi si rifornivano di coca e hashish nelle pause dal lavoro: in manette due pusher

La base dello spaccio in un appartamento occupato abusivamente

Ostia – Utilizzavano un appartamento del Comune di Roma, ancora assegnato ad un donna deceduta da poco tempo, come base di spaccio ma soprattutto come rifugio durante i blitz delle Forze dell’Ordine nel quartiere di Ostia.

Dopo un’articolata attività di indagine da parte degli agenti della Polizia di Stato del X Distretto Lido di Roma, diretto da Antonino Mendolia, sono finiti in manette un 29enne ed una donna di 20 anni entrambi italiani, denunciati per favoreggiamento due uomini rispettivamente di 35 e 26 anni e segnalati per uso personale di sostanza stupefacente 5 clienti. I poliziotti oltre a sequestrare l’immobile, perché ritenuto direttamente funzionale all’attività di spaccio, hanno sequestrato circa 700 euro in contanti in banconote di piccolo taglio e circa 30 grammi tra cocaina ed hashish.

Indagine che ha avuto origine attraverso una rete di informazioni che indicavano in via Aristide Carabelli, all’interno di un appartamento occupato abusivamente, la presenza di persone che, agevolate dal cospetto di una grata in ferro appositamente costruita davanti al portone d’ingresso, cedevano quotidianamente stupefacente ad un’accurata e selezionata clientela.

Le prime attività di osservazione hanno rilevato che tra i clienti c’erano diversi uomini con abbigliamento da lavoro tipico del settore della ristorazione. In particolare gli agenti hanno riscontrato che tra di loro vi erano alcuni importanti chef del litorale laziale che, indossando ancora gli abiti usati “in servizio”, ed in particolare i pantaloni a scacchi grigi si recavano prima e dopo l’orario di apertura e chiusura per acquistare la droga ed in alcune occasioni consumata all’interno della casa.

Riscontri avuti anche quando molti degli acquirenti, poco dopo la cessione, venivano controllati e sanzionati per il possesso della sostanza stupefacente per uso personale prima di raggiungere il ristorante dove lavoravano. Con una minuziosa ricostruzione di tutta la “filiera” dello spaccio, gli investigatori di Ostia hanno ricostruito, osservato e documentato tutta l’attività delittuosa, individuando nel contempo la base di spaccio fino a far scattare il blitz .

Durante l’acceso nello stabile, i pusher, hanno tentato di nascondere la droga all’interno dell’abitazione di un vicino. L’attività era talmente avviata e ramificata che anche durante la perquisizione continuavano a presentarsi clienti di quello che era un vero e proprio supermarket della cocaina.

Un’abituale cliente si è presentato alla porta ed ad un incredulo agente in borghese ha consegnato una banconota dicendo” A giovino’ il solito 50 euro…”. Per i due arrestati, giudicati con il rito della direttissima, è stato convalidato l’arresto.

Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove di formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio.

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