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Glaucoma, l’Ospedale Fatebenefratelli in prima linea con la chirurgia mini invasiva

13 febbraio 2021 | 09:30
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Glaucoma, l’Ospedale Fatebenefratelli in prima linea con la chirurgia mini invasiva

Nel Lazio più di 100mila persone soffrono di glaucoma e 1 su 2 non lo sa. Diagnosi precoce e nuove tecniche chirurgiche possono salvare la vista”

Salute e Benessere – Il glaucoma, nemico silenzioso della vista, è una malattia neurodegenerativa che colpisce più di 1 milione 200mila persone in Italia di cui circa 120mila nel Lazio. È una patologia caratterizzata principalmente da un aumento della pressione intraoculare che, a lungo andare, danneggia il nervo ottico, limitando il campo visivo dalla periferia verso il centro. I principali campanelli d’allarme del glaucoma sono piuttosto evidenti, si comincia per esempio ad inciampare, a sbattere frequentemente contro gli angoli o ad accorgersi in ritardo della presenza di un ostacolo quando si cammina o si guida.

Il 50% dei pazienti non sa di avere il glaucoma perché si arriva tardi alla diagnosi e il 20% è esposto al rischio concreto di perdere la vista – spiega il Prof. Giorgio Ghirelli, responsabile del Centro Glaucoma UOC di Oculistica dell’Ospedale San Pietro Fatebenefratelli di Roma – . È una patologia degenerativa che generalmente coinvolge entrambi gli occhi determinando danni permanenti al nervo ottico, che nel tempo possono portare a ipovisione e cecità –  A partire dai 40 anni e, in caso di familiarità anche prima, è buona norma sottoporsi regolarmente a controlli oculistici, che includano la misurazione della pressione intraoculare così da poter scoprire la malattia nelle fasi iniziali quando ancora non presenta sintomi evidenti”.

Diagnosi precoce con uno screening mirato per identificare precocemente le categorie a rischio partendo da test di base fino ad esami tecnologicamente innovativi e trattamenti efficaci possono salvare la vista e preservare la qualità di vita nella maggior parte delle persone con glaucoma.

La pandemia, sia nella prima che nella seconda ondata, ha inciso fortemente sui percorsi oculistici di diagnosi e cura – prosegue Ghirelli –  delle persone affette da glaucoma, registrando un calo del numero di interventi effettuati in questo ultimo anno. Nonostante un’iniziale battuta d’arresto, le evidenti difficoltà legate al periodo storico che stiamo vivendo non hanno però fermato completamente la nostra attività.  Presso il nostro centro, a cui afferiscono pazienti da tutta la regione e non solo da Roma e provincia, cerchiamo sempre di gestire al meglio il percorso di cura del paziente affetto da glaucoma, valutando tutte le opzioni disponibili, sia mediche che chirurgiche. Di recente abbiamo introdotto nuove tecniche chirurgiche mini invasive che permettono di ridurre la pressione intraoculare, quando le gocce non sono più sufficienti. Si tratta di una procedura che non richiede punti di sutura, con una gestione del post operatorio più semplice rispetto alla chirurgia tradizionale e un recupero della vista più rapido”.

“Si tratta di una chirurgia mini invasiva – conclude Ghirelli –  che ha come ideale un paziente che non riesce più ad avere una pressione oculare compensata con la terapia medica perché i colliri non sono più sufficienti oppure ha difficoltà ad instillare giornalmente le gocce. Questo nuovo dispositivo permette d’intervenire anche in anestesia topica, non richiede ricovero ospedaliero e riduce il decorso post operatorio. I risultati finora sono molto buoni e i pazienti sono soddisfatti”.
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