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Toponomastica a Ponza, il Sindaco: “Porterò Vigorelli davanti alla Corte dei Conti”

14 febbraio 2021 | 21:34
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Toponomastica a Ponza, il Sindaco: “Porterò Vigorelli davanti alla Corte dei Conti”

Il Sindaco: “Gravi le illazioni di Vigorelli. Per tutelare l’immagine del Comune di Ponza e dei suoi dirigenti ricorreremo alle vie legali”

Ponza – “Gravi le illazioni del consigliere comunale Piero Vigorelli e dei suoi “seguaci” Ambrosino, Feola e Sandolo in merito al bando relativo alla toponomastica, numerazione civica e censimento cimitero (leggi qui).” Inizia così la replica del sindaco dell’isola lunata, Francesco Ferraiuolo, che aggiunge: “Per tutelare l’immagine del Comune di Ponza e dei suoi dirigenti, questa amministrazione ricorrerà alle vie legali.

Il Sindaco: “Quello dell’amministrazione Vigorelli fu un progetto illegittimo e fantasma”

“Come amministrazione – sottolinea – non siamo soliti dare spettacolo, tuttavia, la correttezza e la trasparenza che ci contraddistinguono, in questo caso specifico, con atti e leggi alla mano, ci impongono di rispondere, anche pubblicamente, alle accuse che ci sono state rivolte.

Per questo, vogliamo rendere noto come il precedente progetto sulla toponomastica (quello “impropriamente” conferito dall’Amministrazione Vigorelli alla ResGea dell’Università di Chieti) sia illegittimo e fantasma.”

Ma perché illegittimo? “Perché – spiega il Sindaco – è stato impropriamente inserito nel progetto dei rifiuti a spese della Regione che, con la scusa del “porta a porta” (e attraverso uno spacchettamento), venne dato incarico alla ResGea.

É evidente, in punta di diritto, che la ditta dei rifiuti deve limitarsi a raccogliere gli stessi e non preoccuparsi di inviare a domicilio il relativo tributo, sostituendosi contra legem all’agente della riscossione. Invece, Vigorelli, con il compiacimento del suo responsabile, ha inserito nel progetto rifiuti un qualcosa che di attinente al nostro progetto ha poco.”

Non solo. “A suo tempo – afferma -, l’ex Primo cittadino ha dato un incarico senza avere a disposizione richieste ufficiali in entrata e in uscita tra l’Ente e la ditta.”

Il Sindaco: “Nessuna traccia del preventivo della ResGea”

E ancora, stando alle parole di Ferraiuolo, con le accuse rivolte all’amministrazione, Vigorelli avrebbe portato sotto la lente d’ingrandimento un’altra questione: che fine ha fatto il preventivo della ResGea?

Agli atti del Comune – spiega – non vi è traccia né della richiesta di preventivo, né del preventivo stesso della società, così come indicato negli atti amministrativi della Giunta Vigorelli. Dato questo di notevole gravità, visto che la ResGea ha chiarito, attraverso una corrispondenza con l’attuale Amministrazione, che non esegue lavori di fornitura e posa in opera di numeri civici, sia interni che esterni e di fornitura e posa in opera di targhe viarie.”

Non solo. “Dall’esame della documentazione che quest’Amministrazione è riuscita a farsi inviare dalla ResGea (ma non agli atti del Comune, come doveva essere), emerge chiaramente che, la numerazione civica esterna rilevata e georeferenziata riguarda solo lo stato di fatto (in parole povere, non riguarda lo stato futuro delle proprietà che potrebbero essere frazionate).”

Che cosa significa tutto ciò? Di nuovo, è il Primo cittadino a spiegare: “Le informazioni incluse all’interno del database non sono sufficienti per essere impiegate in ambito tributario (cosa invece rilevante ed elemento essenziale del nostro progetto) in quanto l’identificazione catastale riguarda gli edifici mappati in cartografia catastale e non le singole unità immobiliari da cui poter estrapolare le informazioni relative alle posizioni tributarie (in altri termini, il nostro progetto prevede l’aggancio alle planimetrie centrali, cosa che dà la certezza di evitare l’evasione tributaria).”

Non solo. Dai controlli sarebbe emerso che nel progetto di Vigorelli “la rilevazione della numerazione civica esterna non è stata affiancata dall’aggancio dei residenti, al fine di favorire il controllo territoriale e che la consegna in formato GIS della documentazione non costituisce di per sé un SIT territoriale ma del lager shapefile (che nella potrebbero essere integrati all’interno di un SIT comunale ancora da sviluppare e che il nostro progetto prevede invece di sviluppare).”

Il Sindaco: “Il progetto di Vigorelli sarà sottoposto alla Corte dei Conti”

Ma non è ancora finita. Per il Primo cittadino di Ponza, il progetto di Vigorelli è fantasma perché “sbandiera” tutta una serie di elementi (quali la numerazione civica interna; la fornitura e posa in opera dei numeri civici esterni e interni nel territorio comunale, con l’aggiornamento della cartografia digitale in formato GIS, completo anche degli accessi, che attualmente non risultano posizionati e la fornitura e posa in opera di targhe viarie) che, di fatto, non risultano e che, per questo “saranno sicuramente oggetto di verifiche da parte della Corte dei Conti alla quale invieremo a breve l’incartamento al riguardo”. Elementi che, sottolinea il Sindaco, sono invece presenti nel progetto dell’attuale amministrazione.

“In merito – spiega Ferraiuolo – stiamo anche verificando l’opportunità di revocare la delibera n. 92 del 03.07.2019 (citata da Vigorelli) che, su sollecitazione dell’allora Responsabile del Servizio, ci ha visto approvare in bozza un qualche cosa di cui solo oggi veniamo a sapere che il materiale ufficialmente non è presente in Comune.”

Il riferimento al Comune di Sezze, il Sindaco: “Progetto diverso”

Poi, il Sindaco passa a chiarire il riferimento al Comune di Sezze e all’attacco circa il costoso progetto portato avanti dalla sua amministrazione sul tema.

“In merito – spiega- da un’attenta lettura appare evidente che il progetto è diverso sia nella tipologia, sia nei numeri, sia nel materiale. Quel bando, infatti, riguarda solo una strada di Sezze.

Il consigliere Vigorelli non sa leggere o cerca solo di buttare fango per istigare i ponzesi che oramai sanno di questo suo vergognoso modo di agire che all’immagine di Ponza?”

I requisiti del bando

E ancora, il Primo cittadino, punto su punto, passa a chiarire i requisiti di capacità tecnica ed economica. “Le illazioni di Vigorelli – sottolinea – si scontrano con il Codice degli Appalti, che, ahimè, dimostra di non conoscere.”

Non solo. “Riguardo la capacità economica, l’art. 83 al comma 5 stabilisce che il fatturato minimo richiesto di base non può superare il doppio dell’importo a base d’asta. Nel nostro caso – sottolinea il Sindaco – si è addirittura sotto l’importo a base d’asta e per di più il fatturato richiesto le ditte possono averlo maturato almeno in tre Comuni affidanti con popolazione pari o superiore a quella del Comune di Ponza. In sostanza, il bando è ampiamente aperto.”

Infine, il Sindaco chiarisce: “Riguardo la capacità tecnica, il certificato da noi richiesto, “UNI EN ISO 27000 in materia di sicurezza del trattamento dei dati, visto il tipo di lavoro, è fondamentale. Mentre, per quanto riguarda gli altri requisiti indicati nel bando, che li abbia una, due o cento ditte, a noi non è dato sapere e non può interessare. A noi interessa fare un bando legittimo e trasparente, cosa che abbiamo fatto predisponendolo su quello tipo ANAC.

A noi – conclude Ferraiuolo – interessa che chi vince la gara faccia il lavoro per il quale abbiamo ideato il progetto. Che poi una ditta, ha vinto a destra o a manca importa poco, perché, con Codice degli Appalti alla mano, il nostro bando è legittimo e trasparente. Per questo, il resto tuteleremo l’immagine dell’Amministrazione nelle sedi opportune, così come i nostri dirigenti hanno fatto presso la Procura della Repubblica di Cassino.”

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