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Ulisse: “Cresco alle Fiamme Gialle Simoni e m’ispiro a Mennea e a Tortu”

14 febbraio 2021 | 10:00
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Ulisse: “Cresco alle Fiamme Gialle Simoni e m’ispiro a Mennea e a Tortu”

Parla il giovane primatista dei 100 metri allievi e 60 metri juniores. Il campione di Sezze si racconta e manda un consiglio ai giovani della sua età, nell’era del Covid

Ostia – Angelo con i colori delle Fiamme Gialle condivide un record speciale con Filippo Tortu. Il primato per eccellenza, italiano. Ognuno ha siglato il tempone sui 100 metri, nella propria categoria d’età. Tortu uno splendido 9”99 nella prima squadra e Angelo uno splendido 10,67 nel team del settore giovanile. Ed entrambi si ispirano al più grande. E’ Pietro Mennea il modello dei due campioni gialloverdi e Angelo lo ammira tantissimo il Grande Pietro. Come lo fa anche Filippo Tortu. E Tortu, dalla categoria senior dell’atletica, guida Ulisse in pista, con il suo esempio.

Cento anni dell’atletica Fiamme Gialle: comincia il viaggio tra i campioni gialloverdi

Un intreccio di destini sportivi e di sogni agonistici, in questo particolare anno 2021 del Centenario. Il settore atletica delle Fiamme Gialle compie 100 anni(leggi qui) e Il Faro online comincia il cammino alla scoperta dei campioni della Guardia di Finanza, che hanno fatto, che fanno e che faranno la storia del club, nell’atletica mondiale. Si parte dai giovani allora, tutti sui blocchi di partenza, nel viaggio giornalistico di questa squadra leggendaria. Si inizia da coloro che rappresentano il futuro e che si rivedono in quei ragazzi del Trofeo Scudo Nelli che nel 1921 vinsero e aprirono la strada verso il 2000. Da coloro che ogni giorno si ispirano ai campioni delle Fiamme Gialle di questi anni e che si allenano al loro fianco, per crescere e imparare. Da coloro che un giorno saranno protagonisti assoluti della disciplina.

Da Latina fino a Ostia per sognare e crescere nell’atletica. Mennea come esempio, come lo è Tortu. Insieme a Licciardello, modello e coach

Uno di questi giovani, un talento, un velocista che sta avendo risultati straordinari all’aperto, come al coperto invernale, è proprio Angelo Ulisse. Compagno di squadra di Filippo, però alla ‘Fiamme Gialle G. Simoni’ del settore giovanile, e ammiratore di Mennea. La forza, l’abnegazione al sacrificio e la volontà ad affrontare gare e a vincere contro il mondo, sono gli aspetti che Ulisse prende come esempio da Mennea. Sembra un predestinato Angelo, uno che  vincerà tantissimo negli anni del secondo e del terzo decennio del 2000. Ha 17 anni il giovane atleta gialloverde e ogni giorno, arrivando da Sezze, dove abita e va a scuola, Ulisse sogna al Centro Sportivo di Castelporziano, luogo suggestivo dei suoi allenamenti. Lo fa insieme al coach e amico Claudio Licciardello. Un modello per Angelo. Primo su tutti. Un fratello anche. I loro abbracci a bordo pista, quando Angelo vince e convince con i suoi tempi eccezionali, hanno incantato gli appassionati e il web. Dopo la finale dei 100 metri allievi di Rieti dello scorso anno, ai  Campionati Italiani, eccolo quell’abbraccio caloroso e pieno di significato(leggi qui). Lo racconta Angelo a Il Faro online. Arrivava dopo il lockdown quell’oro e giungeva da quegli allenamenti costretti al chiuso, in casa per lungo tempo. E quindi un risultato straordinario. Da lacrime praticamente. Orgogliosissimo di lui coach Licciardello, ex atleta della Guardia di Finanza e della Nazionale e campione d’Europa a Torino nel 2009 in staffetta 4×400 (leggi qui), lo segue nel quotidiano. Crede nel suo gioiello di un vincente settore giovanile.

E’ un talento eccellentedice Licciardello a Il Faro onlineha due piedi che sono veramente bombe a mano, è una qualità importante per un velocista. La sfrutta al meglio, grazie al peso corporeo molto basso. Un peso/potenza incredibile come nessuno in Italia. Nei prossimi anni dovrà muscolarmente diventare più forte, questo è il progetto su di lui. Ovviamente rispettando le sue caratteristiche, che sono la leggerezza e la facilità di corsa. Può fare tantissimo. Su di lui puntano le Fiamme Gialle Simoni e la stessa prima squadra delle Fiamme Gialle lo tiene d’occhio”. Dove può arrivare Ulisse? Coach Licciardello svela: “Sicuramente l’obiettivo dell’anno è quello di qualificarci per gli Europei Juniores e quindi la Nazionale. Fare per lui una bella presenza in azzurro, sarebbe avverare un suo sogno personale”.

Un ‘pieno’ di passione e talenti ai piedi, fino a Parigi 2024. E in mezzo gli Europei di Roma

Si mostra anche sui social il rapporto agonistico tra i due. Si ferma Ulisse a un tratto della pista gialla dello stadio del Centro Sportivo e Claudio ‘gli fa il pieno’. Fa il pieno a quei piedi che corrono e che elogia Licciardello con le sue parole, e che dovranno correre più veloce di tutti, fino al traguardo. Come in Formula Uno praticamente. La benzina del Pit Stop atletico, da ‘pieno’, sono solo la passione, il talento, la volontà, l’impegno, il lavoro e la voglia di arrivare dritti al traguardo migliori, migliori di come  si è partiti. Sono questi i valori destinati ai giovani, e anche ai senior evidentemente. Simboli da seguire. Quel filmato inserito nelle ‘stories’ di Instagram di Licciardello spiega probabilmente un rapporto stretto e di fiducia, che si cimenta ogni giorno, all’inseguimento di nuovi sogni sportivi. Ulisse è dal 2016 che veste la maglia dei giovani atleti delle Fiamme Gialle. Giovanissimo entrò a far parte del settore atletica dedicarsi a uno sport diverso, dopo aver praticato il basket per sette anni. Lo dice Angelo e dice che l’atletica è diventata lo sport della vita. E la vorrebbe la sua vita immortalata nella disciplina regina delle Olimpiadi. Arriveranno i Giochi? Se Angelo continuerà a strabiliare in pista,  sicuramente  sì. Lo pronostica Il Faro online. Sicuramente sarà tra gli azzurri che parteciperanno a Parigi 2024. Ma in quell’anno si svolgeranno anche gli Europei a Roma. Il primatista italiano a Rieti desidera tantissimo scendere in pista allo Stadio Olimpico, di fronte al pubblico di casa. E intanto cresce.

L’inaspettato oro ad Ancona, insieme al primato italiano juniore nei 60 metri

E cresce molto pure. Lo ha fatto ancora due settimane fa, ad Ancona. E’ arrivato un inaspettato record ai Campionati Juniores Indoor. Un altro. E sono due in palmares, nell’arco di sei mesi. Nei 60 metri veloci al coperto Ulisse ha firmato un incredibile 6,78. Ha messo l’oro al collo naturalmente e il titolo juniores maschile lo ha conquistato lui. E’ una grande soddisfazione. E affronta le gare con ‘il giusto atteggiamento, senza avere particolari pressioni’. Lo dichiara. Consigli del suo coach Licciardello: “Senza fretta ma senza sosta!”. Sottolinea Angelo nella sua intervista, con particolare energia la citazione del suo allenatore.

Giovane atleta e giovane ragazzo del periodo del Covid. Prima il rispetto delle regole e poi una vita nuova, con gli amici

Ma è un giovane ragazzo anche, che soffre il periodo storico del Covid. Una  generazione segnata dal divieto di ‘stare insieme’, dal divieto di ‘frequentare gli amici liberamente, senza mascherina’. Ma c’è un tempo per i sacrifici (e lo sport insegna) e un tempo per le cose belle. Lo dice Angelo. Adesso è necessario aspettare e stringere i denti. Bisogna rispettare le regole e difendere la salute. Arriva il suo messaggio ai coetanei, direttamente dalla pista di atletica e dalla coscienza di un ragazzo, che è un campione dentro, evidentemente. Prima di tutto.

Sogna Angelo lungo una pista di atletica al tramonto, o fino al tramonto, per sorgere campione ancora, sul traguardo. Inseguendo record e passione. In bocca al lupo Campione.

Caro Angelo, hai appena ottenuto uno splendido oro juniores ad Ancona nei 60 metri. 6,78 e record di categoria nell’indoor. Cosa hai provato in quel momento? Come sei arrivato a questo tempo così veloce?

Vincere questo titolo italiano al primo anno di categoria under20 non può che essere una grande soddisfazione per me ed il mio allenatore, abbiamo lavorato tanto e bene per arrivare pronti agli appuntamenti al coperto. Il coach ribadisce sempre il fatto di dover affrontare le gare con il giusto atteggiamento, senza avere particolari pressioni e con la consapevolezza di aver lavorato bene, il duro lavoro e la dedizione in ciò che si fa prima o poi paga!”.

Il tuo allenatore Claudio Licciardello è orgoglioso di te. Com’ è il rapporto tra atleta e coach? Lui stesso è stato un grande campione. Quali sono i consigli che chiedi e che ti da?

Claudio è il mio più grande punto di riferimento, sia dal punto di vista umano che dal punto di vista professionale. Il nostro è un rapporto fantastico e tra di noi c’è una grandissima intesa, è molto più che un semplice allenatore! Riesce a trasmettere sempre in campo i suoi valori e la sua esperienza da grande atleta e questa è per me una grandissima fonte di ricchezza dalla quale non posso far altro che crescere umanamente e sportivamente. Claudio non sottovaluta mai nulla ed è sempre attento ad analizzare ogni singolo movimento, tra di noi c’è sempre un confronto e penso che sia fondamentale nel rapporto tra coach e atleta”.

A Rieti il vostro abbraccio dopo il record di 10,67 nei 100 metri (e titolo allievi) ha girato il web. Una bellissima foto che ha commosso tutti. Puoi raccontare quel primato e quell’abbraccio con lui? Quanto è importante per te averlo vicino e crescere agonisticamente? 

Il campionato italiano di Rieti veniva dopo il periodo buio dovuto dal Covid che ha messo in ginocchio tutta l’Italia, la preparazione è passata dalla strada, ai giorni chiusi in casa fino al graduale rientro in pista. Vincere è stato qualcosa che non dimenticherò mai, un momento davvero intenso. A fine gara cercavo una sola persona, Claudio, avevo bisogno di abbracciarlo forte e sfogare le mie emozioni, eravamo entrambi commossi! Averlo vicino per me è fondamentale, anche la sua sola presenza fisica mi trasmette quella sicurezza tale da poter affrontare tutto nel modo giusto, devo ammettere poi che Claudio riesce prima di ogni gara, con i suoi discorsi, a motivarmi moltissimo!”.

Fai parte della squadra giovanile delle Fiamme Gialle. Dal 2016 sei con la ‘Simoni’. Perché hai cominciato a praticare l’atletica? Sei contento di farne parte? E soprattutto ora, probabilmente, che si festeggia il Centenario del settore atletica, come vivi questa appartenenza?

Ho cominciato a praticare atletica dopo 7 anni di basket perché avevo voglia di cambiare, si è presentata questa occasione e non ho esitato un momento, per me far parte di questa squadra è un grandissimo onore ma anche una grande responsabilità, stiamo parlando dell’eccellenza dell’atletica italiana e non solo, ho la fortuna di allenarmi nel nostro Centro Sportivo Di Castelporziano ed essere a contatto tutti i giorni con campioni che hanno scritto e stanno scrivendo la storia dell’atletica. Basti pensare all’immenso capitano Fabrizio Donato, bronzo olimpico, che è sempre in campo a dare il massimo. 100 anni di eccellenza, dove sono passati e passeranno grandissimi campioni, ripeto, sono veramente onorato di far parte della squadra giovanile”.

Hai un modello sportivo che  segui? Tu e Filippo Tortu attualmente siete i due atleti italiani e delle Fiamme Gialle, senior e juniores, che hanno in tasca il record nei 100 metri. Lo conosci? Hai parlato con lui?

Oltre al mio allenatore Claudio, il modello sportivo e non solo che mi piace ricordare è il mitico Pietro Mennea, la sua voglia e la sua fame di emergere dal nulla è un esempio che andrebbe fatto vedere a tutti coloro vogliano avvicinarsi allo sport in generale. Filippo Tortu è un idolo, un grandissimo ragazzo oltre che un grande talento ed un campione. Ho avuto modo di conoscerlo e scambiare qualche parola insieme a lui e posso assicurare che è un ragazzo come pochi, gli auguro veramente il meglio”.

Nel 2024 avrai 21 anni. Ci saranno gli Europei di atletica a Roma. Sogni di parteciparvi? Vorresti far parte degli azzurri che scenderanno in pista allo Stadio Olimpico?

Sarebbe un sogno correre con i colori azzurri davanti al proprio pubblico e nello Stadio Olimpico, il 2024 è ancora lontano ma la volontà di far bene nei prossimi anni è tanta, come dice Claudio con calma affronteremo tutto, senza fretta ma senza sosta!”.

Sei un giovane di 17 anni che vive la ‘generazione Covid’. Come stai affrontando questo periodo difficile con i tuoi coetanei? Studi da casa Angelo o vai a scuola in  presenza? Cosa vuoi dire a chi non rispetta le regole?

Non è facile per un ragazzo della mia età affrontare questo brutto periodo ma bisogna essere responsabili e capire che non è il momento per determinate cose. C’è tempo per le serate, c’è tempo per andare a far festa e c’è tempo per stare insieme. Al momento studio da casa e devo ringraziare il mio istituto scolastico ISISS Pacifici e De Magistris di Sezze e la preside Anna Giorgi che mi sta dando la possibilità di studiare ed allenarmi. A chi non rispetta le regole dico soltanto una cosa: la nostra libertà è un bene, ma la nostra vita lo è di più. Il rispetto delle regole è fondamentale se la si vuole proteggere”.

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(foto@FidalLazio)

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