Il Fatto

Acilia, sorpreso a spacciare hashish in casa tenta di aggredire i carabinieri: arrestato

16 febbraio 2021 | 11:20
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Acilia, sorpreso a spacciare hashish in casa tenta di aggredire i carabinieri: arrestato

A finire ai domiciliari un 24enne. Arrestato anche un pusher romano di 51 anni

Ostia – Proseguono senza sosta i servizi di prevenzione e repressione dei reati, su tutto il territorio di competenza da parte dei Carabinieri di Ostia.

A seguito di uno specifico servizio di monitoraggio nei pressi di un’abitazione di Acilia, i Carabinieri della locale Stazione hanno arrestato un 24enne del posto. I militari, dopo aver notato un insolito andirivieni dall’abitazione occupata dal giovane, hanno fatto irruzione nell’appartamento.

All’interno, i Carabinieri hanno sorpreso il malfattore, rinvenendo circa 18 grammi di hashish, nonché tutto il materiale occorrente per la pesatura ed il confezionamento della droga. Il pusher, che all’atto del controllo ha tentato di aggredire i militari, è stato prontamente bloccato, finendo così in manette e venendo ristretto agli arresti domiciliari in attesa dell’udienza di convalida, mentre lo stupefacente e il restante materiale rinvenuto, sono stati sequestrati.

Sempre in manette è finito un romano 51enne. I Carabinieri della Stazione di Ponte Galeria lo hanno infatti fermato per un controllo mentre si trovava a bordo della propria auto. L’uomo, che è apparso da subito molto nervoso, è stato sottoposto a perquisizione. L’attività d’indagine ha consentito di rinvenire, occultati all’interno della vettura, oltre 8 grammi di droghe di vario genere, fra cocaina e hashish.

Nel corso della successiva perquisizione nell’abitazione occupata dal malfattore, i Carabinieri hanno recuperato e sequestrato ulteriori 18 grammi di cocaina, nonché materiali per la pesa ed il confezionamento della droga e quasi 600 euro in contanti, ritenuti provento dell’illecita attività. Il pusher è stato così arrestato e tradotto nelle camere di sicurezza dell’Arma, in attesa dell’udienza di convalida.

Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove si formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio.

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