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Centro Argos di Nettuno, l’ira di Corrado: “Garantire l’assistenza ai bambini”

17 febbraio 2021 | 17:34
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Centro Argos di Nettuno, l’ira di Corrado: “Garantire l’assistenza ai bambini”

Corrado (M5S): “La Regione Lazio e la Asl Roma 6 non hanno ancora dato seguito alle azioni volte all’adeguamento del budget per l’anno 2020”

Nettuno – “Ritengo inaccettabile quello che sta accadendo con il Centro di Riabilitazione per bambini e adolescenti con disturbi dello sviluppo neuromotorio, sensoriale, cognitivo e dell’apprendimento, Argos di Nettuno”. Così in una nota la consigliera M5S alla Regione Lazio, Valentina Corrado.

“A fronte degli impegni presi – prosegue Corrado – pubblicamente e formalmente nel corso di una apposita Commissione regionale, la Regione Lazio e la Asl Roma 6 non hanno dato seguito alle azioni volte all’adeguamento del budget per l’anno 2020 per garantire il prosieguo dell’assistenza senza interruzioni. Un atteggiamento che non solo svilisce il ruolo istituzionale della Commissione Sanità, considerata alla stregua di un luogo dove si può dire di tutto e di più senza poi far seguire i fatti alle parole, ma che mette a rischio l’assistenza a bambini e adolescenti nonché le prestazioni lavorative dei professionisti che operano nel Centro.

La Direzione del Centro Argos è ancora in attesa del pagamento delle fatture presentate, relative ai mesi di novembre e dicembre 2020, a testimonianza del fatto che nulla è stato fatto e che permane ancora la paradossale situazione per la quale il Centro di riabilitazione nonostante abbia erogato con regolarità servizi di assistenza richiesti dalla stessa Asl, non è stato incluso nella ripartizione del budget regionale. Errori e inerzie che non permettono al Centro di pagare i lavoratori per garantire i servizi di assistenza e riabilitazione e che rischia di compromettere le prestazioni destinate a 135 famiglie se non si interviene al più presto.

Alla Giunta regionale e alla Asl – conclude Corrado -, che pensano di elargire promesse come se fossero coriandoli, voglio ricordare che il Carnevale è finito e che è giunto il tempo di intervenire concretamente senza rimpalli, per evitare l’interruzione di servizi essenziali in un distretto che presenta già una forte carenza di servizi assistenziali e di presa in carico di pazienti, come testimoniano le lunghe liste di attesa e nel quale viene ostacolata l’attività all’unico centro del distretto che garantisce una copertura assistenziale nei comuni di Ardea, Pomezia, Anzio e Nettuno, in grado di assistere i piccoli che hanno disabilità gravi “.
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