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Mascherine dalla Cina per 1,25 miliardi, scatta l’inchiesta: maxi sequestro tra Milano e Ardea

17 febbraio 2021 | 16:23
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Mascherine dalla Cina per 1,25 miliardi, scatta l’inchiesta: maxi sequestro tra Milano e Ardea

Indagate 8 persone in concorso tra loro per i reati di traffico di influenze illecite, ricettazione, riciclaggio e auto-riciclaggio

Ardea – Immobili e beni di lusso per circa 70 milioni sono in corso di sequestro da parte del Nucleo Valutario della Gdf di Roma nell’ambito dell’inchiesta romana sulle mascherine.

Le Fiamme gialle, oltre a immobili e rapporti bancari, starebbero sequestrando orologi, moto, auto e imbarcazioni. Ad essere indagate 8 persone in concorso tra loro per i reati di traffico di influenze illecite (aggravato dal reato transnazionale) oltre che, a vario titolo, di ricettazione, riciclaggio e auto-riciclaggio.

Le indagini riguardano gli affidamenti, per un valore complessivo di 1,25 miliardi di euro, effettuati dal Commissario straordinario per l’emergenza Covid-19 a favore di tre consorzi cinesi per l’acquisito di oltre 800 milioni di mascherine di varie tipologie, effettuate con l’intermediazione, non contrattualizzata dalla struttura commissariale, di alcune imprese italiane, cioè la Sunsky srl di Milano, la Partecipazioni spa, la Microproducts It srl e la Guernica srl di Roma. Le quattro società sono inserite nel decreto di sequestro preventivo d’urgenza.

A fronte dell’attività di intermediazione e dei connessi affidamenti, le società hanno percepito commissioni per decine di milioni di euro dai consorzi cinesi risultati affidatari delle forniture dei dispositivi di protezione individuale (in particolare, mascherine chirurgiche, nonché del tipo Ffp2 e Ffp3).

I finanzieri hanno sottoposto a sequestro le quote societarie della Guernica srl, disponibilità finanziarie, polizze assicurative, immobili a Roma, Pioltello (Milano) e Ardea (Roma), auto e moto di lusso, gioielli e orologi di pregio nonché uno yacht, il tutto per un valore complessivo stimabile in circa 70 milioni di euro. Le misure cautelari reali riferite alle citate società sono state emesse anche in relazione all’illecito amministrativo in materia di responsabilità amministrativa degli enti dipendenti da reato. (Fonte: Adnkronos)

Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove si formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio.

Righini: “Per l’acquisto fu versato anche un anticipo di 14milioni”

“Quanto appurato e comunicato alla stampa dalla magistratura, in relazione ai loschi affari che sembrano essere intercorsi tra faccendieri ed istituzioni a proposito delle mascherine ordinate dal commissario della Protezione Civile Arcuri, ripropone l’urgenza di sapere come sono andate effettivamente le cose anche nella vicenda dell’improvvida commessa effettuata dalla Regione Lazio alla Ecotec”. Così in un comunicato Giancarlo Righini consigliere regionale del Lazio di Fdi.

“Ricordiamo – prosegue Righini – che per quell’incauto acquisto fu versato un anticipo di circa quattordici milioni di euro,che ancora deve essere restituito. Quando si indaga su chi sperpera il denaro dell’Erario è fondamentale che l’opinione pubblica sia informata se c’è stato dolo e chi l’ha commesso. Questa regola di comunicazione attiene alla democrazia e deve essere applicata senza la logica dei due pesi e due misure”.