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Autostrada Roma-Latina, il Consiglio di Stato: “Si torna al vecchio bando di gara”

18 febbraio 2021 | 09:46
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Autostrada Roma-Latina, il Consiglio di Stato: “Si torna al vecchio bando di gara”

Il segretario generale della Cisl sottolinea che se si fosse applicata da subito il primo provvedimento giudiziale ci sarebbero già i cantieri aperti

La V Sezione del Consiglio di Stato ha accolto il ricorso del Consorzio Sis e ha imposto alla società responsabile dell’opera, Autostrade per il Lazio, di dare esecuzione alla precedenza sentenza. Quest’ultima, datata 2018, annullava “gli atti della procedura ristretta per l’affidamento in concessione delle attività di progettazione, realizzazione e gestione del Corridoio intermodale Roma-Latina e collegamento Cisterna-Valmontone, di cui al bando di gara di Autostrade del Lazio spa pubblicato il 19 dicembre 2011 e successiva lettera di invito del 10 aprile 2014”.

Di fatto è stata accolta la richiesta del Consorzio Sis di applicare la sentenza del 2018 e di ripetere i passaggi annullati: questo afferma il giudizio pubblicato il 15 febbraio dal Consiglio di Stato, dove si obbliga la società appaltante Autostrade del Lazio a richiedere di disporre il rinnovo della gara a partire dal segmento risultato illegittimo, come sentenza del 23 dicembre 2019.

La Cisl ha da sempre ribadito l’opportunità e l’importanza di proseguire il percorso iniziato e di non stravolgere e snaturare l’idea stessa con la quale era stata concepita e pensata l’Autostrada; ulteriori progetti e revisioni hanno solo dilatato i tempi della realizzazione di tale opera, e oggi questa sentenza ci riporta con i piedi per terra.

Se chi di dovere avesse da subito seguito e applicato la prima sentenza – ha commentato il segretario generale della Cisl, Roberto Cecere – oggi vi sarebbero già i cantieri aperti. Invece ci si ritrova impantanati al punto di partenza. La visione lungimirante della Cisl è data dall’approcciarsi alle questioni in gioco con gli occhi dei lavoratori e non dei burocrati, di chi vuole fare e costruire e non di chi si ferma solo a teorizzare e progettare. Oggi più che mai abbiamo bisogno di azioni concrete che diano ampio respiro e prospettive economiche al territorio e non solo.

Per dirla alla Draghi, gli ‘investimenti buoni’ sono quelli riservati alle infrastrutture pluriennali, le quali generano in maniera esponenziale lavoro e sviluppo, alimentando indotti oggi fermi. Pertanto ribadiamo la nostra visione in merito a tale opera: i tempi sono ancora più stringenti e speriamo che, visto anche il cambio di Governo, una volta per tutte si analizzi la questione per quella che è, portandola avanti come priorità e facendo partire i lavori al più presto”.

La linea seguita dalla Cisl risulta in questo senso lungimirante e a dir poco profetica: se tutti gli attori in gioco avessero seguito questa direzione oggi ci troveremmo a ben altro punto. Nell’attesa di spiegazioni da parte della classe politica, è necessario che Zingaretti e i politici locali chiariscano come intendono rispettare la sentenza emessa dal Consiglio di Stato. Ulteriori ritardi ad un’opera vitale per lo sviluppo non solo della Provincia di Latina ma di tutto il Lazio sono l’ultima cosa di cui abbiamo bisogno.

“Assume carattere d’urgenza un’apertura del tavolo con il Comitato che si era costituito per l’Autostrada Roma-Latina – ha concluso Cecere -. Questa è l’unica strada per ribadire che per il nostro territorio è un’opera irrinunciabile: non accetteremo ulteriori rallentamenti”.

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