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Farmacisti, un corso sulle tutele e sui diritti di questa professione

Bonelli (Ugl): "Abbiamo affrontato una serie di temi, ma il più urgente riguarda il il riconoscimento di un ruolo sanitario"

Lavoro, bandi e notizie – “Un corso di formazione online rivolto ai farmacisti, che ha avuto l’obiettivo di affrontare una serie di temi che sono stati spesso evitati in passato, come i diritti e le tutele di questa professione”. A dichiararlo è Cristiano Bonelli, dirigente Ugl del settore Terziario, nel presentare la formazione tenutasi ieri, 21 febbraio 2021, alle ore 17:oo, tramite la piattaforma Webex, organizzata dal sindacato Unione generale del Lavoro.

“Il corso – spiega Bonelli – era rivolto a tutti i farmacisti che rientrano in due contratti riconosciuti, sia Assofarm che Federfarma. Quella che abbiamo organizzato è stata un’occasione di conoscenza e anche un modo per instaurare un rapporto con i farmacisti, che sono sempre meno seguiti dal punto di vista formativo: molti non conoscono le proprie tutele e i propri diritti.

Com’è stato giusto, in questo anno di pandemia, infermieri e medici in prima linea sono stati immediatamente riconosciuti per il loro lavoro e sacrificio, e anzi li ringrazio moltissimo, ma non è stato riconosciuto affatto il merito ai farmacisti, che pure hanno svolto un ruolo di lavoratori essenziali e presidi sul territorio. Sappiamo anche che molti di loro si sono ammalati e che soprattutto nei primi mesi dell’emergenza hanno fatto fronte alla richiesta di informazioni e certezze dei cittadini”.

Il Riconoscimento di un ruolo sanitario per i farmacisti

I farmacisti però non sono equiparati ai sanitari e infatti, risponde Bonelli, “non è possibile che queste persone abbiano contratti così lontani dalle loro attività, è arrivato il momento, a partire da questo corso, per fare proposte concrete per il cambiamento di questi contratti”.

Uno dei principali aspetti che affrontati nel corso, è stato proprio “il riconoscimento di un ruolo sanitario: un farmacista non è un banchista, un semplice addetto al banco – conclude Bonelli -.Pensiamo alla domanda del cittadino che chiede un consiglio su un farmaco in ragione di un malessere. Ecco, una volta per tutte bisogna entrare nel merito del contratto e riconoscere ciò che è giusto ai farmacisti”.(Fonte: Dire)
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