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Legambiente: “La Rigenerazione urbana a Terracina si fa… in segreto”

L'associazione ambientalista lamenta che la prossima riunione non sarà in diretta streaming

Terracina – Legambiente Terracina lamenta che “nonostante la richiesta inviata via Pec alla segreteria del Sindaco di partecipare, non viene ammessa agli Stati Generali dell’Urbanistica in diretta streaming del 19 gennaio u.s., il primo incontro pubblico e on-line , e questo in totale disprezzo del suo significativo impegno sul fronte della tutela e vigilanza sul territorio e sul contrasto all’abusivismo e sul fronte della corretta interpretazione della Legge regionale sulla Rigenerazione Urbana. Sarebbe stata una occasione – spiega l’associazione in una nota – per rendere pubblica la nostra analisi sul caso della ‘Ex Proinfantia’, come esempio di quanto potrebbe accadere e sta accadendo in molte zone pregiate della nostra città e avrebbe consentito un elegante diritto di replica dopo la aggressione da noi subita il 25 gennaio in sede di Consiglio”.

Amareggiati gli esponenti dell’associazione che opera per la tutela dell’ambiente evidenziano: “Si rimanda invece tutto a riunioni future, citando un prossimo incontro del 6 marzo prossimo alle 8.30 sull’applicazione dell’ art.2 e 3 della Legge sulla Rigenerazione Urbana a Terracina che però non avverrà in streaming ma a porte chiuse e solo con gli ammessi a discrezione e la nostra eventuale ammissione su richiesta sarà comunque giudicata e valutata in base alla discrezionalita’ della Amministrazione e quindi non sarà affatto certa. Si è parlato di presenza dei tecnici e delle associazioni di categoria, mentre volutamente si è evitato di parlare di portatori di interessi diffusi, facendo riferimento solo all’ormai vetusto se non defunto istituto di Agenda 21, ormai totalmente organico alla Amministrazione per stessa ammissione del vicesindaco.

Gli Stati Generali si sono quindi confermati davvero una triste operazione trasformista, senza alcuna cultura di pianificazione e progettazione partecipata, un vero libro dei sogni (o di incubi cementizi!), senza né capo né coda, capaci solo di buttare fumo negli occhi e che mira solo a contenere i malumori della cittadinanza a seguito del clamore per le inchieste in corso e soprattutto per il cantiere ‘Ex Proinfantia’, cantiere che resta sequestrato dalla Procura di Latina, con conferma e validazione del Giudice per le indagini preliminari e conferma del Tribunale del Riesame, per un totale di 13mila metri cubi e una area residenziale di ristrutturazione di 6563 metri quadrati del valore complessivo di circa 40 milioni di euro, in zona ad elevato pregio e entro i 150 metri dalla battigia, per il quale Legambiente ha già dichiarato che si costituirà parte civile in un eventuale procedimento giudiziario, e in previsione di altri cantieri di cosiddetta rigenerazione avviati, come l’Ex Corafa o presumibilmente in fase di avvio su altrettante aree molto pregiate del territorio terracinese, come ad esempio quello fronte mare della prestigiosa Ex Villa Adrover”.

Legambiente è estremamente critica verso una situazione che “presenta troppi interessi di privati in gioco sul nostro territorio e troppo interesse della Amministrazione nel governarli: si è parlato di nuovi interventi abitativi Ater al centro della Città senza minimamente rispondere alle nostre istanze relativamente ai lavori non completati del Calcatore e del Parco Arene, si è parlato di periferie ormai abbandonate come Borgo Hermada e La Fiora, si è parlato di Polo trasporti quando ormai è una struttura fatiscente, si riparla ancora del Treno a Terracina nonostante Legambiente in audizione regionale abbia appurato l’assenza di un piano completo per il ripristino da parte di RFI, si parla di portualità e di stazione marittima come si ripete stancamente da anni ormai, nonostante non si apra il dibattito cittadino sul recente piano portuale dell’agenzia regionale per la mobilità, e invece non si risponde sul Regolamento sulla Monetizzazione per la Rigenerazione Urbana, per noi illegittimo, che renderà possibile svendere al privato qualsiasi superficie a standard per meglio organizzare ed ampliare le sue cubature, così come non si risponde sugli ambiti per il cambio di destinazione d’uso.

Si continua paradossalmente a parlare di carenza di parcheggi e verde ma si monetizzano aree pregiate togliendo verde e parcheggi ai cittadini, senza considerare che proprio nel cantiere della Ex Proinfantia vengono tolti, con una sapiente soluzione, aree a parcheggi e verde, per poter agevolare ed eliminare i vincoli che altrimenti costringerebbero ad uno sviluppo volumetrico inferiore. Si è parlato di Piano Utilizzazione Arenili e litorale, addirittura senza citare un piano obsoleto del 2003 colpevolmente mai aggiornato, mentre nel frattempo si mettono già velocemente a bando quattro preziose concessioni comunali, le più pregiate del nostro litorale, in presenza di un quadro normativo sulle concessioni caotico e con una situazione carente di spiagge libere inferiore al requisito del 50 per cento”.

Prima di dar vita a qualunque consesso sull’urbanistica l’Amministrazione e la Regione Lazio dovrebbero rispondere alle seguenti domande che continueremo a porre:

1. se siano state effettivamente condivise ed approvate dalla competente direzione regionale le delibere del Comune di Terracina di attuazione della Legge Regionale 18 luglio 2017 n.7.

2. se sia legittima l’estensione a tutta la vigente strumentazione urbanistica Comunale l’applicazione di quanto previsto dagli articoli 3, 4 5, e 6 della LR 7/2017 senza la individuazione di ambiti territoriali specifici in cui applicare le diverse tipologie di intervento previste dalla Legge.

3. perché si è proceduto da parte del Comune di Terracina in questi anni a normare ed approvare esclusivamente per l’attuazione degli interventi singoli di cui all’art 4, 5 e 6 della legge più appetibili per i privati mentre davvero nulla si è fatto in tema di Programmi di Rigenerazione Urbana (di cui all’art.2) e di Ambiti territoriali di riqualificazione e recupero edilizio (di cui all’art.3).

4. se sia legittima l’applicazione dell’art. 2 comma 3 del Regolamento sulla Monetizzazione degli Standard Urbanistici del Comune di Terracina che consente di monetizzare, nel caso di comprovata impossibilità di reperire gli standard, qualunque superficie di standard, andando oltre i 1000 mq previsti dalla legge e ribaditi dalla sua circolare esplicativa;

5. la motivazione della comprovata impossibilità di cedere gli standard urbanistici e quindi si permetta di monetizzare 2916 mq su un lotto di 9470 mq nel caso della Ex Pro Infantia (il 30% del lotto) e 2.969 mq su una superficie complessiva del lotto di 4985 mq (addirittura il 60% della superficie dell’intero lotto) nel caso, ad esempio, della Ex Corafa”.

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