Roma, gestivano una sala scommesse e smerciavano cocaina: padre e figlio nei guai

24 febbraio 2021 | 10:15
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Roma, gestivano una sala scommesse e smerciavano cocaina: padre e figlio nei guai

Roma – Nell’ambito dei mirati servizi antidroga nella zona di competenza, gli agenti della Polizia di Stato del VI Distretto Casilino, diretto da Michele Peloso, insospettiti dagli strani movimenti intorno ad una sala scommesse, hanno iniziato a tenerla d’occhio.

Dopo alcuni giorni di appostamenti, gli investigatori hanno deciso di intervenire entrando nel locale: lì hanno visto un 66enne romani vendere una dose di cocaina a un uomo poi sanzionato amministrativamente.

Interrotta l’illecita attività, i poliziotti hanno perquisito la sala slot, gestita da un 29enne, figlio del 66enne, trovando in una cassetta in legno nascosta sotto al bancone 130 euro; in un sacchetto di stoffa appeso ad un chiodo, 13 dosi di cocaina per un peso complessivo di 6 grammi; nelle tasche del giubbotto del 66enne 630 euro e in una tasca della tuta indossata dal 29enne, 25 euro.

Nell’abitazione dei due, gli agenti, con l’ausilio delle unità cinofile, hanno inoltre rinvenuto materiale per il taglio della sostanza stupefacente e per il confezionamento della stessa; 3 dosi di cocaina ed un bilancino di precisione in uno sportello della credenza della cucina; un foglio riportante nomi e cifre dell’illecita attività, occultato nel sottofondo di un cassetto.

Alla fine degli atti di rito il 29enne e il 66enne sono stati arrestati e messi ai domiciliari in attesa del processo.

Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove si formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio

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