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Sabaudia, 4 famiglie indiane occupano appartamenti confiscati alla criminalità

Nell'ambito dei controlli e grazie alle riprese della videosorveglianza la Polizia Locale ha anche identificato gli autori dell’incendio degli effetti personali del loro connazionale sotto il portico comunale

Sabaudia – Alle prime luci dell’alba di oggi, il Comando di Polizia Locale di Sabaudia e i Carabinieri del Comando provinciale e della stazione di Borgo Grappa, su input della Prefettura di Latina in linea con le indicazioni dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata (Anbsc), hanno eseguito le operazioni di verifica dell’occupazione degli immobili confiscati e acquisiti al patrimonio comunale nella zona di Bella Farnia.

L’intervento ha riguardato, nello specifico, un locale adibito a magazzino e quattro appartamenti nei quali sono state trovate 4 famiglie, per un totale di 11 adulti e 4 minori, tutti sottoposti ad identificazione. Tra loro tre cittadini di nazionalità indiana che sono stati segnalati all’Ufficio immigrazione perché irregolari sul territorio.

Gli agenti di Polizia locale, infine, hanno comunicato al responsabile dell’ufficio Servizi Sociali la condizione di disagio in cui versano gli occupanti degli immobili al fine di analizzare la loro situazione e trovare una opportuna soluzione di sostegno abitativo.

L’operazione si affianca alle attività di controllo del territorio che la Polizia Locale, guidata dal comandante Leonardo Rognoni, ha avviato al fine di monitorare la situazione in ordine alle occupazioni abusive degli immobili e delle aree comunali e fa seguito a quella avvenuta nelle settimane scorse presso l’ex centro sportivo denominato “Le Querce”, che ha portato alla denuncia di tre cittadini di nazionalità indiana sia per occupazione abusiva sia per il reato di incendio con danneggiamento.

I tre, infatti, sono stati ritenuti gli autori dell’incendio agli effetti personali del loro connazionale sotto il portico comunale, a ridosso dell’ingresso del Museo “Emilio Greco”, così come accertato anche a seguito delle loro dichiarazioni dinanzi agli agenti della Questura. Queste ultime indagini, chiuse ufficialmente nei giorni scorsi, hanno subito una svolta importante grazie soprattutto al sistema di videosorveglianza del centro cittadino che ha permesso di identificare gli autori del rogo e di arrivare, tramite altri indizi, fino all’ex centro sportivo di via Arezzo.

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