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Latina, licenziata per essersi sposata. Per l’azienda è giusta causa, ma il giudice…

26 febbraio 2021 | 12:51
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Latina, licenziata per essersi sposata. Per l’azienda è giusta causa, ma il giudice…

Il tribunale del Lavoro ha stabilito l’immediata reintegra e il pagamento di tutti gli stipendi dalla data dell’allontanamento della lavoratrice

Latina – Era stata licenziata per giusta causa. Un licenziamento per presunte gravi mancanze di rilevanza penale che sembra aver avuto come unico presupposto la decisione della dipendente di… convolare a nozze.

I fatti risalgono allo scorso anno, al 2019 poco prima dell’epidemia da Covid-19, un’azienda di Latina con oltre 30 dipendenti, decide di licenziare una sua lavoratrice storica

La dipendente ritenendosi di essere stata discriminata e ritenendo che le reali motivazioni che avevano provocato licenziamento erano legate al matrimonio, decide di rivolgersi al proprio legale, l’avvocato Fabio Leggiero, per ottenere giustizia.

Quest’ultimo ha ritenuto sussistere i presupposti per impugnare il licenziamento davanti al Tribunale di Latina nella Sezione Lavoro di via Filzi.

Due giorni fa il Tribunale di Latina, nella persona del Giudice del Lavoro Umberto Maria Costume, ha accolto totalmente la tesi difensiva accertando la natura discriminatoria e la violazione della legge in materia di pari opportunità nei rapporti di lavoro tra l’uomo e la donna.

Così facendo il Tribunale ha dichiarato nullo il licenziamento ha condannato l’azienda all’immediata reintegra e al pagamento di tutti gli stipendi dalla data dell’allontanamento della lavoratrice dal lavoro sino alla ripresa in servizio.

“Finisce un incubo per la dipendente rientrata dal viaggio di nozze e messa alla porta – ha commentato l’avvocato Leggiero -. E’ stata dimostrata la reale motivazione sottesa in capo al licenziamento, nessuna grave inadempienza, ma solo la circostanza ovvero il fatto che aveva determinato il licenziamento cioè che una donna al pari di un uomo non abbia il diritto di sposarsi. In questo momento storico particolare dobbiamo tutti riflettere, affinchè alcuni stereotipi a colpi di sentenza ed interventi normativi, siano messi al bando, a tutela della parità di genere e di quel diritto alle pari opportunità tanto richiamato dai padri costituenti e soprattutto dallo Statuto dei Lavoratori, e traslato dal mondo del lavoro alla società civile per un modello di democrazia paritaria e per una società più riguardosa dell’individuo di qualsiasi genere esso sia”.

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