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Francesco: “La mia morte? Da Papa, in carica o emerito, a Roma. Non torno in Argentina”

27 febbraio 2021 | 16:29
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Francesco: “La mia morte? Da Papa, in carica o emerito, a Roma. Non torno in Argentina”

Il Pontefice a colloquio con un giornalista argentino: “Se ho paura della morte? Per nulla. Ma sarà qui a Roma”

Città del Vaticano – È uscito un libro di un giornalista argentino, Nelson Castro, intitolato “La salud de los Papas” (“La salute dei Papi”) nel quale s’include un’ampia intervista al Pontefice. Castro e Francesco, riporta il sito “il Sismografo”, allegando l’intervista integrale in spagnolo, toccano diversi argomenti sui quali la stampa argentina parla in diverse testate. Il giornalista domanda al Pontefice: Lei pensa alla morte? “Sì”, dice il Papa. Ha paura? “No. Per nulla”, risponde Bergoglio. Come immagina la sua morte? “Come Papa, in carica oppure emerito. E qui, in Roma. In Argentina non torno”, dice il Papa.

“Quando mi sale l’ansia ascolto Bach”

Francesco racconta poi come affronta le crisi di nervi: “Alle nevrosi bisogna preparare il mate. Non solo, bisogna anche accarezzarle. Sono compagne della persona durante tutta la sua vita”.

Il Papa ha poi ricordato di aver letto un libro che lo ha interessato molto: “Rejoice in Being Neurotic” (Rallegrati di essere nevrotico) dello psichiatra americano Louis Bisch: “E molto importante essere in grado di sapere dove le ossa cigolano. Dove sono e quali sono i nostri mali spirituali. Con il tempo, si impara a conoscere le proprie nevrosi”.

Il Pontefice ha parlato anche dell’ansia di voler fare tutto e subito e di come metterla a freno. Citando il proverbio attribuito a Napoleone Bonaparte: ’Vestitemi lentamente, ho fretta’, Bergoglio ha detto che uno dei suoi antidoti all’ansia è ascoltare Bach: “Mi calma e mi aiuta ad analizzare meglio i problemi”.

’”Nei giorni terribili della dittatura consultai una psichiatra”

Il Papa non si è mai fatto psicanalizzare, tuttavia, nei giorni della dittatura, consultò una psichiatra per riuscire a gestire una difficile situazione: “Non mi sono mai psicanalizzato. Quando ero provinciale dei Gesuiti, – racconta il Pontefice – durante i giorni terribili della dittatura, in cui ho dovuto portare le persone in clandestinità per farle uscire dal Paese e salvare le loro vite, ho dovuto gestire situazioni che non sapevo come affrontare. Sono andato a trovare una signora – una grande donna – che mi aveva aiutato a leggere alcuni test psicologici per i novizi. Così, per sei mesi, l’ho consultata una volta alla settimana”.

Era una psichiatra.  “Durante quei sei mesi, – il racconto del Papa – mi ha aiutato ad orientarmi su come affrontare le paure di quel tempo. Immaginate cosa sia stato trasportare una persona nascosta nell’auto – solo da una coperta – e passare tre posti di blocco militari nella zona di Campo de Mayo. La tensione che generava in me era enorme”. Bergoglio dice che quei colloqui lo hanno aiutato: “Sono convinto che ogni sacerdote deve conoscere la psicologia umana”.

(Il Faro online) Foto © Vatican Media – Clicca qui per leggere tutte le notizie di Papa & Vaticano
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