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Ctr di Fiumicino in festa: arriva la Madonna di Loreto, patrona degli aviatori

1 marzo 2021 | 16:36
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Ctr di Fiumicino in festa: arriva la Madonna di Loreto, patrona degli aviatori

Dal 4 al 7 marzo la statua benedetta da Papa Francesco farà tappa a Fiumicino: il programma delle celebrazioni

Fiumicino – L’effige Sacra della Madonna di Loreto, benedetta da Papa Francesco, che sta facendo dal 2020 il giro delle basi dell’Aeronautica Militare d’Italia per festeggiare i 100 anni come patrona degli aeronauti, farà tappa dal pomeriggio del 4 marzo alla mattina del 7 nella base Aeronautica Militare di Fiumicino, sede del Centro Tecnico Rifornimenti a del 2° Laboratorio Tecnico di Controllo.

https://www.ilfaroonline.it/2020/08/15/giubileo-lauretano-papa-francesco-lo-proroga-fino-a-ottobre-2021/358343/

Il 4 marzo alle ore 15:30 verrà accolta con i reparti schierati e ospitata nella chiesa a lei intitolata all’interno della base; il 5 marzo è prevista una liturgia – non aperta al pubblico – officiata dal vescovo di Porto – Santa Rufina, S.E. Mons. Gino Reali,

Il 6 marzo, dalle ore 17:30, l’icona sarà esposta ai fedeli di Parco Leonardo e Fiumicino nella chiesa di San Benedetto abate fino alla messa – aperta al pubblico – delle 18:00. La statua della Madonna di Loreto, all’indomani, proseguirà poi il suo viaggio nelle altre basi d’Italia

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La Madonna di Loreto, Patrona degli Aviatori: la storia

La solennità mariana si ricollega alla tradizione secondo la quale il sacello, venerato a Loreto, sia la camera nella quale nacque Maria a Nazareth, in Galilea, dove fu educata e dove ricevette l’annuncio angelico. La Casa di Nazareth era stata trasformata in chiesa sin dai tempi apostolici.

Costituita da soli tre muri, essa era posta innanzi all’apertura di una grotta scavata nella roccia, che ora si trova all’interno della Basilica dell’Annunciazione dell’omonima città della Galilea. Il muro mancante a Loreto è ora occupato dall’altare sul quale si trova la statua della Beata Vergine di Loreto o Vergine Lauretana. Il trasporto delle pareti della Santa Casa avvenne per mare su navi crociate.

Questo è attestato dal fatto che dopo la cacciata dei cristiani dalla Terra Santa da parte dei musulmani, un membro della famiglia Angeli si interessò per salvare la Santa Casa dalla sicura distruzione, trasportandola prima a Trsat, nell’odierna Croazia, nel 1291, poi ad Ancona nel 1293.

Lì ci restò per nove mesi, dopodiché gli Angeli la risollevarono di nuovo per posarla nei pressi di Porto Recanati, in località “Banderuola”, dove ancora oggi sorge una chiesetta; lì c’era un boschetto, proprietà di una nobildonna di Recanati di nome Loreta, da cui l’espressione: “Andiamo dalla Madonna di Loreta” da parte dei pellegrini (da tale manifestazione popolare venne dato probabilmente il nome alla città di Loreto) e infine a Loreto il 10 dicembre 1294.
Secondo gli studiosi, pertanto, i trasferimenti avvennero a cura degli Angeli, nel senso che fu la famiglia Angeli, imparentata con l’imperatore di Costantinopoli, che si occupò del trasporto delle pietre via mare su navi crociate, pietre che poi vennero murate nuovamente una volta giunte a destinazione.

Di fatto la malta che tiene insieme le pietre dei tre muri è costituita da materiali e realizzata con metodo sconosciuti nelle Marche, ma tradizionali in Terra Santa; sicché, secondo questa ipotesi, la famiglia Angeli avrebbe dovuto trasportare via nave la Casa lasciandola tutta intera. Dagli studi trascorsi nei secoli si è accertato che le misure dei muri “di Loreto” coincidono perfettamente con quelle dei monconi rimasti a Nazareth e che effettivamente la famiglia Angeli fu coinvolta nella traslazione della Casa fino alle terre italiche.

A Loreto furono realizzati fondamenta e muri di protezione, poi, nel 1468, fu posta mano alla costruzione del Santuario per iniziativa di papa Paolo II e subito iniziarono anche i pellegrinaggi, cui partecipavano molti personaggi “di alto lignaggio”.

Tali pellegrinaggi, già attivi dall’inizio del 1300, per quanti, prendendo la strada costiera, erano diretti a S. Michele al Gargano oppure in Terrasanta, si intensificarono ulteriormente nei secoli XV e XVI, fino ad indurre nel 1520 papa Leone X ad equiparare il voto dei pellegrini del Santuario di Loreto a quello di Gerusalemme, che di fatto era già stato “superato” nell’ambito dei grandi pellegrinaggi penitenziali.

Nel 1912, la Società Aviatori e Aeronauti dell’Aria, con sede a Torino, si era già affidata alla protezione della Vergine Lauretana, e in modo analogo si comportarono altre associazioni del settore. Finita la I Guerra Mondiale, il Reale Aero Club d’Italia intraprese iniziative per ottenere la proclamazione della Madonna di Loreto quale Patrona degli aeronauti.

Nel 1920 il fenomeno dell’aviazione, rimasto per tempo limitato e riservato ad un numero relativamente piccolo di appassionati, conquistati dall’aspetto ardimentoso del volo umano, aveva conosciuto un grande incremento, specialmente durante il tragico periodo del primo conflitto mondiale. Si attivarono concretamente iniziative per assicurare che questa nuova forma di mobilità avesse un suo celeste patrono.

La devota tradizione lauretana appariva particolarmente adatta, e orientava la scelta verso la Madonna di Loreto. La convinzione di questa miracolosa traslazione “volante” spinse papa Benedetto XV, accogliendo i desideri dei piloti della prima guerra mondiale, a nominare con il Breve Pontificio del 24 marzo 1920, la Beata Vergine di Loreto “Patrona di tutti gli aeronautici”.

La protezione di Maria, pertanto, non si limita al trasporto aereo operato dalle Forze Armate, ma si riferisce ad ogni persona che viaggia e a quanti, nei velivoli stessi o nei servizi di terra, sono responsabili della sicurezza e della tranquillità di coloro che sono trasportati.

Il 12 settembre dello stesso anno ebbe luogo a Loreto una cerimonia religioso-patriottica per la proclamazione della Madonna di Loreto a Patrona. Di lì a poco, il 28 marzo 1923, l’Aeronautica Militare sarebbe stata fondata quale Forza Armata autonoma. Da allora, in tutti i Reparti dell’Aeronautica Militare, si venera la Virgo Lauretana.

Il significato per il personale dell’Aeronautica Militare

La festività della Madonna di Loreto rappresenta un momento di profonda e comune riflessione sul quotidiano impegno umano, sociale e professionale di tutto il personale connesso al volo. Il passato, il presente e il futuro si accomunano agli animi e alle menti in un cammino ideale contrassegnato da riferimenti sicuri quali lo spirito di servizio e il senso del dovere che, nell’arco della storia, hanno consentito al personale di operare con coerenza, motivazione ed onestà di intenti, fornendo al Paese una percezione trasparente e corretta della missione e dell’integrità e forza d’animo necessari per onorarla quotidianamente.

Il 2020 rappresenta per l’Aeronautica Militare, unitamente alle altre Forze Armate, le istituzioni, gli enti e gli appassionati del volo, l’occasione per partecipare a numerose iniziative culturali, religiose e benefiche, nonché un prezioso momento di riflessione sulla serietà che un’attività così complessa come il volo richiede: passione, attenzione e professionalità sono tutti elementi indispensabili affinché la sicurezza del nostro Paese venga sempre garantita.

I valori

“Quello Lauretano è un Santuario mirabile”, ha scritto Papa Giovanni Paolo II. “In esso è inscritta la trentennale esperienza di condivisione, che Gesù fece con Maria e Giuseppe. Attraverso questo mistero umano e divino, nella casa di Nazareth è come inscritta la storia d i tutti gli uomini, poiché ogni uomo è legato ad una ‘casa’, dove nasce, lavora, riposa, incontra gli altri e la storia di ogni uomo, è segnata in modo particolare da una casa: la casa della sua infanzia, dei suoi primi passi nella vita”. La nostra casa Aeronautica, come insegnamento della nostra Patrona, deve essere aperta a tutti, ognuno di noi deve sentirsi attore nella nostra famiglia e partecipare attivamente come promotore dei valori più profondi del nostro agire quotidiano.

– La dedizione, con cui Maria dona sé stessa, pensando al bene del popolo, caratterizza anche gli uomini e le donne dell’Aeronautica Militare: dedizione significa assunzione di responsabilità, mettere in gioco la propria esistenza per custodire quella degli altri. La dedizione diventa anche servizio e aiuto e si può esprimere in mille modi. Noi dell’Aeronautica Militare la decliniamo con i quotidiani voli sanitari e umanitari d’urgenza, con il rapido intervento nelle aree di crisi.

– La prontezza è l’atteggiamento deciso che pervade il “Sì” di Maria alle parole dell’angelo; parole che, in un primo momento, l’avevano lasciata “turbata”. Anche l’azione dell’Aeronautica Militare è caratterizzata dall’intervento pronto che non teme rischi e si fa disponibile a tante emergenze che si delineano. “Voi non temporeggiate dietro valutazioni dettate dai timori e dal pensare alla vostra comodità o incolumità. La prontezza decisa nasce dalla consapevolezza che c’è una necessità da intercettare”.

– La consapevolezza del compito e la responsabilità della nostra missione: la deresponsabilizzazione va combattuta con la forza dell’assunzione di responsabilità, anzitutto nei confronti della vita umana, la cui sacralità non può essere subordinata a incuria o a interessi privati.

– Tante volte i militari dell’Aeronautica Italiana, sono impegnati in aree di crisi per portare alle popolazioni aiuti, difesa, formazione, aprendo la strada a opere di giustizia, solidarietà e fraternità, spesso attraverso il dialogo con culture e religioni diverse: un ambito, questo, che sempre più si scopre necessario alla costruzione della pace.

– Nel corso del XX secolo, il volo umano è diventato un fenomeno mondiale, che coinvolge l’intero globo terrestre in una fitta rete di spostamenti, e si proietta anche nello spazio più lontano, attraverso le imprese astronautiche. Il mondo della mobilità aerea, specialmente negli aeroporti e durante i voli, è diventato un vero e proprio “crocevia umano”, dove persone di differenti nazionalità, culture, religioni entrano in contatto, assumendo i tratti di strumento indispensabile nei vari settori: economia, commercio, ricerca scientifica, politica e diplomazia.

Anche questo ambiente è luogo di testimonianza di valori etici, tutte le volte in cui il suo impiego ha finalità di pace e di progresso, per favorire la collaborazione tra i popoli e per accelerare gli interventi di soccorso in momenti di necessità, sia quando occorre far giungere beni di prima necessità in zone colpite da carestie o da altri disastri naturali, sia quando si deve effettuare un rapido trasporto a persone la cui vita e salute si trovano in grave pericolo. Lo stesso può dirsi nello svolgimento attento e generoso delle proprie funzioni, nella promozione dei valori di giustizia, di pace, di amore, e nella difesa dei diritti, specie dei poveri, dei deboli e dei sofferenti.