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Civitavecchia, razzia di ricci: multe salate per pescatori di frodo in trasferta

2 marzo 2021 | 09:39
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Civitavecchia, razzia di ricci: multe salate per pescatori di frodo in trasferta

Ben 27mila euro di sanzioni per i 4 operatori ittici provenienti dalla Puglia. Avevano anche violato il coprifuoco

Civitavecchia – Il divieto di spostarsi tra regioni per limitare il diffondersi del contagio da Sar-Covid2, quello di circolazione in arco notturno dalle 22 alle 5, e il divieto di effettuare la pesca notturna. Nulla di tutto ciò ha fermato un gruppo di quattro giovani pugliesi, tra i 26 ed i 35 anni che dalla provincia di Barletta-Andria-Trani, si sono spostati sul litorale civitavecchiese per raccogliere i preziosi echinodermi.

Ben 12mila esemplari sono stati staccati l’altra notte dagli scogli della “Frasca”, poco a nord di Civitavecchia e caricati su un furgone che li avrebbe portati in Puglia per essere immessi, privi di qualsivoglia certificazione, nella filiera del mercato ittico locale, se non fossero intervenuti i finanzieri della Stazione Navale di Civitavecchia, impegnati nei controlli di polizia a mare e sul litorale, sotto il coordinamento del Reparto Operativo Aeronavale di Civitavecchia.

Non è servita a nulla l’organizzazione messa in campo dai quattro, infatti mentre due soggetti erano intenti a pescare di frodo i ricci, gli altri due recuperavano le ceste cariche dal mare e fungevano da sentinella segnalando l’arrivo delle forze dell’ordine.

L’intervento dei militari ha consentito di salvare le migliaia di “Echinoidea Leske” da morte certa. Una unità navale del Corpo cooperante con le pattuglie intervenute, ha immediatamente reimmesso in mare gli esemplari sequestrati per evitare gravi danni all’ecosistema locale. Infatti i ricci di mare, appartenenti alla famiglia degli echinodermi, fungono da “biorimediatori naturali”, poiché l’azione di “filtraggio” dell’acqua di mare, aiuta a tenere in equilibrio in modo importante l’ecosistema marittimo, fornendo un servizio eco-friendly a tutti i fruitori del mare.

Ai quattro sono state comminate sanzioni per circa 24mila euro, per aver svolto la pesca di frodo ed in tempo vietato, oltre al sequestro dell’attrezzatura da pesca. Inoltre sono stati elevati ulteriori verbali per aver violato il divieto di spostamento tra regioni per limitare il diffondersi del contagio da Sar-Covid2 e di circolazione in arco notturno, dalle 22 alle 5, per ulteriori 3mila euro.

L’attività di polizia del mare rientra tra i servizi posti in essere dalla Guardia di Finanza per prevenire e reprimere i reati che deturpano l’ambiente, unitamente al contrasto alle attività illecite a danno della salute pubblica.

Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove si formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio.

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