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Gestione Covid a Ponza, D’Amico: “Amministrazione inerte, rischiamo il disastro”

2 marzo 2021 | 14:26
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Gestione Covid a Ponza, D’Amico: “Amministrazione inerte, rischiamo il disastro”

D’Amico: “Siamo di fronte a un Sindaco completamente sordo alla ragione. Per questo, non ci restava che chiedere al Prefetto di valutare la qualità di quanto da noi proposto”

Ponza – Ponza è stata “immune” al Covid per oltre 6 mesi, poi questo nemico invisibile è entrato con prepotenza anche nella vita degli isolani. Una prepotenza che ha preso ancor più forma negli ultimi giorni, come dimostrato dall’ordinanza firmata dal sindaco, Franco Ferraiuolo, con cui si è deciso di chiudere le scuole per 10 giorni (fino al 6 marzo), tornando alla Dad, per scongiurare un incremento dei casi positivi.

Ma, chiudere le scuole non basta. Non secondo il dirigente locale di FdI e candidato a sindaco, Danilo D’Amico, che attacca: “L’amministrazione, sul tema, continua ad essere inerte, per questo ho deciso di scrivere al Prefetto, per segnalare le misure, a nostro avviso insufficienti, intraprese da questa amministrazione. E per segnalare come, le proposte del gruppo siano state, ad oggi, completamente ignorate.”

La situazione sull’isola lunata

Ma come si è riusciti a passare da “Covid-free” a una situazione altamente preoccupante? D’Amico decide di spiegare anche questo, sottolineando al Prefetto: “La diffusione del coronavirusè sicuramente dovuta, in parte, ai comportamenti irresponsabili di alcuni isolani, ancora oggi restii a sottoporre se stessi e i propri figli ai tamponi e alla quarantena cautelativa.”

Non solo. Secondo D’Amico c’è, nel caos generale, un dato ancor più significativo di quanto sia delicata la situazione sull’isola lunata: ovvero l’età media dei casi positivi registrati, che è sotto la media nazionale e che ha dimostrato come, a Ponza, ad essere maggiormente colpiti siano bambini e ragazzi.

“Per questo – sottolinea D’Amico – tra le nostre proposte c’è quella tenere chiuse le scuole per almeno altri 15 giorni (da aggiungere ai 10 già compresi nell’ordinanza).

Invece, non solo le nostre proposte continuano ad essere ignorate da mesi, ma, giorno dopo giorno, vediamo disattendere le più basilari norme anticontagio, con provvedimenti sindacali in merito ridotti ai minimi termini (al momento prevista solo la chiusura delle scuole), nonostante il numero dei contagi (sempre tra giovani) continui a salire.”

D’Amico: “Ecco perché abbiamo scritto al Prefetto”

Ma perché scrivere al Prefetto, però? “Da un anno – spiega D’Amico – sono state presentate in Comune tutte le nostre proposte. Da un anno, quindi, siamo completamente ignorati, da un anno, siamo di fronte a un Sindaco e ad una maggioranza completamente sordi alla ragione, visti gli ultimi accadimenti.

Per questo, per essere quantomeno ascoltati non ci restava che provare a chiedere al Prefetto di valutare la qualità di quanto da noi proposto.”

Le proposte di FdI

Ma, nello specifico, quali sarebbero queste proposte, citate più volte da D’Amico? “Oltre all’allungamento della Dad – spiega – abbiamo chiesto di sospendere tutte le manifestazioni religiose e funzioni religiose al chiuso ed all’aperto almeno per 15 giorni. Allo stesso modo, abbiamo chiesto di sospendere tutte le attività sportive, culturali e ludiche di gruppo per almeno per 15 giorni.”

E ancora: “Abbiamo chiesto che i bar, ristoranti e attività similari, almeno per 15 giorni, provvedano a diminuire i tavoli presenti in modo da avere almeno una distanza di 2 metri l’uno dall’altro e che, nei bar almeno per 15 giorni, il servizio al banco sia solo finalizzato all’asporto, che l’ingresso sia limitato a 2 persone per volta e che i clienti si soffermino all’interno della struttura strettamente per il ritiro della consumazione da asporto o per l’uso dei servizi igienici.”

Infine, spiega D’Amico: “Abbiamo chiesto la chiusura degli uffici comunali al pubblico con accesso solo su appuntamento e la creazione di una cabina di regia per il coordinamento di tutte le forze dell’ordine presenti sull’isola per effettuare in maniera coordinata i dovuti controlli sul territorio.”

“Ci siamo rivolti al Prefetto – sottolinea D’Amico – perché confidiamo che aiuti Ponza a non soccombere causa l’inattività del Sindaco. La popolazione tutta è terrorizzata e teme, ancor di più, per l’imminente arrivo della stagione turistica, nostra unica fonte di guadagno e senza la quale la nostra intera economia sarebbe in ginocchio.”

Tra stagione turistica e vaccini, D’Amico: “Si faccia come per le isole greche”

In questa situazione delicata e resa ancor più turbolenta da tutte le incognite legate alla stagione estiva, abbiamo chiesto, infine, a D’Amico cosa ne pensasse della notizia degli ultimi giorni: lo “sbarco”, sulle isole pontine, delle prime dosi di vaccino.

“Il problema – ha sottolineato D’Amico – non è il tempismo. In merito, lo sappiamo, ci sono difficoltà ovunque. Anzi, personalmente, ringrazio la Guardia di Finanza (che ha consegnato le dosi). Il punto, casomai, è il numero di vaccini disponibili.

Salvare la stagione turistica – conclude – è indispensabile per la nostra economia. Per questo, credo che dovremmo muoverci sulla scia delle isole greche, dove viene vaccinata tutta la popolazione. De facto rischiamo il disastro, specie se il Sindaco si ostina a perpetrare le misure dell’estate scorsa, come le sentinelle del mare.”

Insomma, stando a D’Amico, il destino degli isolani sembrerebbe tutto in mano al prefetto Falco. Evitare che Ponza diventi zona rossa, evitare che la stagione turistica vada in fumo, evitare che l’economia isolana coli definitivamente a picco…

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