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Ardea, degrado nel parco di via Reno: l’Associazione Nuova California risponde alle accuse

4 marzo 2021 | 16:56
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Ardea, degrado nel parco di via Reno: l’Associazione Nuova California risponde alle accuse

Associazione Nuova California: “Leggere che abbiamo riconsegnato il parco in condizioni pessime è una falsità in quanto non ci era permesso di entrare per pulirlo”

Ardea – “Il Parco di via Reno era chiuso da anni”, con queste parole l’Associazione Nuova California 2004 O.d.v si difende dalle recenti dichiarazioni del centro Hygge Asdc che da mesi sta lavorando per riqualificare il parco dell’Unità d’Italia su via Reno (leggi qui).

L’Associazione ha dichiarato di aver trovato il parco in stato di degrado, un commento che non è piaciuto a Piero D’Angeli, Presidente Comitato di Quartiere di Nuova California, che ha avuto in gestione il parco per otto anni.

“Come Associazione Nuova California 2004 O.d.v. – si legge nella nota stampa – che ha avuto il parco di via Reno (parco dell’Unità D’Italia) in gestione per otto anni ci sembra giusto rispondere alle accuse che ci sono state mosse dal centro Hygge asdc nella persona di Jlenia D’Andrea: cercheremo di andare con ordine e rispondere alle sue accuse infondate perché credo sia giusto che i cittadini sappiano come realmente sono andate le cose”.

“Quel parco lo abbiamo visto crescere – prosegue l’Associazione Nuova California -, lo abbiamo difeso, abbiamo fatto in modo che fosse realizzata una recinzione per delimitarla e cercare di non far diventare quel pezzo di terra un ricettacolo di immondizia e deiezioni a cielo aperto, abbiamo partecipato insieme all’amministrazione Eufemi e poi quella con Di Fiori a diversi progetti, che hanno permesso al parco di essere ristrutturato due volte ed essere dotato di giochi a norma Cee e tappeto erboso, panchine, alberi, ecc”.

“Non ultima la recente installazione di giochi inclusivi e tappeto gommato: come molti sanno, è l’unico parco inclusivo nel territorio di Ardea. Il parco negli anni è stato oggetto di continui episodi di danneggiamento, sono stati sottratti al suo interno gli orologi per annaffiare il prato e tutti gli irrigatori; per quanto riguarda l’irrigazione del parco, facciamo presente che non veniva usata l’acqua potabile direttamente dal rubinetto di entrata, ma da una cisterna sotterranea con acqua ‘riciclata’ che si disperdeva dopo l’uso della fontanella, cosa che speriamo accada anche adesso, perché è assolutamente vietato annaffiare i giardini con acqua potabile.

Purtroppo il parco non è dotato di un proprio pozzo, negli anni hanno distrutto panchine, sedie, panche che avevamo acquistato con l’aiuto dei cittadini, hanno vandalizzato diversi giochi che prontamente sono stati sostituiti sempre con l’aiuto di sponsor locali, e soprattutto avevano i requisiti di legge per essere installati in un parco pubblico, abbiamo aperto e chiuso e curato il parco senza mai chiedere un centesimo all’amministrazione comunalené tantomeno ai cittadini, abbiamo cercato di essere presenti sempre, abbiamo organizzato serate danzanti, diverse feste di compleanno, la famosa estate al parco, abbiamo fatto esibire diverse scuole di danza del territorio, tutto questo solo per permettere ai cittadini di poter godere di uno spazio libero in un posto che non ha molto da offrire, tutto questo lo abbiamo fatto fino all’avvento dell’amministrazione attualmente in carica.

Abbiamo presentato diversi progetti a questa amministrazione per riqualificare il parco a costo zero, solo con gli aiuti degli sponsor locali, ma ogni nostra iniziativa è stata sempre bocciata, due anni e mezzo fa dopo l’ennesimo danneggiamento notturno e i gravi pericoli all’interno, il Sindaco Mario Savarese, con una ordinanza ha chiuso il parco ed è rimasto chiuso nonostante le nostre continue richieste di poterlo riaprire e mettere a posto e restituirlo alla città per più di due anni, fino alla sua nuova assegnazione mediante bando pubblico.

Leggere che abbiamo riconsegnato il parco in condizioni pessime è solo una falsità in quanto non ci era permesso di poter entrare per pulirlo, ci ha inoltre accusato in un post pubblico sulla sua pagina Facebook di aver portato via la madonnina che era al suo interno, anche questo assolutamente falso, perché le autorità competenti sanno benissimo come sono andate le cose e che noi siamo estranei a qualsiasi tipo di coinvolgimento; è stato scritto che i giochi che sono stati buttati ( erano stati donati dalla provincia di Roma) erano malandati e pieni di rovi e nidi di vespe.

L’unico gioco rotto, era lo scivolo sarebbe bastato cambiare quello, avevamo già un preventivo dalla ditta costruttrice per ricomprarlo se fosse stato assegnato a noi, purtroppo le sterpaglie sono dovute a una chiusura di due anni non dipesa da una nostra volontà. Abbiamo partecipato come associazione al bando rispettando i nostri limiti economici senza fare progetti faraonici, che non avremmo avuto la possibilità di realizzare.

Ci auspichiamo che il parco venga presto restituito alla città, perché i bambini hanno un assoluto bisogno di tornare a vivere un luogo dove potersi incontrare e giocare insieme, specialmente dopo che la pandemia sta coinvolto il mondo intero”, conclude l’Associazione.

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