Roma, abitazioni come depositi di droga: 170 chili tra hashish, marijuana e cocaina

9 marzo 2021 | 12:27
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Roma, abitazioni come depositi di droga: 170 chili tra hashish, marijuana e cocaina
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Roma, abitazioni come depositi di droga: 170 chili tra hashish, marijuana e cocaina
Roma, abitazioni come depositi di droga: 170 chili tra hashish, marijuana e cocaina

Arrestato un 32enne per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente

Roma – Nel corso di mirati servizi predisposti per la prevenzione ed il contrasto dei reati in genere, personale dei “Falchi” della Sesta Sezione “Contrasto al Crimine diffuso” della Squadra Mobile della Questura di Roma ha tratto in arresto un 32enne albanese ed ha sequestrato un ingentissimo quantitativo di sostanza stupefacente pari a oltre 170 chili tra marijuana, hashish e cocaina.

Nell’ambito di specifica attività di polizia giudiziaria gli uomini della Squadra Mobile di Roma hanno acquisito elementi indiziari nei confronti di alcuni soggetti stranieri dediti al traffico di sostanza stupefacente in zona Ostia.

In particolare, a seguito di alcuni servizi di osservazione e pedinamento, è stato notato un soggetto di nazionalità albanese che si muoveva sempre a bordo di autovetture risultate a noleggio, incontrando pregiudicati del posto.

Il particolare dell’auto a noleggio ha destato sospetti negli operatori essendo queste molto spesso coinvolte in traffici illeciti, poiché difficilmente riconducibili ai reali utilizzatori.

Dopo alcuni giorni di osservazione i poliziotti hanno compreso che il soggetto monitorato, successivamente identificato, un 32enne incensurato, frequentava con sospetta ricorrenza alcune abitazioni, nonostante la sua residenza fosse in altro Comune in provincia di Roma.

Ciò ha portato alla convinzione che tali luoghi potessero essere destinati alla custodia di narcotici.

Al fine di meglio generalizzare la persona, la stessa è stata sottoposta a controllo, dopo essere stata vista uscire da una delle abitazioni osservate: occultato al di sotto del sedile lato passeggero dell’autovettura in suo uso vi era 1 chilo circa di sostanza stupefacente tipo hashish e qualche dose di sostanza stupefacente tipo cocaina.

Verificata l’ipotesi investigativa gli uomini della VI Sezione della Squadra Mobile si sono portati agli indirizzi monitorati durante le precedenti fasi di pedinamento: effettivamente nella prima abitazione sono stati rinvenuti 110 chili di hashish, suddivisi in diverse centinaia di panetti ancora da imballare ed etichettare, numerose buste contenenti marijuana per un peso superiore ai 40 chili, alcuni frammenti di sostanza tipo cocaina, ancora da porzionare, pari a 1,1 chili.

Nell’abitazione, adibita a vera e propria base di stoccaggio dello stupefacente, è stato rinvenuto, altresì, una macchina per il sottovuoto, bilance di precisione e numerosi adesivi colorati da utilizzare per l’etichettatura dello stupefacente.

Nell’appartamento sono stati recuperati, inoltre, numerosissimi bollini olografici e bustine utilizzate per contenere la cosiddetta marijuana light.
Quest’ultimo ritrovamento ha fatto supporre negli operatori l’idea investigativa che il narcotico fosse trasportato, una volta confezionato, in tutta sicurezza all’interno di bustine apparentemente legali, al fine di eludere eventuali controlli da parte delle Forze dell’Ordine.

Grazie al rinvenimento di un secondo mazzo di chiavi in possesso del 32enne albanese i poliziotti hanno eseguito un‘ulteriore perquisizione all’interno della seconda abitazione monitorata nei giorni precedenti: all’interno sono stati trovati e sottoposti a sequestro ulteriori 15 chili di marijuana.

A fronte dell’ingente quantitativo di stupefacente rinvenuto, corrispondente a oltre 170 kg di droga di diversa natura e tipologia, il 32enne è stato arrestato per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente e condotto presso la Casa Circondariale di Velletri a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove si formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio.

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