Alitalia, Montino: “Quarto consiglio straordinario per sollecitare una soluzione definitiva”

12 marzo 2021 | 18:56
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Alitalia, Montino: “Quarto consiglio straordinario per sollecitare una soluzione definitiva”

“Dobbiamo essere chiari e tentare di riprendere in mano una situazione incancrenita che dobbiamo portare a soluzione”.

Fiumicino – “Mi fa piacere che molti rappresentanti parlamentari, regionali e sindacali abbiano accettato l’invito della Presidente del Consiglio comunale Alessandra Vona a partecipare al quarto Consiglio comunale straordinario che organizziamo sulla situazione di Alitalia. Ringrazio, tra gli altri, il sottosegretario all’Economia Durigon, l’europarlamentare Donato, i senatori Lupo, De Vecchis e Cirinnà, il deputato Fassina, l’assessore regionale Di Berardino, i consiglieri regionali Califano e Minnucci, tutti i rappresentanti sindacali, gli assessori e i consiglieri comunali di maggioranza e di opposizione intervenuti. Mi fa meno piacere non avere avuto la possibilità di un confronto con il Commissario Leogrande e con l’ad di Ita, che avevano assicurato la partecipazione, ma che hanno detto di essere impegnati su un’emergenza”. Lo dichiara il sindaco di Fiumicino Esterino Montino.

“Sarebbe stato importante – prosegue – conoscere quali fossero i programmi delle due aziende, sapere il lavoro fatto, i risultati di questi mesi e soprattutto quale sia l’impostazione, al di là delle notizie lette sulla stampa. Come Amministrazione insistiamo a promuovere iniziative come questa perché siamo interessati direttamente al futuro di Alitalia. Non deve sfuggire che la compagnia di bandiera e l’aeroporto sono nel nostro Comune e che la ricaduta su questo territorio investe 20 mila persone, la maggior parte delle quali risiede qui. Se succedesse lo stesso terremoto del 2008, sarebbe grave la ricaduta sulla tenuta sociale della nostra città. Ecco perché insistiamo, testardamente. Non abbiamo il potere di prendere decisioni, ma possiamo sollecitare e rendere sensibili tutti gli interlocutori per arrivare ad una soluzione del problema”.

“Vedo ancora un quadro fosco – afferma il sindaco – e questo è condiviso da tutte le forze politiche, di maggioranza e opposizione, perché le voci e la mancata interlocuzione istituzionale non ci permettono di avere chiarezza. Ho chiesto un incontro non solo ai ministri attuali, ma anche a quelli degli scorsi governi. E visto che la vertenza non arriva a soluzione l’interlocuzione dovrebbe essere continua: se facessimo squadra, raggiungeremmo un risultato migliore. Vedo, in modo palese, la diversità di trattamento, di pensiero e di impegno verso la nostra compagnia rispetto alle altre compagnie europee. Se la Germania mette a disposizione di Lufthansa 9 miliardi nessuno, compresa l’Europa, solleva un singolo dubbio. Se la Francia mette a disposizione 7 miliardi per la propria compagnia, nessuno mette bocca. Noi, con la nostra piccola azienda, riceviamo solo 350 milioni per il mancato guadagno per l’emergenza e questo diventa uno scandalo”.

“Il punto determinante – spiega il sindaco – è capire e interrogarci su una questione di fondo: questo nostro Paese deve avere una compagnia, con la C maiuscola, non una sorta di residuo dopo le varie ristrutturazioni. La deve avere sotto l’aspetto strategico del Paese, anche per un tentativo di ripartenza della nostra economia. Senza compagnia, ma con vettori di altri, dove finirebbero i flussi turistici mondiali che si muoveranno quando la pandemia sarà finita? Noi dobbiamo rovesciare questo stato di inerzia e questo dramma infinito tra privato e pubblico”.

“Noi arriviamo da un’esperienza privata – aggiunge – durata 10 anni che ha avuto costi sociali e finanziari altissimi, i più alti che abbiamo dovuto affrontare, sia per la ristrutturazione, sia durante la gestione del privato. Qui si tratta di essere realisti e avere di fronte un’azienda con delle possibilità grazie alle quali fare una politica industriale. Significa fare un progetto, avere un quadro di riferimento industriale certo, con persone che fanno questo lavoro. Perché se mettiamo solo liquidatori e fallimentaristi, non andiamo da nessuna parte: Alitalia fallisce. È necessario capire il lavoro fatto in questi anni, capire dove siamo arrivati in termini di razionalizzazione dell’azienda e capire dove dobbiamo puntare. L’Europa ha fatto 108 osservazioni sul piano industriale, alcune blande, alcune superabili. Ma alcune sono abbastanza toste: la discontinuità, la richiesta di un’asta pubblica sul mercato, non utilizzare più i segni distintivi della compagnia. Nel 2020 il Parlamento aveva già dato un’indicazione sulla trattativa privata tra Alitalia e Ita per fare un passaggio diretto. Poi il Parlamento ha messo 3 miliardi a disposizione di Ita, ma non è andato avanti perché è cominciato questo dramma del rapporto con l’Europa che gli altri chiudono nel giro di poche settimane mentre noi ci blocchiamo”.

“Adesso c’è Draghi, considerato un salvatore dell’Italia, le cui prime mosse – conclude Montino – sono peggiori di quelle di prima. Dobbiamo essere chiari e tentare di riprendere in mano una situazione incancrenita che dobbiamo portare a soluzione. Le altre compagnie si stanno ristrutturando, con aiuti finanziari consistenti dati dai loro governi che gli permette di inventarsi ristrutturazioni molto efficaci. L’idea di un piano industriale che tagli il 50% dell’azienda, arrivare a 40 aerei su 115 esistenti, che già sono poca cosa rispetto al mercato internazionale, è un modo per andare verso la liquidazione. O si fa un piano che abbia una prospettiva o si va verso la chiusura. Con il Consiglio comunale straordinario di oggi abbiamo voluto rimettere all’ordine del giorno una discussione che va portata a termine”.

MAGGIORANZA: “RILANCIO DI ALITALIA E CENTRALITA’ DELL’HUB DI FIUMICINO”

Alitalia e l’aeroporto Leonardo da Vinci sono due realtà fondamentali, non solo per la nostra città, ma per l’intero Paese. Per questo è stato fondamentale il consiglio straordinario di oggi con il coinvolgimento di ministri, parlamentari, consiglieri e assessori regionali e sindacati”. Lo dichiarano le consigliere e i consiglieri della maggioranza in Consiglio comunale.

“La compagnia di bandiera rappresenta un pezzo strategico nel settore dei trasporti del Paese – aggiungono i consiglieri e le consigliere – soprattutto per il turismo, asset fondamentale per l’economia italiana. In questo momento l’azienda conta circa 10.800 dipendenti e circa 40.000 sono i lavoratori dell’indotto, di cui il 10% risiede a Fiumicino. La riduzione drastica del personale prevista dal piano industriale di Ita, la newco costituita dal Governo, ci preoccupa moltissimo. Come ci preoccupa la riduzione della compagnia di bandiera in un vettore focalizzato solo su rotte di medio e corto raggio, mentre tutti i grandi paesi europei godono di aziende di tutt’altra caratura. La richiesta di “discontinuità” fatta dall’Europa, si sta rivelando una trappola mortale alla quale, in quanto rappresentanti delle cittadine e dei cittadini, non possiamo assistere inermi”.

“Nella mozione unitaria – spiegano – impegniamo il sindaco e la giunta a farsi portavoce presso la Presidenza del Consiglio perché si rilanci Alitalia in quanto compagnia di bandiera e l’hub di Fiumicino come nodo centrale. Per fare questo, nell’interesse del sistema produttivo del Paese, devono essere intraprese iniziative per far in modo che non si disperda né si svenda il patrimonio nazionale che il valore economico e gli asset in questione rappresentano in termini di tenuta del tessuto socio-economico che coinvolge migliaia di lavoratrici e lavoratori e le loro famiglie. Iniziative, in sostanza, che consolidino la procedura della nazionalizzazione di Alitalia”.

“Abbiamo affermato con forza la contrarietà alla vendita degli asset, al frazionamento del perimetro aziendale e a quella che viene definita “spezzatino” perché comporterebbe la perdita nonché la svendita del patrimonio collettivo che Alitalia rappresenta – proseguono dalla maggioranza -. Chiediamo al governo, per voce del sindaco che si promuova il progetto di rilancio e di ristrutturazione della compagnia attraverso il ricorso ad aziende dello Stato e attraverso la ricerca di partner nel trasporto aereo che garantiscano la tutela dei posti di lavoro di tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori”.

“E’ fondamentale, inoltre, che venga riconosciuto il “Tavolo Permanente sul Lavoro” del Comune di Fiumicino come strumento di studio e analisi dell’incidenza occupazionale conseguente alla gestione della crisi – sottolineano -, che ha anche conseguenze sugli altri comparti economici e sull’indotto di Alitalia che ricade per buona parte sul territorio di Fiumicino. Il Tavolo deve, inoltre, avere un ruolo di collegamento tra il Comune e le altre istituzioni di livello superiore per programmare e promuovere dei percorsi virtuosi di reinserimento lavorativo per le persone che dovessero, eventualmente, essere ritenute in esubero. Una possibilità che auspichiamo non si verifichi”.

Questa amministrazione è stata da sempre parte attiva nella crisi di Alitalia, non solo tramite consigli straordinari, ma addirittura presentando un piano per il rilancio dell’azienda e puntando sulla nazionalizzazione come soluzione – concludono – e il consiglio straordinario di oggi, la sua grande partecipazione, per la quale ringraziamo la presidente e il suo staff, ne sono la prova. Non c’è più tempo: è ora di azioni forti e radicali, per il bene dell’azienda, delle lavoratrici e dei lavoratori, della nostra Città e dell’economia del Paese intero”.