L'intervento

Minori disabili, Garlatti: “Ecco le misure messe in atto durante la pandemia”

14 marzo 2021 | 09:00
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Minori disabili, Garlatti: “Ecco le misure messe in atto durante la pandemia”

Le richieste al Governo per i minorenni presentate dall’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza

Infanzia e Adolescenza – “Inserire nel Recovery Plan il rafforzamento della neuropsichiatria e la realizzazione di parchi gioco inclusivi. Rimediare alle esclusioni prodotte dalla Dad e istituire una banca dati sulla disabilità. La pandemia ha avuto un impatto pesante sul benessere psichico dei minorenni e tra questi, in particolare, quelli con disabilità. Sempre nel Recovery Plan dovrebbero trovare posto anche gli stanziamenti per realizzare in maniera omogenea nella penisola spazi per il gioco e lo sport inclusivi per minorenni con disabilità, realizzando tra l’altro una proposta già formulata dall’Autorità garante”.

Carla Garlatti, Garante nazionale per l’infanzia e l’adolescenza, riassume così le richieste al Governo per i minorenni presentate in un incontro con il Ministro per le disabilità Erika Stefani. “La Dad poi, stando a quanto ci dicono gli studi, – aggiunge l’Autorità Garante –  ha lasciato indietro un alunno con disabilità su quattro, vale a dire il 23%, con maggiori tassi di esclusione nelle regioni del Sud. Se è vero che agli studenti disabili è stato consentito di frequentare le lezioni in classe, le scuole andrebbero sollecitate a farlo e soprattutto a perseguire l’obiettivo della socializzazione e dell’inclusione. Andrebbe assicurata la presenza in classe e la partecipazione di un gruppo di compagni”.

La Garante nazionale ha inoltre chiesto che l’Autorità sia inserita come invitato permanente nell’Osservatorio nazionale sulla condizione delle persone con disabilità, una partecipazione ad oggi non prevista. Infine, Garlatti ha rinnovato l’esigenza che il Parlamento vari una legge per l’istituzione di una banca dati dei bambini e dei ragazzi con disabilità, valorizzando un progetto dell’Istat. “Questo strumento avrebbe un impatto diretto – sottolinea Garlatti – sia sulle politiche scolastiche, sia sulla programmazione di politiche sociosanitarie, educative e assistenziali nei singoli territori”.
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