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Formia, assolto 62enne accusato di violenza sessuale e privata

17 marzo 2021 | 13:55
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Formia, assolto 62enne accusato di violenza sessuale e privata

Nel 2015, secondo l’accusa, l’uomo avrebbe tentato di abusare della figlia della sua nuova compagna

Formia – Era l’agosto del 2015, quando, V.C, un uomo originario di Formia, venne accusato dalla figlia (originaria di Santi Cosma e Damiano) della sua nuova compagna di averla palpeggiata prima e poi di aver tentato di abusare di lei.

Ma, nonostante le gravi accuse (violenza sessuale e privata), ieri, il 62enne, è stato assolto con formula piena dal Tribunale collegiale di Cassino. Il motivo? Il fatto non sussiste.

La presunta violenza

Ma quali fatti, esattamente, non sussisterebbero? Cosa sarebbe successo, precisamente, quel giorno? All’epoca, la ragazza dichiarò ai Carabinieri che, in quel giorno d’estate del 2015, il compagno della madre la palpeggiò prima in diverse parti del corpo, per poi chiederle di avere un rapporto sessuale con lei.

Nello stesso racconto, la ragazza affermò di essersi rifiutata, nonostante le minacce verbali rivoltele dall’uomo. Minacce che avevano l’obiettivo di indurla al silenzio, di spingerla a non parlare e, soprattutto, a non denunciare l’accaduto.

Un racconto questo, che, paradossalmente, si è dimostrato la miglior difesa per l’accusato. In primo luogo, perché cristallizzato dall’incidente probatorio del 2016 e, quindi, non ritrattabile.

L’assoluzione

Ma a spiegare il perché proprio quel racconto sia diventato la “prova regina” è l’avvocato della difesa, Pasquale di Gabriele. “Sulla base di quanto dichiarato dalla ragazza, il pubblico ministero, dottor Alfredo Mattei, aveva avanzato una richiesta di 5 anni di reclusione per aver palpeggiato e per aver tentato l’abuso della giovane.

Da parte nostra, invece, siamo riusciti a smontare il castello accusatorio – prosegue Di Gabriele – dimostrando che nel racconto della giovane vi erano diverse incongruenze e contraddizioni.

Incongruenze e contraddizioni che, sommate all’assenza di elementi a riscontro del racconto e all’insufficienza dei fatti – conclude Di Gabriele – ci hanno permesso di chiedere e ottenere l’assoluzione dell’imputato.”

L’uomo, infatti, è stato assolto davanti al Tribunale collegiale di Cassino (collegio composto dal presidente Perna e dai giudici Tavolieri e Di Fonzo) per assenza di elementi a riscontro del racconto e per insufficienza dei fatti.

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