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Zona rossa, estetiste e parrucchiere di Latina: “Potrebbe essere il colpo di grazia”

17 marzo 2021 | 17:48
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Zona rossa, estetiste e parrucchiere di Latina: “Potrebbe essere il colpo di grazia”

Il presidente del Sindacato Bellezza e Benessere Confcommercio Lazio Sud chiede aiuto alle istituzioni

Latina – Il Sindacato Bellezza e Benessere di Confcommercio Lazio Sud, di fronte alle ultime restrizioni legate al passaggio in Zona Rossa della Regione Lazio, evidenzia, la gravissima situazione che il settore sta attraversando e l’urgenza di interventi economici di sostegno per le imprese del settore.

“Siamo stati tra gli ultimi a riaprire dopo il primo lockdown dello scorso anno – ha dichiarato Elena Nardone, Presidente del Sindacato Bellezza e Benessere Confcommercio Lazio Sud -, abbiamo condiviso con le Istituzioni precisi protocolli igienico-sanitari per il riavvio delle attività, abbiamo responsabilmente riorganizzato i modi e i tempi di lavoro nelle nostre strutture, sopportando pesanti impatti economici.

A Natale abbiamo subito restrizioni ‘a singhiozzo’ che – ha continuato Nardone – hanno messo in condizioni di disparità parrucchieri ed estetisti, permettendo aperture differenziate, ma, soprattutto, abbiamo avuto, anche nei periodi di Zona Arancione e Gialla, una notevole contrazione del lavoro. Tra l’aumento della diffusione del virus e la paura dei clienti, le nostre imprese hanno perso molto del loro volume di affari, nonostante gli investimenti fatti per garantire la sicurezza di dipendenti e clientela, in attività delicate come le nostre.

Abbiamo cercato, con sforzi economici personali, di sostenere la nostra attività, per non chiudere e, in particolare, per non creare ulteriore disoccupazione; una disoccupazione, soprattutto, femminile, in un momento in cui i dati generali sull’occupazione delle donne sono drammatici. E, mentre le nostre imprese assumevano comportamenti responsabili a 360 gradi, l’abusivismo cresceva, tra l’indifferenza di troppi.

In questa ulteriore battuta di arresto purtroppo non siamo considerati tra le attività essenziali, senza che sia stata valutata l’evoluzione del nostro lavoro, nel sentiero della cura delle persone; molte colleghe e colleghi non vedono più una possibilità di ripresa e stanno pensando di non riaprire. Il Sindacato non li sta lasciando, e non li lascerà soli, attraverso una consulenza mirata, supporto al credito e assistenza nella presentazione di domande per le varie forme di ristoro. Ma non basta. E’ necessario un occhio di riguardo per il nostro settore – ha evidenziato il Presidente del Sindacato -, da parte delle Istituzioni, sia nella lotta all’abusivismo sia per la messa in campo di risarcimenti/ristori mirati e di finanziamenti ad hoc non onerosi”.

Facciamo appello alle Istituzioni perché – ha concluso Nardone – ci sostengano, ricordando a tutti che siamo un elemento importante del tessuto socio-economico delle città ma anche e, soprattutto, della cura e del benessere delle persone”.

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