Roma, finiscono sul web documenti militari della II Guerra Mondiale

18 marzo 2021 | 09:02
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Roma, finiscono sul web documenti militari della II Guerra Mondiale

Gli atti relativi alla Campagna in Africa verranno consegnati oggi al Direttore dell’Archivio dell’Ufficio Storico dello Stato Maggiore Esercito

Roma – Documentazione relativa alla Campagna del Nord – Africa, in particolare dell’Assedio di Tobruk, sarà consegnata dal Comandante del Nucleo per la Tutela del Patrimonio Culturale di Napoli, Maggiore Giampaolo Brasili, al Direttore dell’Archivio dell’Ufficio Storico dello Stato Maggiore Esercito, Tenente Colonnello Emilio Tirone.

La consegna avverrà oggi, 18 marzo 2021, alle 10 e 30 nella sede dell’Ufficio Storico di Roma, alla presenza del Colonnello Fabrizio Giardini, Capo Ufficio Storico dello SME.

Nell’ambito delle specifiche attività demandate al Nucleo TPC di Napoli, i militari del Reparto specializzato dell’Arma dei Carabinieri, nel monitorare la vendita online di documenti di interesse storico-artistico, hanno individuato, su un sito di e-commerce, della documentazione militare, persino con la classificazione “Segreto”, riguardante in gran parte le “Operazioni militari in Libia (Tobruk) 1941”, posta in vendita da un collezionista del settore, al quale è stata poi sequestrata, come disposto dalla Procura della Repubblica di Reggio Emilia.

Al fine di individuarne l’effettiva provenienza, la documentazione è stata posta in visione allo Stato Maggiore dell’Esercito – Ufficio Generale Promozione Pubblicistica e Storia – Ufficio Storico di Roma, che ha attestato che gli atti rinvenuti erano parte integrante di un nucleo specifico dell’Archivio del Comando del XXI Corpo d’Armata.

La consegna odierna avvalora l’importanza della collaborazione fra l’Arma dei Carabinieri e l’Esercito Italiano, che ha permesso l’individuazione dell’importante testimonianza storica nonostante tale documentazione, che attesta il valore delle Forze Armate italiane nella Seconda Guerra Mondiale e, in questo caso, nella campagna del Nord Africa, non fosse mai stata inserita nella “Banca Dati dei beni culturali illecitamente sottratti”, il più grande database di opere d’arte rubate al mondo gestito dal Comando per la Tutela del Patrimonio Culturale.

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