Il Caso

Il grido d’allarme di un barbiere di Fiumicino: “Lo Stato ci aiuti o non ce la faremo”

21 marzo 2021 | 10:39
Share0
Il grido d’allarme di un barbiere di Fiumicino: “Lo Stato ci aiuti o non ce la faremo”

Lo sfogo di Emiliano: “Lo Stato, che quando c’è da pagare le tasse o altro si fa avanti, ora che serve un aiuto al popolo italiano, dov’è?”

Fiumicino – “Sono un commerciante di Fiumicino con tre negozi di barbiere: il primo fu aperto da mio padre Aldo nel 1960 e poi io, con il tempo, sono riuscito a crescere e ad aprire altri due negozi. Ma oggi come oggi, vista la situazione e lo Stato che non ci aiuta, è difficile andare avanti“. E’ lo sfogo di Emiliano, cittadino e commerciante di Fiumicino.

“Nonostante le chiusure – spiega Emiliano a ilfaroonline.it -, gli affitti, le bollette e le tasse vanno regolarmente pagate ma, non avendo entrate, il tutto rimane molto difficile. L’ultimo negozio l’ho aperto a febbraio 2020, e dopo un mese l’ho dovuto chiudere a causa del Covid: avevo investito 30mila euro per i lavori e, essendo una nuova attività senza reddito, non ho percepito nulla dallo Stato”.

“Poi abbiamo riaperto adeguandoci alle norme imposte dallo Stato: distanze, mascherine, igienizzante, appuntamenti, ma il lavoro è inevitabilmente calato. La gente è in crisi: c’è chi ha perso il lavoro, chi è in cassa integrazione e, giustamente, se prima venivano tutte le settimane dal barbiere, ora vengono una volta al mese. Ma lo Stato, che quando c’è da pagare le tasse o altro si fa avanti, ora che serve un aiuto al popolo italiano, dov’è?“, conclude Emiliano.
Il Faro online – Clicca qui per leggere tutte le notizie di Fiumicino
Clicca qui per iscriverti al canale Telegram, solo notizie di Fiumicino