Papa Francesco: “Basta sprechi e mercificazioni: l’acqua potabile sia per tutti”

22 marzo 2021 | 18:12
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“Questa risorsa non è stata curata con la dedizione e l’attenzione che merita. Sprecarla, disdegnarla o contaminarla è stato un errore che continua a ripetersi anche oggi”

Città del Vaticano – “Per garantire un accesso equo all’acqua è di vitale urgenza agire senza indugio, per finirla una volta per tutte con i suoi sprechi, mercificazioni e contaminazioni. È più necessaria che mai la collaborazione tra Stati, tra settore pubblico e privato, nonché la moltiplicazione delle iniziative da parte degli organismi intergovernativi”.

Lo dice, a nome del Papa, il cardinale Segretario di Stato, Pietro Parolin, in un videomessaggio per la Giornata Mondiale dell’Acqua. “È altrettanto urgente una copertura giuridica vincolante, un appoggio sistematico ed efficace affinché a tutte le aree del pianeta arrivi, in quantità e qualità, l’acqua potabile”, aggiunge.

Il videomessaggio, in lingua spagnola, è stato inviato dal porporato, a nome del Pontefice, al direttore generale della Fao, Qu Dongyu, al direttore generale dell’Unesco, signora Audrey Azoulay, e ai partecipanti all’evento virtuale che si svolge in occasione della Giornata Mondiale dell’Acqua 2021, sul tema “Dare valore all’acqua”.

“Affrettiamoci dunque a dare da bere agli assetati. Correggiamo i nostri stili di vita, in modo che non sprechino o inquinino”, dice Parolin. “Questa risorsa – sottolinea il porporato – non è stata curata con la dedizione e l’attenzione che merita. Sprecarla, disdegnarla o contaminarla è stato un errore che continua a ripetersi anche oggi”.

Inoltre, “nello stesso 21/o secolo, nell’era del progresso e delle conquiste tecnologiche, l’accesso all’acqua potabile e sicura non è disponibile per tutti”. A questa “triste realtà” si aggiungono oggi “gli effetti nocivi del cambiamento climatico: inondazioni, siccità, aumento delle temperature, variabilità improvvisa e imprevedibile delle precipitazioni, disgelo, diminuzione delle correnti fluviali o esaurimento delle acque sotterranee”. “Tutti questi fenomeni – osserva Parolin – danneggiano e riducono la qualità dell’acqua e, di conseguenza, impediscono una vita serena e feconda”.

“A questo stato di cose – prosegue – contribuisce anche la diffusione della cultura dello scarto e la globalizzazione dell’indifferenza, che porta l’uomo a sentirsi autorizzato a depredare ed esaurire il creato. Senza dimenticare l’attuale crisi sanitaria, che ha accentuato le disuguaglianze sociali ed economiche esistenti, evidenziando i danni causati dall’assenza o inefficienza dei servizi idrici tra i più bisognosi”.

“Pensando a quanti oggi mancano di un bene tanto sostanziale come l’acqua – dice ancora Parolin -, così come alle generazioni che ci succederanno, invito tutti a lavorare per porre fine alla contaminazione di mari e fiumi, correnti sotterranee e sorgenti, attraverso un’opera educativa che promuova il cambiamento dei nostri stili di vita. la ricerca della bontà, verità, bellezza e la comunione con gli altri uomini per il bene comune”.

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