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Itri e Gaeta “litigano” sulle ceneri dei defunti

24 marzo 2021 | 16:43
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Itri e Gaeta “litigano” sulle ceneri dei defunti

Se il progetto dovesse andare in porto, il “giardino della cremazione” sorgerebbe a Sant’Angelo, una terra di confine tra i comuni di Itri, Formia e Gaeta

Gaeta – Il comportamento dell’amministrazione gaetana e del sindaco Cosmo Mitrano è stato “bocciato” dalla vicina amministrazione itrana, guidata dal sindaco Antonio Fargiorgio, che, tramite un consiglio comunale ad hoc è tornato a parlare del progetto del “giardino della cremazione”.

Il no di Fargiorgio

Ma perché l’amministrazione Fargiorgio si è scagliata contro quella di Mitrano? Perché, se il progetto dovesse andare in porto (lo scorso novembre c’è stata l’approvazione del piano preliminare), tale giardino sorgerebbe a Sant’Angelo, una terra di confine tra i comuni di Itri, Formia e Gaeta.

Ed è proprio in merito all’ubicazione che, il comune itrano, è intervenuto, prima tramite l’approvazione di una mozione proposta dai consiglieri di minoranza (proposta dai consiglieri Maggiarra, Agresti, Cece, Palazzo e Iudicone) e poi tramite le parole dello stesso Primo cittadino, che ha dichiarato, senza mezzi termini, il suo “no” al progetto, facendo sapere di essere in contatto sia con la Provincia di Latina (che, secondo il Municipio di Gaeta, aveva dato il silenzio assenso sull’autorizzazione all’emissione in atmosfera per lo smaltimento delle acque reflue) sia con l’associazione dei Medici dell’ambiente, per avere un parere in merito alle criticità che il progetto presenterebbe proprio in merito all’impatto ambientale.

Scinicariello e De Angelis: “Situazione imbarazzante, chiediamo un consiglio comunale ad hoc”

Non solo Itri, però. Dopo il già citato consiglio comunale nella vicina città, con le dure parole di Fargiorgio ad accompagnare l’annosa vicenda, sul tema, sono intervenuti anche i consiglieri di minoranza di Gaeta Franco De Angelis (Demos) ed Emiliano Scinicariello (“Una nuova stagione”), che hanno chiesto, a loro volta, la convocazione di un consiglio comunale ad hoc.

“Ciò a cui abbiamo assistito in questi giorni sul tema “Giardino della Cremazione” – spiegano – è imbarazzante oltre ogni plausibile misura, e va ben oltre il fatto politico in sé. Le affermazioni pronunciate da Sindaco e Consiglieri di Itri, infatti, sono macigni, sia sul Sindaco sia sugli uffici comunali, che hanno gestito la vicenda dal punto di vista amministrativo, a partire dalla Conferenza dei Servizi.

Se è vero che la stessa conferenza avrebbe dovuto coinvolgere altri enti (il comune di Itri, ad esempio) e così non è stato; se è vero che gli uffici hanno abusato dell’utilizzo del silenzio-assenso rispetto al parere negativo della Provincia di Latina; se è vero che hanno utilizzato indebitamente la “comunicazione di autoesclusione VAS”; se è vero che la determinazione dirigenziale è carente di VIA (Valutazione di Impatto Ambientale) e di Autorizzazione Ambientale Integrata… beh, se è vero tutto questo qualche inquietudine in più emerge.”

Poi, i due consiglieri gaetani rilanciano una domanda già espressa nell’interrogazione che lo stesso Scinicariello aveva presentato sul tema: “Se andiamo avanti nell’iter, e il problema dell’inquinamento per via dell’emissione dei fumi e dello scarico di acque reflue non si risolve neanche in sede di progetto definitivo, la società che ha partecipato alla gara per il Project Financing avrà sostenuto spese progettuali ed avrà la legittima aspettativa di guadagnare; a quel punto che si fa? Si va avanti, mettendo a repentaglio salute e territorio? O ci si ferma dopo, pagando tutte le penali del caso alla società?

Per questo, i consiglieri fanno sapere: “Alla luce delle novità emerse, crediamo che vada convocato, sul tema, un nuovo Consiglio Comunale ad hoc, per tornare a discuterne con piena cognizione di causa.”

Per poi concludere sottolineando: “Il progetto è stato votato in Consiglio comunale, ed è quella la sede opportuna per discutere della ventilata possibilità, da parte del Sindaco, a seguito delle polemiche degli ultimi giorni, di uno “stop&go” del progetto.”

La reazione dei residenti

Non solo la politica (contrari al progetto si sono dichiarati anche il Partito comunista e il deputato Raffaele Trano). Sul tema, sono scesi in campo anche i residenti della zona, che hanno più volte espresso la loro contrarietà al progetto e alla creazione di un “turismo funebre” che rischierebbe di avere un impatto negativo sui loro figli e, in generale, sui bambini che abitano la zona, oltre che sulle piccole aziende agricole sviluppatesi in quell’area (ricordiamo che il giardino, qualora nascesse, sarebbe ubicato ai piedi della valle di Itri, zona famosa per la coltivazione della famosa oliva itrana dop e dell’olio che ne deriva).

Gli stessi residenti, al momento, sono impegnati una raccolta firme che, sperano, sia in grado di dar loro voce in capitolo. “Appena possibile, organizzeremo una grande manifestazione di tutti i cittadini del comprensorio, che porterà simbolicamente le firme fin sotto il Comune di Gaeta, per ribadire che i forni crematori non vanno costruiti dove c’è vita.

Gli impianti di cremazione – concludono -, inquinano e sono ormai superati. In Europa sono già state adottate tecnologie alternative, che non danneggiano l’ambiente. Tra queste, sottolineano, la cremazione a freddo “che non rilascia alcuna sostanza”, oppure la tumulazione areata.”

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