Il cambio dell'ora |
Focus
/

Domenica 28 marzo scatta l’ora legale, le lancette dell’orologio avanti di un’ora

27 marzo 2021 | 08:41
Share0
Domenica 28 marzo scatta l’ora legale, le lancette dell’orologio avanti di un’ora

L’Europa chiede l’orario unico per tutto l’anno. Il 2021 è l’anno della scelta. L’Italia ha di fatto chiesto di non decidere

Domenica 28 marzo, alle 02:00 del mattino, lancette avanti di un’ora perché scatta l’ora legale. Questo cambio di orario è una convenzione internazionale adottata per sfruttare al massimo le ore di luce durante la bella stagione e ridurre i consumi energetici. Si tratta, quindi, di un’ora di sonno in meno e la necessità di risparmiare globalmente energia.

L’ora legale inizia come ogni anno l’ultima domenica di marzo e termina l’ultima domenica di ottobre. Com’è noto, questa pratica, in Italia è stata introdotta la prima volta durante la prima guerra mondiale per risparmiare sull’uso della luce artificiale. Poi è tornata nella seconda guerra, ma in forma stabile è stata adottata solo nel 1966.

L’ora legale arriva dopo l’equinozio di primavera: scatta l’ultima domenica di marzo e finisce l’ultima domenica di ottobre, quando si torna all’ora solare. Nel 2021 succederà nella notte fra sabato 30 e domenica 31 ottobre.

La proposta di abolire l’ora legale ha una sua tesi scientifica, o meglio sanitaria: evitare una fonte di stress per l’equilibrio psicofisico dei cittadini. Il cambio d’orario provoca, infatti, una serie di conseguenze sui normali bioritmi che sono stati anche oggetto di studio per alcune conseguenze negative non difficilmente percepibili: tra tutte, un aumento degli attacchi cardiaci.

“L’inizio dell’ora legale, scrivono ad esempio i ricercatori del Karolinska Institut di Stoccolma, sono come un enorme esperimento naturale. Le giornate più corte causerebbero più sintomi di depressione per tutto il periodo invernale. In particolare si è notato un aumento del 4% degli attacchi cardiaci nella settimana successiva all’introduzione”.

Una ricerca coordinata da Antonio Tonetti dell’Università di Bologna e pubblicata su Chronobiology International, ad esempio, ha trovato un maggior numero di risvegli notturni e una maggiore difficoltà ad alzarsi dal letto nei giorni successivi all’arrivo dell’ora legale.

Altri effetti negativi, che per una ricerca sugli Annals of Human Biology non sono contrastati neanche da una particolare combinazione di geni che facilita il sonno, sono stati trovati sugli ormoni dello stress, che aumentano del 5%, e persino sulla propensione a distrarsi sul web mentre si è al lavoro. Per uno studio sul Journal of Applied Psychology questa ‘sale drammaticamente’ per effetto del sonno peggiore.

Ci sono però ovviamente anche dei lati positivi derivanti dal cambio. Il primo, quello per cui è nata la pratica, è il risparmio energetico. Gli esperimenti condotti sul ‘laboratorio’ costituito dall’ora legale hanno svelato anche effetti positivi sulla salute. La possibilità di avere più ore di luce nel pomeriggio, ad esempio, aiuta a combattere l’obesità infantile, mentre una ricerca pubblicata sul Journal of Safety Research ha trovato che la luce naturale serale diminuisce il rischio di incidenti stradali.

Il cambio dell’ora, però, è un tema che fa discutere l’Europa. Per questo il 2021 potrebbe essere l’ultimo anno in cui scatta l’ora legale. La richiesta dell’UE di abolire l’ora legale risale al 2018 con l’approvazione di una risoluzione che prevede l’abolizione dell’obbligo per i diversi Stati membri di cambiare l’orario due volte all’anno.

La realtà dei fatti è che in Europa la confusione sulle intenzioni dei vari stati membri è enorme. La Francia ad esempio pare abbia già deciso più di un anno fa: la maggioranza dei francesi vorrebbe tenere per sempre l’ora legale e dire addio a quella solare.

Non sono di questo stesso avviso tuttavia i paesi del nord Europa, capeggiati da Finlandia e Svezia. La possibilità di avere più luce a disposizione grazie all’ora legale, infatti, avvantaggia soprattutto i paesi del Sud Europa. Nel Nord, invece, le giornate durante l’estate sono già molto lunghe a causa della vicinanza con il Polo Nord. In Finlandia, ad esempio, nei giorni più lunghi, il sole sorge prima delle quattro del mattino e tramonta quasi alle 23.00. L’ora guadagnata quindi non serve né per avere più luce alla sera né per risparmiare sul fronte energetico.

E l’Italia? Il nostro Paese ha di fatto chiesto di non decidere. Il Governo Conte bis pare abbia fatto richiesta formale a Bruxelles per lasciare le cose come stanno, ovvero sei mesi con l’ora solare e altri sei con l’ora legale, esattamente come da 54 anni a questa parte.
(Il Faro online)