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Palestre e piscine, il Presidente Anpals: “Riapriranno dal 7 aprile, verbali o no”

27 marzo 2021 | 12:54
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Palestre e piscine, il Presidente Anpals: “Riapriranno dal 7 aprile, verbali o no”

L’associazione nazionale delle palestre e strutture private sportive sottolinea la sofferenza del settore e l’intenzione di tornare a lavorare a qualunque costo

Tutti fermi fino a fine aprile, palestre e piscine chiuse. “Ma sono certo che il 7 aprile molte palestre riapriranno: non hanno più niente da perdere, anche contro le norme. Dei verbali non frega più niente a nessuno, ora è questione di sopravvivenza“. Lo dice all’Adnkronos il presidente dell’Anpals, l’associazione nazionale delle palestre e strutture private sportive, Giampiero Guglielmi. L’Italia è divisa in zona rossa e zona arancione: in entrambe le aree, le regole prevedono la chiusura di palestre e piscine. La prospettata assenza di zona gialla per tutto il mese di aprile rinvierebbe l’apertura delle strutture a maggio.

“Per il 40% le strutture sono già scomparse, e per la ridicola riforma dello sport che mira al miglioramento delle condizioni lavorative resterà a spasso il 90% dei lavoratori. Per il governo evidentemente l’attività fisica non è fondamentale e sta distruggendo il settore. Ma il problema è che gli italiani sono già ammalati, in testa e fisicamente, l’obesità è al 40%. I vaccini serviranno a poco, in questo stato di cose: potrei ormai anche fare un appello a tutti ad andare in bici o a piedi sempre, a riguardarsi e muoversi in autonomia. Ma guardo al fatto che la politica sta distruggendo lo sport di base”.

Insomma, “in sintesi lo Stato non si fida delle strutture sportive, che sono controllate e monitorate, e le tiene chiuse a prescindere mentre i contagi avvengono in altri contesti. Una situazione inspiegabile e ora c’è aria di rivolta. Conosco chi ha perso 150mila euro e ne ha ricevuti 5mila: ma di che stiamo parlando? Riapriranno dal 7 aprile, verbali o no“.

Federnuoto: “Impianti sportivi fermi fino a fine aprile? Se la cosa dovesse davvero essere così sarà un vero disastro, per lo sport italiano e per l’attività motoria. Gli impianti falliranno e i figli e nipoti dei ministri e parlamentari diventeranno dei ciccioni malaticci. Credo che la reazione dei gestori sarà veramente forte, sono alla canna del gas”, dice all’Adnkronos il presidente della Federnuoto, Paolo Barelli.

“Il settore è stato martirizzato dai governi – continua un inferocito Barelli – perito sotto i colpi dei Dpcm. Sono offeso e drammaticamente arrabbiato, anche perché i ristori sono stati un’elemosina per comprare la carta igienica. E’ il settore più bistrattato del paese, la neve ha avuto 700 milioni di rimborsi, il turismo qualcosina, poca roba per commercio e ristorazione, per lo sport praticamente nulla e i gestori vanno avanti con le quote istituzionali. Sono -avverte- tutte cose che ho detto chiaramente alla Camera al cospetto della povera Vezzali, che si trova in un problema più grande di lei: questa è la botta finale. Parlano di riaprire le scuole, lì si riesce a mantenere la sicurezza dal contagio? Ma mi facciano il piacere”. (fonte: Adnkronos)