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Verso la giornata mondiale dell’autismo, la senatrice Binetti alle famiglie: “Non abbiate paura”

28 marzo 2021 | 08:20
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Verso la giornata mondiale dell’autismo, la senatrice Binetti alle famiglie: “Non abbiate paura”

Lunedì 29 marzo, convegno in Senato: “Più consapevolezza dei diritti e più responsabilità delle istituzioni anche in tempo di Covid”

“Non abbiate paura perché nella vita di ognuno di noi si potranno sempre presentare situazioni difficili, ma il problema è la possibilità di poterne uscire. Oggi intorno all’autismo si sono create alcune certezze che permettono a molti di questi bambini di poter acquisire le competenze necessarie a venirne fuori”. Lancia un messaggio rassicurante la senatrice Paola Binetti alle associazioni di genitori di bambini con disturbi dello spettro autistico, promuovendo il 29 marzo alle 16.00 una conferenza stampa in sala Nassyria dal titolo ‘Verso la Giornata mondiale dell’autismo, più consapevolezza dei diritti e più responsabilità delle istituzioni anche in tempo di Covid‘.

La Giornata mondiale della consapevolezza dell’autismo, istituita nel 2007 dall’Assemblea generale dell’Onu, si celebra ogni anno il 2 aprile per richiamare l’attenzione di tutti sui diritti delle persone nello spettro autistico. Secondo i dati dell’Osservatorio Nazionale per il monitoraggio dei disturbi dello spettro autistico, in Italia 1 bambino su 77 (età 7-9 anni) presenterebbe un disturbo dello spettro autistico con una prevalenza maggiore nei maschi: i maschi sono colpiti 4,4 volte in più rispetto alle femmine.

“Sono dati che sottolineano la necessità di adottare politiche sanitarie, educative e sociali atte a incrementare i servizi e a migliorare l’organizzazione delle risorse a supporto delle famiglie. Dopo la legge sull’autismo (la numero 134, del 18 agosto 2015)- aggiunge Binetti- nel 2018 sono state aggiornate le Linee di indirizzo nella Conferenza Unificata Stato-Regioni, ispirandosi alla Convenzione delle Persone con Disabilità dell’Onu e sono stati avviati progetti tra Regioni e Istituto Superiore di Sanità su inclusione lavorativa, transizione dall’età evolutiva all’età adulta, strutture residenziali e semiresidenziali”.

In sintonia con questi obiettivi all’evento del 29 marzo sono state, quindi, coinvolte tutte le realtà istituzionali impegnate sul tema. Interverranno la presidente del Senato, Elisabetta Alberti Casellati; il ministro della Disabilità, Erika Stefani; il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi; l’Autorità garante dell’Infanzia e l’Adolescenza, Carla Garlatti; il presidente della Società italiana di pediatria, Alberto Villani; la docente Lumsa di Didattica e pedagogia speciale per l’infanzia, Maria Cinque; la responsabile del servizio Terapie dell’Istituto di Ortofonologia, Magda Di Renzo; il direttore generale del ministero della Salute che presiede a tutta la grande rete degli Irccs, Giovanni Leonardi. Modererà l’incontro la giornalista Rai Paola Severini.

“Anche alle istituzioni lanciamo un messaggio – continua Binetti – esigiamo un’altissima qualità negli insegnanti di sostegno e in tutta la costruzione degli spazi intorno al bambino. Al viceministro della Salute con la delega alle Patologie rare, Pierpaolo Sileri, chiediamo di non dimenticare che non si muore di solo Covid. Ci sono molti altri modi di morire nella vita come il non offrire a un bambino in difficoltà stimoli e opportunità.

Al ministro Stefani chiediamo di farsi carico dei diritti di questi soggetti anche sotto il profilo della vaccinazione, affinché possa offrire a bambini e famiglie il diritto ad essere vaccinati e tutelati. A Villani chiediamo di puntare su una formazione precocissima di tutti i pediatri. Serve, inoltre, una formazione qualitativamente elevata dei docenti e un investimento anche economico importante laddove si faccia ricerca nel mondo dell’autismo.

Infine, a chi si batte come Di Renzo diciamo grazie e chiediamo di proseguire in questa direzione perché, mentre a tutti si chiede cosa si potrebbe fare nell’ambito dei disturbi dello spettro autistico, a Di Renzo possiamo chiedere ciò che lei stessa in prima persona sta facendo – sottolinea Binetti – con un un successo oggettivamente dimostrato dai risultati raggiunti dai bambini”.

“Quando abbiamo realizzato la legge sull’autismo ci siamo posti la domanda se questa sindrome fosse veramente un handicap o una condizione alla quale corrispondono in realtà determinati diritti esigibili di chi ne soffre e delle loro famiglie. Abbiamo optato per la seconda visione, ma in quest’ultimo anno – ricorda Binetti – i diritti dei soggetti con autismo sono stati involontariamente accantonati. Non sono stati esigibili i diritti dei bambini che vanno a scuola e che avrebbero avuto diritto al supporto di un docente specializzato per farsi carico delle loro difficoltà.

Non sono stati accolti i diritti dei ragazzi per la frequenza ai centri specializzati, perché molti di questi sono strati chiusi. Non sono stati accolti i diritti relativi alla complessa rete di relazioni che i bambini con autismo possono stabilire attraverso l’ippoterapia, l’onoterapia e tutto il vasto concetto della pet therapy. Non sono stati attuabili i diritti di giovani adulti che spesso frequentano atelier artistici – sottolinea la neuropsichiatra infantile – dove dare spazio alla loro creatività o poter fare le loro prime esperienze nel mondo del lavoro. Questi ragazzi si sono trovati davanti a un blocco, che per persone nelle loro condizioni comporta l’impossibilità ad essere accolti come cittadini portatori di diritti”.

Pertanto, la senatrice Udc vuole “per questi ragazzi una sorta di giustizia riparativa, perché anche se non è stata colpa di nessuno il danno reale c’è stato e deve essere in qualche modo riparato con una sorta di restituzione in termini di attenzione e qualità della presa in carico. Desideriamo che questi ragazzi – conclude – possano avere una ripartenza”.
Fonte “Agenzia DIRE”
(Il Faro online)