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Indagini sulle concessioni demaniali, il sindaco: “Terracina non è una città di delinquenti”

29 marzo 2021 | 11:57
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Indagini sulle concessioni demaniali, il sindaco: “Terracina non è una città di delinquenti”

Il primo cittadino interviene sull’interrogazione parlamentare presentata dai Senatori Lannutti, Corrao e Abate

Terracina – “Avendo avuto modo di leggere sulla stampa il contenuto di un’interrogazione parlamentare diffamante della comunità di Terracina, sento di dovermi rivolgere ai senatori interroganti in difesa della città che ho l’onore e l’onere di rappresentare”. Il sindaco di Terracina, Roberta Ludovica Tintari interviene su “la notizia di una proroga delle indagini da parte della Procura di cui nulla si sa in ordine all’oggetto di tali indagini, se non che sembrerebbero riguardare alcune concessioni demaniali (leggi qui).

Si tratterebbe – sottolinea il primo cittadino – di una eventuale notizia di reato risalente a quasi due anni fa e bene fanno gli organi di polizia giudiziaria ad indagare con scrupolo affinché si possa escludere qualunque comportamento illecito da parte di privati cittadini, pubblici funzionari ed amministratori politici.

Pur non riguardando, evidentemente, fatti accaduti durante l’amministrazione comunale entrata in carica da pochi mesi, confermo da parte mia la massima disponibilità a collaborare con gli organi inquirenti, se questo può esser loro di aiuto.

Chiarito questo aspetto che riporta i fatti alla loro reale natura, rispetto a quanto strumentalmente comunicato da alcuni partiti politici, nell’interrogazione presentata dai Senatori Lannutti, Corrao e Abate, sono contenuti attacchi del tutto ingiustificati alla comunità terracinese nel suo complesso, oltre che alla Procura di Latina, a cui va la mia piena solidarietà personale ed istituzionale.

Da un lato infatti si espone al pubblico ludibrio una intera popolazione, legando fra loro fatti slegati nel tempo e nelle responsabilità che risalgono a oltre un decennio fa, al fine di dipingere un quadro di Terracina, come se fosse una città abitata da delinquenti, percorsa da fitti legami con la criminalità organizzata, dei quali in realtà non si ha alcuna notizia. La sensazione è che l’unica colpa dei terracinesi agli occhi dei senatori interroganti sia quella di non votare alle elezioni di ogni grado, secondo quanto da loro auspicato. Cosa peraltro comune a tanta parte della provincia di Latina.

Dall’altro lato, il passaggio più inquietante nell’interrogazione ritengo sia quello in cui si chiede “al Ministro della Giustizia se non ritenga opportuno attivare i propri poteri ispettivi presso la Procura della Repubblica di Latina, al fine di verificarne il modus operandi che appare tardivo…”.

Ritengo che tali dichiarazioni rappresentino una implicita minaccia nei confronti di magistrati impegnati in prima linea nel contrasto alla criminalità sul nostro territorio, una indebita pressione politica rispetto al loro ruolo delicatissimo che dovrebbe restare al riparo da qualunque influenza da chiunque provenga.

Per questo mi ero ripromessa di non intervenire pubblicamente, lasciando che le indagini facessero legittimamente il proprio corso. Purtroppo un’interrogazione parlamentare di una inaudita gravità, mi costringe a fare pubbliche dichiarazioni, auspicando che – conclude Tintari – le istituzioni tutte possano operare con serenità e diligente applicazione nel proprio prezioso ruolo pubblico”.

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