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Emergenza rifiuti, l’ennesima vicenda giudiziaria coinvolge la Regione Lazio

Gli interventi dei Consiglieri Simeone (FI), Ghera (FdI), Ciacciarelli (Lega) e M5S

Regione Lazio “L’ennesima vicenda giudiziaria sui rifiuti che ha coinvolto la Regione Lazio ha provocato la presa di posizione dei Consiglieri di maggioranza e opposizione.

Simeone (FI): “Saranno i magistrati a fare chiarezza”

Credo imponga una riflessione di natura strettamente politica. Casi come questo, infatti, evidenziano solo come a fronte della mancanza di regole chiare e precise, della mancanza di risposte concrete alle esigenze espresse dai territori, i cosiddetti “furbetti” trovino terreno fertile per insinuarsi.

Il nostro compito e quello di tutto il consiglio regionale, in particolare e di chi amministra in generale, è quello di domandarsi cosa possiamo fare perché questo non avvenga. La risposta è semplice ma sinora è mancato il coraggio, politico e lo sottolineo, di attuarla, è mancata la rapidità di agire recependo le istanze che dai nostri territori provengono in un settore fondamentale come quello che i rifiuti rappresentano. Abbiamo il dovere, e lo ripeto da sempre, di ripristinare la gestione ordinaria di questo settore. Come Forza Italia da anni rivendichiamo un piano regionale capace di entrare nel merito del fabbisogno, di rispondere alle esigenze dei territori. Lo reclamiamo dal 2013, dall’insediamento del presidente Zingaretti, che proprio in quell’occasione aveva assicurato che entro il dicembre di quell’anno sarebbe stato varato il nuovo piano rifiuti.

Questo è avvenuto con otto anni di ritardo. Il tutto con un piano che è incapace di dare risposte ai Comuni, alle Province, a chi opera in questo settore. Ci siamo inventati una cabina di regia, che ancora non si è insediata e speriamo lo faccia presto, per cercare di lasciare una porta aperta nel caso si evidenziassero delle lacune nel piano e porvi rimedio consapevoli che questo si poteva evitare se efficienza ed efficacia fossero stati davvero i pilastri su cui incardinarlo. Dovevamo effettuare tre passaggi: suddividere della regione in Ato, garantire l’autosufficienza degli Ato e assicurare quindi quella della regione stessa. Non siamo riusciti a farlo e oggi non abbiamo neanche, e ancora, contezza di quello che la maggioranza intende fare sulla legge per l’istituzione degli Ato. Questi ritardi non possiamo permetterceli, questa confusione non possiamo più tollerarla. I rifiuti non sono come una strada che sorge un problema in corso d’opera si fermano i lavori per capire come procedere.

Perché la produzione di rifiuti non si ferma e se c’è un problema si sfocia nell’emergenza in cui, ripeto, i furbetti si fanno largo grazie all’inerzia della Regione che dovrebbe legiferare e non lo fa o lo fa in modo sbagliato. Questo emerge dallo tsunami che ha investito di nuovo il Lazio nel settore dei rifiuti. Questo dobbiamo evitare dando risposte immediate e serie all’insegna della responsabilità, dicendo ad esempio al Comune di Roma dove realizzare la discarica evitando il solito scarica barile sugli altri territori. Per vincere questa sfida ci vuole coraggio, pragmatismo e concretezza. Senza non usciremo mai da questa impasse”.

Ghera (FdI): “Rifiuti anno zero, la Regione Lazio decida cosa fare”

“A seguito dell’inchiesta che coinvolge la Direzione rifiuti della Regione Lazio E’ necessario fare immediatamente chiarezza sull’operato pluriennale della dirigente indagata”. Così nel suo intervento in consiglio  Fabrizio Ghera, capogruppo di Fdi alla Regione Lazio.

“Tutti i documenti, – spiega il Capogruppo –  autorizzazioni ed atti prodotti dalla Tosini vanno messi sotto lente d’ingrandimento con controlli puntuali nella Commissione competente, per dare certezze ai cittadini, a sindaci ed assessori. Anche il Piano Rifiuti Regionale, peraltro predisposto dagli stessi uffici coinvolti nell’indagine, deve essere rimesso in discussione, perché non fornisce soluzioni adeguate ai problemi attuali del Lazio, come dimostra il fatto che ogni situazione critica manda in crisi il sistema.

Siamo alle soglie dell‘ennesima emergenza e oltre il solito stucchevole scaricabarile, l’unica risposta di Regione e Campidoglio è, mandare rifiuti in altre Regioni, con costi elevatissimi a carico dei cittadini e nessuna prospettiva per il futuro. Nei vari livelli istituzionali FdI ha proposto a tutti gli interlocutori di confrontarsi in modo propositivo. Siamo convinti che nel Lazio si possa lavorare su siti, impianti e metodologie per allestire l’impiantistica per il ciclo dei rifiuti. La Regione Lazio dovrà spiegare perché le proposte pubbliche per realizzare impianti, non vengano ritenute prioritarie rispetto a quelle dei privati”.

“Ragionando su tutti questi aspetti – conclude Ghera – viene da pensare che la scelta del sito Monte Carnevale, assurda considerando il territorio in cui si trova, sia stata accelerata per favorire interessi privati. Chiediamo al presidente Zingaretti di mettere nero su bianco che la discarica di Monte Carnevale non si farà ne ora ne mai e che vengano iniziate in tempi brevi le operazioni di bonifica e di recupero ambientale della Valle Galeria.

Ciacciarelli (Lega): “Basta rifiuti da Roma a Frosinone”

“Sono intervenuto nell’ennesimo consiglio straordinario sui rifiuti, il quinto da inizio consiliatura, che non ha prodotto mai nulla di concreto; oggi chiuderà la discarica di Roccasecca che gestisce quotidianamente 850 tonnellate di rifiuti romani. Di conseguenza la Saf di Colfelice che ha l’impianto di Tmb e conferisce e i rifiuti a Roccasecca ha annunciato che non potrà più ricevere le 200 tonnellate al giorno di immondizia da Roma”. Lo ha dichiarato, in una nota, il consigliere regionale della Lega Lazio Pasquale Ciacciarelli.

“Risultato: siamo prossimi alla ennesima “emergenza rifiuti” della Capitale – spiega il Consigliere regionale -. In tanti anni non è stato realizzato né a Roma, né nella Regione, alcun impianto di trattamento e smaltimento rifiuti, addirittura dopo incendio del TMB salario, non è stato mai sostituito: solito rimpallo di responsabilità tra Comune di Roma e Regione Lazio sulla questione rifiuti. Gli effetti di questa incapacità gestionale li ha sempre subiti la provincia di Frosinone. Dal 2017 manca un piano industriale ed anche uno di risanamento di AMA e gli effetti si vedono.

Inoltre, la vicenda giudiziaria, che avrà il suo corso, pone una legittima domanda: avrà influito sulle politiche di gestione dei rifiuti nel corso degli ultimi 10 anni? Il PD e Zingaretti governano la Regione da quasi un decennio, cosa è stato fatto in tutto questo tempo per tutelare i territori ed in particolare la provincia di Frosinone? Chi nella Regione doveva vigilare sulla corretta gestione delle politiche sui rifiuti lo ha fatto? Come? Quando? Con quali atti?”

“Bisogna chiudere il ciclo dei rifiuti nella Capitale, senza trasferimenti in altre province – conclude Ciacciarelli -, realizzare un nuovo impianto in provincia di Roma teso all’economia circolare, al riciclo e riutilizzo delle materie prime secondo gli standard europei; A tal fine ricordo che secondo il recente rapporto Fise-Assoambiente la Regione Lazio è quella che in Italia manifesta il maggior deficit impiantistico, vale a dire la maggiore differenza fra rifiuti prodotti e rifiuti trattati e smaltiti in regione. Altre regioni su questo argomento ne hanno tratto profitto, quindi da rifiuto lo hanno trasformato in risorsa. Preso atto che Regione e Comune di Roma non sono in grado di assolvere ai loro compiti, il Governo dovrebbe nominare un Commissario sui rifiuti con pieni poteri per scrivere rapidamente un nuovo piano e costruire gli impianti necessari alla chiusura del ciclo”.

M5S Lazio: “Bene cambio di paradigma. Ora si acceleri con approvazione legge Ato”

“Se davvero vogliamo risolvere il problema dei rifiuti nella nostra regione, dobbiamo superare gli slogan e cambiare il paradigma. Abbiamo accolto con soddisfazione la relazione dell’assessore regionale al Ciclo dei Rifiuti, Massimiliano Valeriani, che in Consiglio regionale ha illustrato tutti gli adempimenti seguiti nella redazione dell’aggiornamento del Piano Rifiuti del Lazio. Allo stesso tempo riteniamo, quanto mai urgente che questa attuazione venga accelerata e che sia favorita la riforma dei procedimenti amministrativi sulle autorizzazioni in materia di rifiuti, con l’obiettivo di introdurre innovativi elementi di garanzia e aumentare i livelli di trasparenza e accessibilità, per assicurare la piena legittima delle procedure”. Lo dichiara in una nota il Gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle del Lazio.

“Contestualmente – continuano i consiglieri M5S – va verificato, con un attento monitoraggio, che i comuni attuino quanto previsto al Piano per l’autosufficienza dei territori e per il controllo degli atti approvati e la possibilità di avviare procedure di bando pubblico rivolte agli Enti locali per la realizzazione di impianti di nuova generazione, compatibili e inclusi all’interno della concezione dell’economia circolare, al fine di rendere la Regione Lazio autosufficiente in termini di riciclo, trattamento, e smaltimento dei rifiuti urbani. Così come vanno sensibilizzati i Sindaci e le Amministrazioni locali a collaborare per assumere iniziative finalizzate alla chiusura del ciclo dei rifiuti”.

“Mi auguro che attraverso un lavoro di sintesi, da parte di tutte le forze politiche – ha dichiarato la consigliera Gaia Pernarella – venga approvata nel più breve tempo possibile la nostra proposta di legge sugli Ambiti Territoriali Ottimali, con la quale, così come previsto dal Piano regionale dei rifiuti, ogni singolo Ato potrà essere autosufficiente nella chiusura dell’intero ciclo dei rifiuti urbani e vengano predisposti avvisi pubblici per la realizzazione di nuovi impianti per evitare le trattative di natura privata che hanno dimostrato tutta la loro deleteria inefficacia. Bene il gruppo di lavoro specialistico istituito dalla Regione Lazio, composto dalla Direzione generale di Arpa Lazio, dalla Direzione generale e dalla Direzione Capitale naturale, parchi e aree protette dell’Amministrazione regionale, per l’esame dei procedimenti ambientali attinenti alla materia dei rifiuti in corso di istruttoria, con il quale finalmente avviene quella rivoluzione, da noi da tempo auspicata, che riporta nell’alveo naturale la gestione delle procedure e offre la garanzia che tutti gli atti vengano valutati da persone diverse e competenti e non da un unico ufficio”.

“Ora – concludono i consiglieri pentastellati – è il momento della responsabilità da parte di tutti, il tema dei rifiuti è annoso e complesso, solo con la volontà e un lavoro congiunto, potremo finalmente dare una svolta reale e concreta, a cui lavoreremo con impegno e determinazione”.
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