Gaeta e lo strano caso della vecchia stazione, De Angelis: “Il piazzale è stato rivenduto”

1 aprile 2021 | 16:22
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Gaeta e lo strano caso della vecchia stazione, De Angelis: “Il piazzale è stato rivenduto”

De Angelis: “Nel fascicolo della Cila, da me visionata, mancava la documentazione dell’avvenuta cessione. Mi chiedo: a chi è stato ceduto il piazzale? E in che termini?”

Gaeta – Il mistero della vendita della vecchia stazione si infittisce. Dopo mesi di silenzio stampa da parte del sindaco di Gaeta e dell’amministrazione e dopo che i consiglieri di minoranza Franco De Angelis (Demos) ed Emiliano Scinicariello (Una nuova stagione) avevano protocollato una relazione sul tema, per evitare che le domande dei gaetani finissero nel dimenticatoio, un nuovo tassello si aggiunge a quest’annosa vicenda: la (ri)vendita del piazzale.

La vendita del piazzale

A portare alla luce l’avvenuta vendita del piazzale fu proprio il consigliere De Angelis, che, dopo la posa della prima pietra per la Littorina (avvenuta alla presenza del presidente Zingaretti nel 2020) dimostrò come il Consorzio industriale del sud pontino (che comprò tutta l’area, anche se frazionata, da RFI nel 2017) avesse venduto l’area a una società immobiliare locale.

Vendita avvenuta tramite una gara a cui solo la suddetta società partecipò (per i già citati consiglieri, la pubblicità dell’atto fu risibile, in quanto, lo stesso rimase pubblicato per un tempo insufficiente). Vendita di cui, dopo, una volta resa nota la vicenda, il Comune disse di non essere a conoscenza, sebbene, probabilmente, in caso di vendita, considerato che il lotto è di interesse pubblico, il Municipio avrebbe potuto, forse, avanzare un diritto di prelazione.

Una vendita avvenuta, il 15 gennaio 2020, per l’esigua cifra di 400mila euro, nonostante il lotto si trovi nel cuore di Gaeta, a due passi da Serapo, e, nonostante il fatto che, una volta inaugurata la Littorina, lo stesso vedrebbe aumentare il suo valore commerciale.

Una vendita che venne resa pubblica soltanto sei mesi dopo. Una volta “scoppiata la bolla”, sul caso, in piena estate, venne convocata prima una commissione trasparenza e dopo un Consiglio Comunale. “In sede di commissione garanzia – spiegò De Angelis ai tempi della presentazione della relazione – mi vennero chieste notizie sulla questione: ovviamente non ero io a doverle fornire. Così, dietro espressa domanda, il Sindaco e la dirigente Stefania Della Notte dichiarano che dell’avvenuta compravendita non è mai pervenuta al Comune alcuna comunicazione…

Non solo. La Della Notte, insieme a Monacelli, sottolinearono che il consorzio valutò non necessario, per quanta riguarda la vendita, il coinvolgimento del Comune, aggiungendo che comunque il Municipio non avrebbe potuto acquistarlo poiché erano vigenti norme sul contenimento e la riduzione della spesa pubblica

E ancora: sulla questione della legittimità, sia del frazionamento che della vendita, Della Notte e Monacelli sostengono che siano entrambe possibili, mentre le valutazioni in merito al possibile sequestro del bene non è di loro competenza …”

La (ri)vendita del piazzale

Una situazione che sembrerebbe assurda, considerando che il bene è sito su un’area demaniale e di utilizzo pubblico (parcheggio). Assurdo che un’area del genere venga venduta senza che il Comune non ne sappia nulla.

Eppure, è reale. Eppure, non è ancora finita. Nei giorni scorsi, infatti, sempre il consigliere De Angelis ha reso noto un nuovo pezzo di questo intricatissimo puzzle, ovvero la rivendita del piazzale.

Ho presentato agli uffici competenti del Comune – spiega De Angelis – richiesta di accesso agli atti relativi ai lavori in corso nel piazzale della vecchia stazione. Trattandosi di lavori in corso anche nell’area venduta da Consid alla Immobiliare Cavour srl, ho chiesto di prendere visione della documentazione che legittima tali lavori.”

Una normale richiesta di accesso agli atti svela un nuovo “episodio” della storia, tant’è che De Angelis prosegue: “Dopo un colloquio con la dirigente del settore urbanistico ho appreso che la Cavour s. r.l. (ovvero la società che ha acquistato il piazzale dal Cosind) ‘ha ceduto’ il piazzale della vecchia stazione.

In considerazione del fatto che, nel fascicolo della Cila, da me visionata, mancava la documentazione dell’avvenuta cessione, mi chiedo: a chi è stato ceduto il piazzale? In che termini? Per avere i dovuti chiarimenti – conclude De Angelis – ho fatto richiesta scritta.”

L’intervento di “Gaeta comunità di valore”

Una vicenda nella vicenda, i cui risvolti e le cui conseguenze sono ancora tutti da chiarire, ma su cui i gaetani pretendono risposte chiare.

Sul caso, intanto, è voluto scendere in campo anche il neonato movimento “Gaeta comunità di valore” che ha fatto sapere: “Fa tanto male la mancanza di trasparenza e di logica che nella questione del piazzale della ex stazione di Gaeta si avverte.

Il piazzale della Vecchia Stazione è stato svenduto per una cifra con cui a Gaeta si compra a mala pena un appartamento, a favore del profitto di qualche privato. E poi a sua volta, pare, rivenduto. A chi? Perché?

Un’altra domanda a cui non si trova risposta è perché il Comune non sia mai intervenuto, ne abbia cercato di acquistare l’area per intervenire e migliorare lo sviluppo urbanistico generale. Un’area che sta al centro della città, che occupa uno spazio che congiunge mare e corso principale, che allarga gli spazi come quasi mai a Gaeta accade nella sua viabilità. È da sempre quindi un punto non solo di sosta ma anche di arrivo e di partenza in ogni direzione ed il suo valore è quindi inestimabile. Perché allora non è al centro dell’agire in favore della comunità e dell’interesse pubblico, cioè di tutti?

E ancora: “Questa vicenda merita l’attenzione non soltanto delle forze politiche e della cittadinanza, ma della magistratura e degli organi di polizia.

Noi – concludono – crediamo che i cittadini gaetani meritino risposte e chiarezza su ogni attività “strategica” per lo sviluppo urbanistico ed economico della città ma anche sui valori che fondano l’agire politico in generale. Che deve essere sempre chiaro, trasparente e soprattutto nell’interesse di tutta la collettività.”

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